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  • Editoriale
    Con l'enciclica Laudato si’ ha dato voce anche al pensiero ecologista

    L'eredità che papa Francesco lascia al movimento per la pace

    Ricordiamo Papa Francesco, insieme a padre Alex Zanotelli, entrambi nell'Arena di Verona, che sorridono mentre reggono la bandiera della pace. Non è solo una foto. È un'eredità. A noi pacifisti il compito di raccoglierla, custodirla e farla vivere ancora.
    21 aprile 2025 - Alessandro Marescotti
  • Pace
    Albert, bollettino pacifista settimanale dal 14 al 20 aprile 2025

    Disobbedire alla guerra, costruire la pace

    «Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo». Questo è stato il messaggio di Pasqua di Papa Francesco. Promuovere il disarmo è il primo passo per riconciliarci con il futuro. In Italia cresce il movimento contro il riarmo. Mentre in Israele la disobbedienza alla guerra sta scuotendo la società.
    20 aprile 2025 - Redazione PeaceLink
  • Pace
    Dall'ANPI: approfondisci online

    25 aprile. Utili risorse per approfondire

    Alcuni link proposti dall'ANPI. Che per gli 80 anni dalla Liberazione ha accentuato la propria visibilità online, con numerosi post sui vari Social, oltre che offrendo molte risorse nel web.
    20 aprile 2025 - Roberto Del Bianco
  • Conflitti
    Max Hirsch: «Il rifiuto di combattere è il vero patriottismo»

    La rivolta dei riservisti israeliani come atto di obiezione alla guerra

    La portata è inedita: oltre 10mila adesioni in pochi giorni, tra cui ex membri delle forze speciali, paracadutisti, piloti della marina, agenti dell’intelligence, medici militari, ex capi del Mossad e dello Shin Bet. Una parte di questi ha combattuto dopo il 7 ottobre 2023.
    20 aprile 2025 - Redazione PeaceLink
  • Voltana
    Deportato a Mathausen finì nel forno crematorio il 9 marzo 1945

    La storia di Amilcare Foschini, il partigiano diciassettenne di Voltana

    Fu uno dei milioni di esseri umani - ebrei, antifascisti, democratici, zingari, omosessuali - che conobbero l'orrore dei campi di sterminio e non sopravvissero per poterlo testimoniare.
    19 aprile 2025 - Francesco Silvagni

Forum: Tarantosociale: le tue news

17 luglio 2007

Riflessione libera

Quante "ILVA" in Italia?
Autore: Alessandro Persico

Leggendo della vicenda dell'ILVA di Taranto (simile a tante altre in tutt'Italia) mi viene impulsivamente da pensare che la chiusura dello stabilimento sarebbe un bene. Poi però ci si deve misurare con gli effetti che questo (economicamente) produrrebbe, quali disoccupazione, sollevazioni popolar-sindacali, comitati locali, ecc... che fanno molta notizia, senza parlare dei costi di bonifica per poter riutilizzare le aree.
Detto questo rifletto e mi pongo una domanda più generale su questo tipo di industrializzazione che cannibalizza e violenta l'ambiente (e di conseguenza chi in quell'ambiente respira, beve, mangia, vive): "è proprio necessaria? Vale la pena? Si può fare in un altro modo?".
Ma soprattutto mi domando se chi ci lavora sia a conoscenza di queste situazioni (mi pare difficile non accorgersene dall'interno) e non sia preoccupato per la propria salute, se accetti di dare una parte di sè e della sua salute (quindi della sua vita futura che non vivrà) e di quella delle persone che subiscono le conseguenze dell'Inquinamento (con la "i" maiuscola) in cambio dello stipendio.
Certo è che se c'è un mutuo da pagare, lo stipendio serve, ma se il mutuo vive più di te, forse non hai fatto un affare. Chissà se esiste un modo di spezzare il circolo vizioso?
Sia chiaro, non sono contrario all'iniziativa imprenditoriale, né tantomeno sono un fondamentalista dell'ambiente, però credo che ci sia un limite...speriamo di vederlo quando ci si approssimerà...

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