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le due destre
Ora che il governo Prodi ha superato lo scoglio parlamentare e in attesa della prossima crisi (fra una settimana, un mese, sei mesi?) mi sembra necessaria qualche breve riflessione.
Prodi è scivolato sui grandi movimenti di massa (Vicenza), sulle contraddizioni della sua politica energetica (rigassificatore di Brindisi con l'ondata di arresti, ex-sindaco di centrosinistra compreso) sui suoi compromessi in tema di diritti civili (Dico).
I 12 punti che dovrebbero rappresentare i paletti invalicabili attorno ai quali far ruotare l'azione del governo Prodi possono rappresentare, al massimo, il programma di un mediocre governo di centro destra, visto che, spariti i Dico, vengono riproposte questioni che sono alla base delle battaglie dei grandi movimenti degli ultimi anni, NO TAV, per esempio. Se non fossimo in Italia, dove si sa la politica partitica è una barzelletta, potremmo dire che il 12 punti rappresentano una provocazione nei confronti di tanti che pure l'Unione l'hanno votata, sperando in qualcosa di meglio di un programma vetero-democristiano.
Che fare? Senza alcun dubbio togliere ogni fiducia in Prodi, D'Alema, Rutelli, Giordano, Pecoraro Scanio e i loro compari: continuare a lottare nei movimenti, cercando di migliorare il loro coordinamento (interessante la nascita della rete di mutuo soccorso, ignorata dalla grande stampa e boicottata dai partiti anche quelli eufemisticamente denominati della sinistra radicale), evitare di illudersi che esistano governi amici. Anzi, direi, finendola di illudersi che ci siano governi buoni!
Maurizio Zicanu
Comitato contro il rigassificatore di Livorno
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