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Retorica o Parresia
“I nostri deputati europei guadagnano 149.215 euro all’anno. Non solo prendono oltre 44.000 euro più degli austriaci ma incassano quasi il doppio dei tedeschi e degli inglesi, il triplo dei portoghesi. il quadruplo degli spagnoli… E la lista non tiene conto delle integrazioni, a partire dal rimborso delle spese di viaggio per l’europarlamentare e i suoi collaboratori, calcolato a forfait sul biglietto aereo, senza vincolo di documentazione. Ma bisogna aggiungere un importo forfetario di circa 30-35.000 euro al mese a testa per spese generali, rimborsi forfetari, indennità di soggiorno, indennità per assistenti…”
Sono questi solo alcuni dei dati raccapriccianti che emergono dal libro scoop del 2007: “La casta” di Stella e Rizzo edito dalla Rizzoli. Un libro scoop solo per alcuni, visto che in molti affermano che gran parte degli scandali che da esso emergono già si sapevano.
Ed ecco allora il vero dato assurdo: tendenzialmente ci stiamo abituando. Sono dati che meriterebbero ben altre reazioni popolari o quantomeno proposte di modifiche di legge adeguate. E si perché a leggerlo tutto il libro parla di dati e scandali che realmente sanno di beffa. Un senatore per esempio guadagna 5234,95 euro netti al mese solo come indennità. Poi c’è la diaria, 4003 euro, rimborso viaggio, 554 per chi risiede a Roma e circa 1200 per gli altri… nonostante per loro treno e aereo sono gratis. Poi ci sono 346 euro per le spese telefoniche, rimborsi per collaboratori e via discorrendo. Fatti due conti un senatore guadagna circa 12.032 euro netti al mese. E “l’Italia tra i grandi Paesi occidentali è quello con il più alto numero di parlamentari eletti”.
Sono passati gli anni in cui l’articolo 50 dello statuto Albertino recitava”le funzioni di senatore e di deputato non danno luogo ad alcuna retribuzione”. Insomma gli scandali della politica sono realmente tanti. Si va dalle comunità montane sul livello del mare in provincia di Taranto ad aerei che hanno accumulato 37 ore di volo al giorno, dico 37! C’è poi chi va in pensione a 42 anni con 8400 euro lordi al mese o chi addirittura percepisce un vitalizio senatoriale senza mai aver messo piede nell’aula di Palazzo Madama. La lista sarebbe realmente lunga ma riproporla significherebbe tediarvi di incresciosi malefatti che potrebbero istigare alla violenza.
Ma se la Politica è come la intendeva Paolo VI ovvero “una maniera esigente di vivere l’impegno cristiano al servizio degli altri” ci sia concesso almeno di dire la nostra con il beneficio del dubbio, o forse dovrei dire della speranza, che quanto emerso non sia del tutto vero. Ci piace pensare ad una politica alla Giorgio La Pira (sindaco di Firenze e membro dell’assemblea costituente) fatta, come lo era lui, da persone ispirate. Lui era Terziario e fervente cattolico e considerava la Politica “l’attività religiosa più alta dopo quella dell’intima unione con Dio”. Ma non chiediamo che tutti i politici facciano i cattolici: non sarebbe espressione della democrazia.
Ci basterebbe che mettessero l’uomo al centro: solo lui. Diceva Don Tonino Bello: “Dio non si dispiace se all’interno della zona degli interessi di un uomo politico viene messo l’uomo. Dio non chiederà conto dell’assenza del crocifisso, della Sua immagine, del Suo Volto. L’uomo che si impegna nella vita politica deve mettere l’uomo al centro”.
Se realmente si badasse all’uomo, sicuramente non verrebbero meno i fenomeni Beppe Grillo che alla politica deve il suo lavoro e che tanto sta facendo parlare ultimamente sulla scia de “La casta”, ma almeno si ridarebbe centralità ai tanti vulnerati. Gente che alla politica avrebbe da chiedere tanto ma che spesso non ha neanche voce.
Di contro agli stipendi milionari ci piace immaginare che ci siano politici che non dormono la notte pensando ai tanti precari e disoccupati che non hanno certezze per il loro domani. C’è forse una fazione politica che non bada ai propri ideali o interessi economici è che è troppo impegnata a preservare i valori che ha e a cui crede. Politici che hanno una famiglia che li sostiene, politici circondati da espressioni dei più alti valori per il quale si battono ogni giorno e che combattono quotidianamente per una società più vivibile e più equa.
Se realmente esistono, non solo nei nostri sogni, a loro vogliamo dire il nostro grazie certi che fra loro c’è chi si impegna fino in fondo dando l’esempio di una solidarietà che non ha eguali. Non ha simili ed è spinta da un impulso che non cerca riconoscenze quando tenta di andare alla radice dei problemi per abbatterli. “Vedere, giudicare, agire” come diceva Don Luigi Di Liegro riguardo alla solidarietà, ma questa volta bisogna farlo per una platea ben diversa. Non è l’uomo con il suo volto ma una massa indefinita di volti che ti arricchiscono con un sorriso. Non è Gesù che il politico ha di fronte quando progetta una legge o affronta i perversi meccanismi e compromessi della politica.
Forse è pura utopia crederci; di santi ce ne sono pochi e nel mondo dell’opulenza non c’è posto per la gratuità. Ma se ci sforzassimo almeno noi di creare una coscienza diversa il nostro sdegno avrebbe un terreno più fertile. La politica della quotidianità renderebbe ordinari scenari oggi inimmaginabili.
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