Forum: Segnalazioni
Le bombe come democrazia
Le bombe come democrazia
Ricordo un giorno di tanto tempo fa, durante una delle solite visite folkloristiche di Carlo d’Inghilterra ad uno dei paesi del Commonwealth, uno scalmanato sali’ sul palco, si pose di fronte al principe e gli sparo’ al cuore (Per fortuna, si seppe dopo, era tutto a salve).
Io che avevo visto politici italiani vomitare per la paura di un attentato, Ford e Regan buttarsi a terra per l’esplosione della lampadina di un fotografo, Clinton gridare aiuto perche’ i bambini africani gli si erano avvicinati troppo, vedere la’, per televisione, questo rappresentante di una stirpe e di una razza che non mi appartengono rimanere impassibilmente ritto davanti al proprio carnefice, mi fece una certa impressione e mi dissi che quell’uomo si’, aveva dignita’ da vendere.
Ma mi sbagliavo.
E’ davanti ai nostri occhi in questi giorni, e’ impresso nelle pellicole in bianco e nero, e’ inciso nella Storia, che la dignita’ in Inghilterra non e’ di un solo uomo ma di un popolo, e ringrazio il nostro Dio di avercela data in Europa, una Nazione cosi’….
Detto questo pero, non posso condividere i peana piu’ o meno interessati di quei soloni che guardano con viso torvo la telecamera e ammoniscono tutti coloro che si pongono in posizione critica nei confronti della guerra, di questa fazzolettata di incapaci che governano il mondo, di come stiamo affrontando le emergenze.
Perche’ dopo il doveroso silenzio e il rispetto per il dolore che ha colpito la nostra Nazione (ebbene si’, non possiamo non dirci londinesi) continueremo imperterriti a sbraitare contro questa strategia che ci sta portando inevitabilmente verso la distruzione.
Perche’ quelli che hanno fatto i capelli bianchi come me lo sanno che le bombe hanno SEMPRE rafforzato il potere, hanno sempre rimesso in sella capi di governo traballanti, rafforzato controlli antidemocratici e zittito i dissidenti.
Il caso Galloni, uscito chissa’ perche’ in questi giorni, forse e’ solo una resa dei conti tra bande del basso impero, ma forse e’ qualcos’altro.
E chi non impara dalla Storia, e’ inevitabilmente condannato a ripeterne gli errori.
Buona guerra a tutti.
9/7
Rapina al benzinaio
Lo vado dicendo da un paio d’anni, da quando cioe’ un eminente studioso americano parlo’ alle Stelline di Milano davanti ad un consesso accademico e illustrando grafici e tabulati, mostro’ che i pozzi di petrolio in Texas, con le tecnologie attuali, potevano considerarsi esauriti.
Diceva che quello che rimane nel profondo di un pozzo petrolifero prosciugato e’ qualcosa di simile ad una spugna imbevuta di petrolio e non e’ escluso che una futura tecnologia possa estrarlo.
Leggo ora che Matt Simmons (che non e’ uno sprovveduto, ma nientemeno che Chief Executive Officer di una delle principali banche americane che investono nell’industria petrolifera: la Simmons & Company International) nel suo libro “Crepuscolo nel deserto” scrive:
“C’è una remota probabilità che l’Arabia Saudita possa fornire i volumi di petrolio che sono stati previsti dalle principali previsioni di produzione e di consumo mondiale di petrolio”, ed aggiunge evidenziando in corsivo “la produzione araba è prossima al picco di volume sostenibile ... ed è probabile che inizi la discesa nell’immediato futuro”.
(Per chi volesse leggerne ampi stralci, consiglio di andare qui:
L'IMMINENTE DECLINO NELLA PRODUZIONE PETROLIFERA SAUDITA DI MICHAEL T. KLARE
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=1150&mode=&order=0&thold=0 )
In soldoni Matt Simmons asserisce che:
1) La maggior parte del petrolio dell’Arabia Saudita viene estratto da pochi grandi pozzi, dei quali Ghawar – il più grande del mondo – è il più produttivo.
2)
Si è cominciato a sfruttare questo giacimento gigante 40 o 50 anni fa, e da allora ha dato la maggior parte del petrolio facilmente estraibile.
3)
Per mantenere alti livelli di produzione in questi pozzi gli arabi dovrebbero iniziare ad affidarsi all’uso di iniezioni d’acqua o ad altri metodi per compensare la caduta di pressione nei giacimenti naturali.
4)
Col passare del tempo il rapporto acqua/petrolio nel sottosuolo aumenta al punto da rendere difficile, se non impossibile, l’estrazione. Come se non bastasse non c’è motivo di ritenere che la ricerca effettuata dagli arabi porti alla scoperta di nuovi giacimenti che possano rimpiazzare quelli ora in calo produttivo.
Nel momento in cui la produzione saudita di petrolio diminuirà irreversibilmente, l’era del petrolio, così come noi la conosciamo, si avvicinerà alla fine. Il petrolio sarà disponibile sul mercato, ma non nelle abbondanti quantità alle quali siamo abituati, né a prezzi che la maggior parte di noi potrà permettersi. Trasporto e tutto il resto ne sarà impattato – il che significa dire l’intera economia mondiale – e sarà molto, ma molto più costoso. Il costo del cibo aumenterà, visto che l’agricoltura moderna si affida largamente ai derivati del petrolio per le attività di coltivazione, raccolto, difesa fito-sanitaria, lavorazione e consegna. Molti altri prodotti ottenuti dal petrolio – come la plastica, le vernici, i lubrificanti, i farmaci, i cosmetici – risulteranno molto più costosi. In queste circostanze una recessione economica – con tutte le sofferenze personali e difficoltà che ne conseguiranno - sembra inevitabile.
Ecco quindi che se fossimo scrittori di fantascienza potremmo imbastire una storia con tre guerrafondai composti da un petroliere texano ex-alcolista, cocainomane, armato fino ai denti che ogni tanto parla con Dio, un socialista venduto a capo di una nazione specializzata nel fornire ogni sorta di servizi senza produrre beni, un tycoon della comunicazione legato alla massoneria mondiale, che si sono messi in testa di rapinare il benzinaio per portare il petrolio a 80 dollari al barile (faccio notare che la quotazione del petrolio si fa in Wall Street e non nei capannoni dove lo si estrae) che renda conveniente la riconversione della produzione di energia dove loro stanno investendo, che metta un freno alla concorrenza cinese aumentandone i costi di produzione, controllando un’area pericolosa un eterno insediamento militare.
(Guardate che non sto dicendo nulla di inedito, su questo argomento scrisse pure Asimov, prevedendo una fascia di militari che tenessero lontani gli affamati dal cibo e dall’acqua che serviva agli occidentali…)
Ma si sa, (il Diavolo fa le pentole e Mastrota le rivende su Rete4) e’ successo l’imprevedibile, il benzinaio non ci sta e malgrado sia disarmato e soccombente, si e’ barricato nella sua baracca e sta mandando i suoi figli in giro a tagliarci le gomme, e i nostri tre eroi non sanno piu’ come fare per riportarlo alla ragione se non bruciandogli la casa, che faccio mestamente notare, e’ insediata proprio sopra il tank del carburante…
Got mit uns
(Si’, lo so, e’ un po’ forte, ma non sono riuscito a fare a meno di chiudere con l’orgoglioso grido di guerra che ha contraddistinto le gesta di Hitler, di Bush e di Osama Bin Laden)
Le bombe democratiche
Passa il tempo, si allontana l’emozione e vengono a galla le domande.
Per esempio: avrete seguito quasi tutti la diretta degli avvenimenti di Londra.
La BBC - che non e’ Emilio Fede - minuto dopo minuto metteva in onda la mappa della metropolitana di Londra e le esplosioni che erano susseguite.
Sette.
Ora sono tre e una in superficie, all’autobus.
Sembra la diretta dell’11 Settembre con otto aerei in volo e fuori controllo.
Che poi risultarono essere quattro.
Qualcuno ha dato spiegazione di questa distonia?
Boh
Certo e’ che le bombe, TUTTE le bombe, rafforzano il potere.
Ne escono rafforzati i governi, le anatre zoppe, i primi ministri contestati e si mette la sordina al dissenso.
Fa eccezione Aznar, ma lui non aveva capito come oggi vanno le cose, ed aveva mentito alla sua gente.
Certo, nell’Era dei Bush, Berlusconi Putin e Blair, trovare uno che perde il potere per aver mentito al popolo fa impressione, ma e’ cosi’…
Perche’ io appartengo a quella generazione (lo diceva anche quel gran filosofo contemporaneo di Roberto Benigni) che si era illusa d’aver vissuto cinquant’anni senza la guerra. E invece le guerre c’erano eccome! Solo che erano lontane dagli occhi e dal cuore. Poi Bin Laden gliel’ha portata in casa a quelli e gli americani gli hanno restituito il favore impestandogli l’area di democrazia, uranio impoverito e bombe intelligenti.
Ora le bombe scoppiano in Europa, come dire: palla al centro e si ricomincia.
Anche portare quattro chili di tritolo nella metropolitana di Londra, sotto gli occhi della miglior polizia e di uno dei servizi segreti piu’ efficienti del mondo, porta gravi rischi, moltiplicati per ogni gruppo che ha trasportato la sua bomba.
Perche’ rischiare tanto quando sarebbe bastato far passare tutto il malloppo sotto gli occhi della polizia corrotta greca e fare il botto ad Atene (o a Roma?)
Dice, ma Blair era sotto i riflettori e l’impatto mediatico e’ stato il massimo possibile.
A parte il fatto che Blair era in Scozia col G8, sta di fatto che con ogni probabilita’ adesso passera’ la tanto contestata legge che voleva la carta d’identita’ per gli inglesi. E si parla di un controllo su internet…
Possibile che questi terroristi siano cosi’ stupidi da fare azioni senza tornaconto?
Appropo’
Le avete viste le foto finali del G8?
Erano tutti li’ impettiti e boriosi. Erano molto piu’ di otto. C’erano altri occidentali e una serie di capi africani con cui hanno concordato gli aiuti.
Quello che saltava pietosamente agli occhi era che tutto questo bailamme mediatico si era scatenato perche’ una fazzolettata di bianchi a dieta si era incontrata con una fazzolettata di negri grassi da far schifo, e avevano parlato della fame nel mondo.
Vabbe’…
Non c’e’ solo la BBC con la cronaca di un’ora con sette esplosioni che poi si sono rivelate tre e tutte insieme, corre voce che il livello di guardia contro il terrorismo sia stato abbassato perche’ proprio in quel giorno era in atto una massiccia esercitazione antiterrorismo nella metropolitana…
Aridaglie coi servizi segreti…
E
Se andate qui:
http://www.propagandamatrix.com/articles/july2005/070705standstogain.htm
troverete un interessante articolo riportato anche da http://www.comedonschisciotte.org
dove si dice che Israele era stata avvertita in anticipo.
Gli articoli pubblicati originariamente riportavano che Binyamin Netanyahu era stato avvisato PRIMA della prima esplosione, poi tutti gli articoli dell'Associated Press sono stati cambiati per dire che egli è stato avvisato DOPO la prima esplosione.
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