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Forum: Segnalazioni

24 marzo 2003

armi russe a Baghdad?

sorpresi dalla forte resistenza, gli USA incolpano i russi delle loro deblaques
non armi di distruzione di massa, ma armi tecnologiche
Autore: Aniello Margiotta
Fonte: 24.03.2003 - Rai news 24

Washington, 24 marzo 2003
Sale la tensione tra Washington e Mosca sulla presunta vendita di armi russe all'Iraq.

Oggi il presidente Bush ha telefonato al Cremlino per protestare con il presidente Putin. Gli Usa ritengono che fabbricanti di armi del settore privato russo, in violazione dell'embargo, abbiano venduto all'Iraq armi di ultima generazione: sistemi per interferenze sui radar (GPS, Global Positioning System), occhiali per la visione notturna, missili anti-tank a guida elettronica.

L'accusa è stata smentita dal ministro degli Esteri russo Igor Ivanov.

Ma le proteste della Casa Bianca sono arrivate oggi fino alla telefonata di Bush a Putin, ha riferito il portavoce della Casa Bianca, Ari Fleischer.
Una fonte della Casa Bianca coperta da anonimato ha riferito che le accuse di Washington sono partite alla fine della settimana scorsa, quando gli Usa avrebbero scoperto alcuni tecnici russi a Baghdad, probabilmente utilizzati per grantire l'operatività dei GPS.

Poco dopo, in un'intervista alla Fox News, il segretario di Stato Colin Powell ha affermato che "si tratta di un tipo di armi che metterà a rischio le vite dei nostri ragazzi e ragazze in armi. Dà un vantaggio al nemico, un vantaggio che noi non vogliamo che loro abbiano". "Siamo in contatto con i russi da molti mesi per chiarire questo punto... E nelle ultime 48 ore ho ricevuto altre informazioni che mi preoccupano. Al momento, sono deluso della risposta (di Mosca)", ha aggiunto Powell. Da Mosca, Ivanov aveva poco prima dichiarato che "non sono state trovate delle prove a sostegno delle preoccupazioni degli Stati Uniti".

Le prime indiscrezioni sulla vicenda erano state pubblicate sabato dal Washington Post: secondo il quotidiano, i sistemi di interferenza radar erano stati importati per contrastare le azioni degli aerei anglo-britannici che pattugliavano le due "No fly zone" a nord e sud dell'Iraq, e che poi sono stati dispiegati come difesa anti-aerea all'inizio dell'attacco alleato all'Iraq

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