Dal diario di un giovane agricoltore.

L’ingente processo di industrializzazione e la conseguente spinta al consumismo hanno prodotto un benessere economico, ma anche un inquinamento che non potrà mai diminuire. Ogni azione quotidiana che l’uomo di oggi compie, ogni oggetto di cui fa uso, sono artefici di una catena di inquinamenti. I fatti ci costringono a diventare sempre più coscienti di ciò.
4 luglio 2006
Fonte: Fonte: www.greenplanet.net

Trattore ed atomizzatore che sparge pesticidi. Disegno: Vittorio Belli.

“Mi alzo alle 7 con gran fatica ma per consolarmi penso a mio padre che si alzava alle 5, al canto del gallo. Per fortuna dalla mia radiosveglia la voce di Zucchero canta “E piovono baci dal cielo / leggeri come fiori di melo…”.
Mi devo infilare tuta, casco e guanti per combattere un altro attacco di afidi che potrebbe compromettere il mio raccolto. Fortunatamente col telefonino posso sentire subito il tecnico per sapere quale prodotto usare.
Dicono che c’è un nuovo insetticida, un po’ rischioso per la salute, ma che per fortuna, evita di farmi perdere qualche cassone. Parto con l’atomizzatore e alla curva della chiesa scarico al mio confinante, che sta bevendo il caffè sulla porta del bar di fronte, un concentrato di monossido di carbonio (hi hi!) in barba alle arie per il suo miglior raccolto col Bio Aksxter.
Arrivo in campagna, apro gli ugelli e mi avvolgo nella settimanale nube tossica: ma per fortuna sono protetto dal casco. Un sottile maleodorante odore penetra nel naso e mi fa ricordare che dovrò anche concimare. Ricordo la benna con “la grassa” che papà sparpagliava per ore e fino al giorno del suo ottantesimo compleanno; io sono fortunato, posso farlo in poco tempo grazie al mio nuovo spandiliquame. Dovrò anche diserbare e passare con la martellante.
A casa l’Antonia non c’è, ha portato il bimbo dal pediatra perché ha l’allergia; in compenso mi ha fatto trovare il pollo nel microonde… ne approfitto per lavarmi dopo mangiato, senza sentire la solita lamentela per l’odore dei veleni portato in casa.
Oggi è un giorno fortunato perché è l’ultima volta che faccio benzina col vecchio fuoristrada: mercoledì mi arriva la nuova BMW, frutto dei conferimenti al Consorzio. Ah, mio padre non aveva questa fortuna!
Goccia di pesticida. Disegno: Davide Celli e Lara Bresciani. Alle quattro mi telefona l’Antonia che ha appena ritirato le mie analisi, dice che le cose non vanno per niente bene, dovrò andare velocemente a far le lastre ai polmoni. Penso alla fortuna di mio padre che ha chiuso gli occhi senza aver mai visto un medico!
Spengo la Tv dopo l’ultimo Meteo: promettono maltempo per tutta la settimana. Sono fortunato se stavolta me la cavo con la grandine. Non è più il tempo di una volta! Sono a letto, tossisco e non riesco a dormire, sento l’Antonia che piange come un vitello. Adesso che cominciavo ad aver tutto, mi manca la salute. Mi chiedo come mai”.

Fonte: www.greenplanet.net

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