"L’11 settembre di Gandhi". La luce sconfigge la tenebra.
sia un completo sostituto
della violenza e della guerra.
È progettato, cioè,
per raggiungere i cuori
sia dei cosiddetti “terroristi”,
sia dei governanti che cercano
di sradicare i terroristi
castrando un’intera nazione.
M.K. Gandhi
Questo quaderno è stato costruito a partire dal convegno di tre giorni che si è svolto a Pisa, dal 9 all’11 settembre 2006, per ricordare il Centenario della nascita della nonviolenza moderna.
L’11 settembre 1906, nel Teatro Imperiale di Johannesburg in Sud Africa, una grande assemblea di immigrati indiani decideva di intraprendere una campagna di disobbedienza civile alle leggi discriminatorie del cosiddetto Black Act. Lo stesso Gandhi riconobbe in quell’evento l’atto di nascita del satyāgraha, cioè di un modo nuovo di lottare che sostituisce alla forza fisica una “Forza più grande, generata dalla Verità e dall’Amore” .
Il convegno per il Centenario, promosso dai Quaderni Satyāgraha, vide la partecipazione di oltre duecento abbonati e lettori provenienti da tutt’Italia, oltre ai principali studiosi e personalità del mondo della nonviolenza.
Le giornate di Calambrone, la località della marina di Pisa che ospitava il convegno, restano nella memoria di tutti i partecipanti per il clima di vibrante amicizia e di intensa partecipazione. Come non ricordare il momento culminante, quando sulla spiaggia, la mattina della domenica, Alex Zanotelli guidò la celebrazione eucaristica nel segno della religiosità aperta di Gesù e di Gandhi, accomunando in autentica fraternità tutti i presenti, senza distinzioni tra agnostici, atei, credenti.
Intanto le tavole rotonde si susseguivano con un ritmo fin troppo incalzante, con l’entusiasmo e l’ambizione di discutere e ridefinire “tutti” i temi cruciali di un programma per la rivoluzione nonviolenta dei nostri tempi: l’organizzazione del potere dal basso, l’economia solidale, la decrescita e la parsimonia negli stili di vita, il servizio civile e la difesa popolare nonviolenta, gli interventi civili e non-armati nelle situazioni di crisi, il disarmo atomico, la critica alla scienza dominante, la bioetica, il rapporto pace-giustizia e, last but not least, laicità e riforma di religione.
Il convegno cadeva in un momento di grave crisi della politica internazionale con l’escalation della guerra in Iraq, Afghanistan, Libano e con un generale rilancio delle politiche di riarmo e di guerra, anche da parte dell’Italia.
Di fronte allo smarrimento e al senso di impotenza di molti pacifisti, all’uso spesso strumentale del termine “nonviolenza” e della stessa immagine di Gandhi, il convegno ha voluto ribadire che la nonviolenza non è passività, rassegnazione al male minore: è invece attiva obiezione di coscienza alle strutture di dominio e di guerra, scelta rivoluzionaria di trasformazione sociale per costruire il potere di tutti (l’omnicrazia di Aldo Capitini).
L’iniziativa di Pisa si concluse il pomeriggio dell’11 settembre, con una grande e affollata manifestazione nell’auditorium della provincia, dove Alex Zanotelli lanciò la campagna per la messa al bando delle armi atomiche, un impegno improcrastinabile per attivare il satyāgraha del XXI secolo.
Le relazioni più importanti del Centenario sono state rielaborate e approfondite dagli autori, in vista della preparazione di questo quaderno. È stato necessario, per l’ampiezza dei temi trattati nelle tre giornate di Calambrone, delimitare drasticamente la pubblicazione ai contributi che fanno riferimento specifico all’11 settembre di Gandhi, all’interpretazione del satyāgraha come alternativa all’altro 11 settembre, quello della guerra e del terrore. Ne è uscito un volume organico e compatto, di alto livello culturale e di grande interesse formativo.
Rocco Altieri
Indice-n.12 dei Quaderni Satyagraha
"L’11 settembre di Gandhi"
La luce sconfigge la tenebra
PRESENTAZIONE
Arun Gandhi, La dualità dell’11 settembre
Rocco Altieri, La nonviolenza del forte
Fulvio Cesare Manara, Johannesburg - 11 settembre 1906:
Il problema delle origini del Satyagraha
Michael Nagler, Speranza o terrore? Gandhi e l’altro 11 settembre
Bhikhu Parekh, Bin Laden incontra Gandhi
Nanni Salio, Nonviolenza versus terrorismi.
Franz Amato, Nonviolenza o Barbarie
Pierpaolo Calonaci, La porta stretta della nonviolenza
Enrico Peyretti, Giustizia, pace e verità
Piero P. Giorgi, La rivoluzione nonviolenta nella vita quotidiana
Mariella Dipaola e Matteo Della Torre, Il Nai Talim: la nuova educazione secondo Gandhi
Enrico Peyretti, La nonviolenza ha bisogno di religione
Federico Fioretto, Tornare a Gandhi
Adriano Mariani, Dialogando con G. Anders e K. Jaspers,
filosofi dell’apocalisse nucleare
Per ulteriori informazioni, notizie sul volume e per richiederne copie, contattare i Quaderni Satyagraha, via Santa Cecilia 30, 56127 PISA, tel. 050 542573, e-mail: roccoaltieri@interfree.it
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Mohandas Gandhi è stato definito “scienziato della nonviolenza”, “portavoce della coscienza dell’umanità”, “genuino rivoluzionario”, “appassionato, indomito, continuo contestatore”, "umile ricercatore della verità"; a noi piace ricordarlo come un tenace servitore dell’utopia concreta, uno dei personaggi “illuminati-illuminanti” della storia dell’umanità.18 maggio 2005 - Matteo Della Torre (a cura)
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