Eliminiamo la violenza sulle donne
Con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 25 novembre Giornata Mondiale per l’Eliminazione delle Violenza sulle Donne, invitando governi, organizzazioni internazionali e ONG ad organizzare attività ed eventi per accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica su questo tema. In Italia solo dal 2005 diversi Centri antiviolenza e Case delle donne hanno iniziato a celebrare questa giornata. Ma negli ultimi anni anche istituzioni e vari enti come Amnesty international e non solo, festeggiano questa giornata attraverso iniziative politiche e culturali in contrasto alla violenza alle donne.
I diritti delle donne sono diritti umani a tutti gli effetti e qualunque violazione di questi diritti è pertanto una violazione dei diritti umani.
Scopo della campagna è quindi l’eliminazione di tutte le forme di violenza sulle donne attraverso:
- il riconoscimento a livello internazionale, regionale e locale della violenza di genere come violazione dei diritti umani;
- il rafforzamento delle attività a livello locale ed internazionale contro questo tipo di violenza;
- la creazione di spazi internazionali di discussione per l’adozione di strategie condivise ed efficaci in materia;
- dimostrazioni di solidarietà con le vittime di queste violenze in tutto il mondo;
il ricorso a governi affinché adottino provvedimenti concreti per l’eliminazione di questo tipo di violenze.
Come rilevato da chi lavora sul campo, la violenza verso le donne è un problema mondiale non ancora sufficientemente riconosciuto e denunziato, all'oggi confermato anche da numerose ricerche e studi condotti a diversi livelli e contesti.
La violenza sulle donne, così come definita nella Dichiarazione per l'Eliminazione della Violenza sulle Donne emanata dalle Nazioni Unite nel 1993, è "qualunque atto di violenza sessista che produca, o possa produrre, danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche, ivi compresa la minaccia di tali atti, la coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che nella vita privata".
E' una violenza che si annida nello squilibrio relazionale tra i sessi e nel desiderio di controllo e di possesso da parte del genere maschile sul femminile.
Violenza di genere, che si coniuga in:
- fisica (maltrattamenti);
- sessuale (molestie, stupri, sfruttamento);
- economica (negazione dell'accesso alle risorse economiche della famiglia, anche se prodotte dalla donna);
- psicologica (violazione del sé).
Comunemente si crede che la violenza sia solo di tipo fisico ma in realtà la violenza può manifestarsi in diversi modi, può assumere varie forme, può essere oltre che fisica, sessuale, psicologica ed economica o manifestarsi come stalking (persecuzione).
È un fenomeno che si manifesta soprattutto all'interno della relazione di coppia, nella famiglia, all'interno di rapporti che dovrebbero basarsi sulla fiducia, sull'amore e che dovrebbero rappresentare luoghi di protezione. Proprio per questo della violenza contro le donne non si parla, né in famiglia, né tra amici, né a scuola, emergono solo gli episodi più drammatici ed esasperati attraverso i giornali. Le cronache, nei casi di omicidio compiuto su donne, fanno pensare a casi eccezionali, poco diffusi, da imputare alla gelosia, alla follia e talvolta alla passione, non identificano queste situazioni come violenza verso le donne.
Nominare la violenza, riconoscerla ed identificarla è il primo passo da compiere per uscire da una relazione violenta, per interrompere un rapporto violento. Le donne che subiscono violenza si sentono confuse, insicure, provano vergogna ed al tempo stesso dolore per la situazione che vivono. Le statistiche comunitarie rilevano, in base ad indagini realizzate sui dati inerenti i reati negli stati membri, che in Europa la violenza rappresenta la prima causa di morte delle donne nella fascia di età tra i 16 e i 50 anni e nel nostro paese si ritiene che ogni tre morti violente, una riguarda donne uccise da un marito, un convivente o un fidanzato.
Non vi sono statistiche quantitative sul maltrattamento, ma si stima, sempre a partire da indagini comunitarie, che una donna su cinque abbia subito nella sua vita una qualche forma di violenza. In Italia è del 1998 la prima ricerca nazionale condotta dall'ISTAT sulla violenza sessuale, su mandato del Dipartimento presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per le Pari Opportunità, ed è ancora in corso, sempre da parte dell'ISTAT, una indagine sulla violenza e sul maltrattamento familiare. Gli unici dati quantitativi che raccontano della violenza verso le donne sono quelli raccolti ed elaborati dai centri antiviolenza, attivi dal 1980 in molte città italiane, e di alcune indagini e studi effettuati da ricercatori e ricercatrici sensibili al tema o messi in atto nell'ambito dei gender studies. Anche nel nostro paese si rifletterà partendo da questa giornata sul tema della violenza contro le donne attraverso iniziative il cui programma verrà reso noto nelle prossime settimane.
in parte tratto da www.antiviolenza.it
Allegati
Invito Conferenza
Attivamente coinvolte
Fonte: Attivamente coinvolte630 Kb - Formato pdfUscire alla violenza si può - Giornata per la lotta contro la violenza sulle donneManifesto Conferenza
Attivamente coinvolte
Fonte: Attivamente coinvolte572 Kb - Formato pdfUscire dalla violenza si può - Giornata di sensibilizzazone per la lotta contro la violenza sulle donne.
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