Ai sindaci d'Italia - La città possibile

Padova è la strada

Il Comune di Padova ha adottato un Piano energetico comunale che prevede una riduzione delle emissioni di CO2 con i seguenti provvedimenti: impianti fotovoltaici, lampade semaforiche a LED, efficienza energetica, pannelli solari nelle scuole, interruttori delle luci a sensori di movimento..., mobilità scolastica alternativa.
26 novembre 2008
Marco Boschini

Semaforo a Led a Padova

In un Paese sprovvisto di un piano energetico nazionale, dove la classe dirigente insegue le grandi opere e alimenta il mito di una crescita senza limiti, trovare esperienze virtuose dal basso può sembrare velleitario, quasi di semplice testimonianza.

E’ qui che entra in gioco la replicabilità dei progetti, il buon senso delle sperimentazioni in atto, la capacità di narrare le esperienze migliori e di contaminare quanti più sindaci possibili. Se poi ai piccoli comuni cominciano ad affiancarsi grandi città, magari del Nord industrializzato e sviluppista per professione, forse allora c’è davvero qualcosa di più di una speranza di cambiare.

Padova è la strada. Il suo Piano energetico comunale è la tappa, virtuosa ed esemplare, che affrontiamo oggi nel nostro “Viaggio nell’Italia dei comuni a 5 stelle”. Una città di 200.000 abitanti, che raddoppiano se si considera l’area metropolitana, amministrata da persone che capiscono presto (già nel 2005) l’importanza strategica che può giocare il tema dell’ambiente e dei consumi energetici della pubblica amministrazione.

Proprio a partire dal bilancio, con una visione pragmatica, l’Assessore all’ambiente Francesco Bicciato intuisce la possibilità di intervenire concretamente per ridurre i consumi e liberare risorse economiche consistenti.

Pensiamo infatti a quanti edifici, automezzi, servizi, persone, governano e gestiscono per conto di migliaia di comunità locali i nostri sindaci: sedi istituzionali, scuole, ospedali, impianti sportivi, biblioteche, musei, pubblica illuminazione, ecc. Centinaiai di migliaia di luoghi pubblici per la stragrande maggioranza illuminati male e riscaldati (o raffrescati) peggio.

Il piano di efficienza energetica del Comune di Padova è partito da qui, da una valutazione analitica e scrupolosa dei consumi storici, degli impianti esistenti, delle tecnologie in uso. Obiettivi dichiarati dell’operazione la riduzione dei consumi e il contenimento delle emissioni di CO2 in atmosfera, ma anche il risparmio economico per la pubblica amministrazione e il raggiungimento degli obiettivi del protocollo di Kyoto, di cui quasi non si parla più, passata la moda del momento.

In seguito allo studio durato 8 mesi, è stata condotta l’analisi dei dati raccolti e la valutazione degli interventi da sostenere, valutandone gli oneri economici e i benefici ambientali.

Infine, si è giunti alla messa a punto e alla conseguente adozione del Piano di Efficienza Energetica Comunale: uno strumento di pianificazione che disciplina l’utilizzo delle risorse energetiche stabilendo linee di azione prioritarie.

Il Piano adottato è oggi in fase di attuazione e prevede di raggiungere risultati ambiziosi, rendendolo di fatto la migliore esperienza di efficienza energetica adottata da un’amministrazione pubblica in Italia: si va dalla sostituzione di tutti gli apparecchi illuminanti obsoleti e delle relative lampade a bassa efficienza della pubblica illuminazione alla sostituzione delle lampade ad incandescenza degli impianti semaforici con lampade a LED (che consumano l’80% in meno a parità di luce emessa); dalla sostituzione dei veicoli in dotazione al comune con mezzi bifuel alla realizzazione di più impianti a metano in città; dalla realizzazione di un generatore fotovoltaico in un parcheggio scambiatore all’installazione di pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua in diverse scuole e impianti.

Il piano si è poi soffermato sulla valutazione dell’efficienza energetica elettrica e termica di 110 edifici di proprietà comunale (22 tra scuole dell’infanzia e asili nido, 57 scuole dell’obbligo, 16 uffici pubblici e 15 impianti sportivi). Si è quindi deciso di sostituire le lampade ad incandescenza o alogene con quelle fluorescenti; di installare sensori di presenza e interruttori a tempo per il controllo automatico delle luci; di sostituire le caldaie a gasolio con quelle a metano; di migliorare ove possibile la coibentazione degli edifici. Insomma, di tagliare gli sprechi e chiudere il buco del secchio, per dirla con le parole dell’amico Pallante (per approfondire: “Un futuro senza luce”, Editori Riuniti).

Solo rimanendo al dato relativo alla pubblica illuminazionec’è da rimanere senza parole! Alla fine degli interventi di riqualificazione energetica si otterrà un risparmio di energia elettrica pari a 6.543.000 Kwh/y, per oltre 600.000,00 euro di risparmio sulla bolletta del comune, ai cui dati bisogna aggiungere una riduzione delle emissioni di CO2 pari a 4.318 t/y.

Al 31 dicembre 2007, a due anni dalla scadenza prevista del Piano, questi sono i risultati già conseguiti:
Sostituzione di lampade a bassa efficienza (incandescenza e mercurio) con lampade ad alto rendimento (sodio), che garantiscono un maggior flusso luminoso
Lampade da sostituire da progetto 15.807
Lampade sostituite 1.300
Messa a norma e riqualificazione delle cabine elettriche di alimentazione.
Cabine da mettere a norma da progetto 12
Cabine messe a norma 6

Sostituzione di lampade semaforiche a incandescenza con lampade a LED che consentono una riduzione dei consumi dell’80% e una riduzione dei costi di manutenzione del 50%
Lampade da sostituire da progetto 6.066
Lampade sostituite 2.232.

Metanizzazione dei rimanenti impianti termici ancora funzionanti a gasolio
Caldaie da convertire da progetto 58
Caldaie sostituite 55
Trasformazione impossibile per motivi tecnici/autorizzativi 3
Interventi di posa in opera di cappotti e sostituzione di serramenti su n.16 edifici pubblici
Sost. serramenti 6 edifici
Sost. solaio interno 1 edificio
Rifacimento copert. 2 edifici
Posa di cappotti 7 edifici

Trasformazione dell’alimentazione di alcuni veicoli del Comune da benzina a metano o gpl
Veicoli da convertire da progetto 20
Veicoli convertiti 20

Monitoraggio dell’impianto fotovoltaico alla guizza
Energia prodotta da dicembre 2006 a novembre 2007 25.249 kWh
Installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria in strutture pubbliche
Installati:
Campo Sportivo Voltabarozzo Tipologia sottovuoto – 6 mq
Scuola materna Boranga Tipologia piana – 6 mq
Scuola materna Acquilone Tipologia piana – 6 mq
Scuola materna Collodi Tipologia piana – 6 mq
altri 4 impianti sono previsti a breve in tre palestre comunali ed un asilo nido.

Nell’anno scolastico 2006/2007 il Comune di Padova ha promosso, per la prima volta, l’iniziativa “Raccogliamo Miglia Verdi” che propone ai bambini di muoversi a piedi o con mezzi ecocompatibili (bici, car pooling o servizi di trasporto pubblici) per guadagnare “miglia verdi” necessarie ad andare da Padova a Kyoto e ritorno.
scuole aderenti 12
bambini coinvolti 1.380
miglia verdi 18.187

“Vado a scuola con gli amici” è un progetto educativo rivolto a tutti i bambini delle scuole primarie cittadine, che coinvolge insegnanti e genitori nell’attività di educazione alla mobilità sostenibile, individuazione e realizzazione dei percorsi sicuri casa-scuola, vigilanza e accompagnamento dei bambini.
scuole aderenti 18
linee piedibus/millepiedi 37
bambini coinvolti 530

Allegati

Articoli correlati

  • Storia della Pace
    Cronologia essenziale della vita di un profeta della nonviolenza attiva.

    Biografia del Mahatma Gandhi

    Mohandas Gandhi è stato definito “scienziato della nonviolenza”, “portavoce della coscienza dell’umanità”, “genuino rivoluzionario”, “appassionato, indomito, continuo contestatore”, "umile ricercatore della verità"; a noi piace ricordarlo come un tenace servitore dell’utopia concreta, uno dei personaggi “illuminati-illuminanti” della storia dell’umanità.
    18 maggio 2005 - Matteo Della Torre (a cura)
  • Storia della Pace

    GANDHI, la politica come cura delle creature

    1 aprile 2009 - Enrico Peyretti
  • Taranto: «La città possibile»
    Taranto Sociale
    Teatro, urbanistica e letteratura per un laboratorio di cittadinanza attiva

    Taranto: «La città possibile»

    Perché un centro di produzione e fruizione teatrale in un quartiere martoriato dalle industrie come i Tamburi? Per indagare sul presente e, al contempo, per non rinunciare al futuro. Come? Con il contributo di autorevoli esponenti dell’urbanistica, della letteratura e dell’architettura, per rifondare radici, disegnare scenari di una città (ancora) possibile.
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.26 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)