Col sole in testa

Primo impianto fotovoltaico pubblico a San Ferdinando di Puglia.
17 maggio 2009
Nicola Digennaro

Impianto fotovoltaico dell'Istituto "Ignazio Silone" di San Ferdinando di Puglia

Risparmiare energia, promuovere l’uso delle energie rinnovabili, sensibilizzare i più giovani alle tematiche ambientali, sono gli obiettivi e i meriti della Dirigenza dell’Istituto “Ignazio Silone” per aver ottenuto sui tetti del proprio istituto il primo impianto fotovoltaico pubblico del Comune di San Ferdinando di Puglia.
L’impianto permetterà di evitare l’immissione nell’ambiente di circa 26 tonnellate di anidride carbonica all’anno, che moltiplicata per la durata prevista di funzionamento (25-30 anni), dà 780 tonnellate di anidride carbonica in meno nell’aria. L’impianto realizzato, sviluppa una potenza di 48,96 KWp, è costituito da 288 moduli fotovoltaici in silicio monocristallino di potenza unitaria pari a 170W. I vari moduli sono collegati in serie tra loro a gruppi di 12 unità, in modo da realizzare 24 stringhe
separate che a loro volta sono raggruppate in parallelo e convogliate su cassetta detta String Box. I moduli orientati verso Sud, risultano inclinati rispetto al piano orizzontale di 32° e alla latitudine in cui è situato l’edificio produrranno una radiazione solare media giornaliera su una superficie di 1m² pari a 4,83 KWh/m²/giorno (1762,95 KWh/m²/anno). L’energia prodotta, è in parte autoconsumata nel corso dell’anno, l’eventuale eccedenza è immessa in rete in regime di cessione. I dati principali (Potenza attiva istantanea, energia prodotta e CO2 non emessa in atmosfera) verranno visualizzati direttamente su un display a righe di led posto nei pressi dell’ingresso dell’edificio. La produzione di energia elettrica attesa dall’impianto è stimata in 62.534,52 KWh per il primo anno, per gli anni successivi è prevedibile una riduzione progressiva del rendimento per invecchiamento dei moduli FV, con una produzione attesa fino a 25 anni.

Lo sfruttamento dell’energia solare, soprattutto per quanto riguarda la produzione di elettricità, è limitato principalmente dal costo elevato degli impianti e dalla burocrazia ancora troppo lenta e scoraggiante per l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie.
A partire dagli anni ’80 fino alla prima metà degli anni ’90, si è assistito a una fase di grandi investimenti e la realizzazione di diverse centrali fotovoltaiche tra cui quella di Serre da 3,3MW di potenza, una delle più grandi al mondo. Tuttavia, dalla metà degli anni ’90 il settore italiano del solare nel suo complesso ha vissuto una forte contrazione o meglio un mancato sviluppo, in palese controtendenza con il resto del Mondo. Un ridimensionamento provocato dal generale disinteresse nei confronti delle fonti rinnovabili e dello sviluppo sostenibile.

Per lo sviluppo del Fotovoltaico le politiche Nazionali sono importanti, ma gli Enti Locali possono fare la differenza. L’investimento capitale è quello che spesso frena l’acquisto, anche se significherebbe, in effetti comprare l’energia che consumeremo in futuro a prezzi bloccati. Aspetto da non sottovalutare di questi tempi. La crisi finanziaria e i redditi delle famiglie, sempre più in sofferenza, rendono l’acquisto di un impianto fotovoltaico più difficile, proprio quando la sua diffusione sta registrando un’esplosione anche nel nostro Paese. E a subire uno stallo potrebbero essere proprio gli impianti per piccole utenze inseriti nell’edilizia urbana. Oggi abbiamo un ottimo sistema incentivante per il FV, forse il più vantaggioso al Mondo, e sarebbe un peccato incagliarsi sulle disponibilità economiche necessarie per l’investimento iniziale. Qualche soluzione ideata a livello comunale, ma anche regionale si rende necessaria a beneficio del cittadino, delle piccole imprese e anche per lo stesso ente locale.
Ad esempio, in provincia di Catanzaro, 3 Comuni, Olivadi, San Vito sullo Ionio e Cenadi, installeranno oltre 300 impianti. Il progetto si chiama “Sole-Ambiente-Risparmio”. Per i cittadini la realizzazione degli impianti sarà a costo zero, grazie a un accordo concluso dai Comuni con la banca locale. L’istituto finanzierà totalmente il costo e l’installazione dei sistemi FV applicando un tasso fisso del 5,90%. Il mutuo sarà per un massimo di 14 anni con rate semestrali pagate mediante gli accrediti della tariffa incentivante.

www.uomoplanetario.org

Cosa ci si aspetta per il futuro? La ricerca pubblica è un aspetto della crescita del settore della ricerca, ma molto ci si aspetta anche dall’industria e dal settore privato. Un circolo virtuoso che necessita di supporto continuativo ed equilibrato al settore commerciale fino a che i costi non siano tali da permettere l’eliminazione di incentivi e promuovere lo sviluppo di tecnologie trasportabili a livello industriale.

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