Non c’era posto per loro

Come nel Vangelo di Luca, per i nostri governanti, non c’è posto per gli stranieri. Scelte vergognose e anticristiane quelle governative sui migranti.
28 maggio 2009
Renato Sacco
Fonte: Mosaico di pace

Immigrati su gommone

Sarà un caso. Ma proprio mentre il Papa era a Betlemme – ieri (13 maggio) – e risuonavano le parole del Vangelo di Luca “non c’era posto per loro nell’albergo”, in Italia risuonavano le parole di Bossi “cominciamo a respingere, dopo si vede...”, parlando con i giornalisti a proposito delle critiche dell’ONU sui respingimenti dei barconi di immigrati, e mentre alla Camera si votava la fiducia sui maxiemendamenti al ddl sicurezza. 
Sarà un caso, ma fa davvero pensare e fa venire i brividi alla schiena ascoltare le parole di alcuni esponenti della maggioranza, a cominciare dal capo del Governo: loro sanno che sui barconi non ci sono richiedenti asilo politico. Loro, arroccati nel loro potere, ormai in campagna elettorale sulla pelle dei poveri. Cosa non fa la sete di potere!! E questi sono i difensori delle ‘radici e dei valori cristiani’. È una vergogna! È una bestemmia!! Alcune loro affermazioni andrebbero coperte con il classico ‘bip’ che copre le parolacce in Tv. 
Ma anche ai tempi di Maria e Giuseppe, qualcun altro era arroccato nel suo palazzo di potere... e per lui la vita degli altri, piccoli o grandi, non contava poi molto, stando ai Vangeli. 
“I muri possono essere abbattuti. Innanzitutto però è necessario rimuovere i muri che costruiamo contro il prossimo”, risuona ancora la voce del Papa, tra i profughi palestinesi, accanto a quel muro di separazione alto 8 metri e lungo oltre 700 km.
Può aiutare – a non lasciare tutto al caso, a non guardare distratti o rassegnati a quanto succede, a non accettare i muri anche di casa nostra – il testo del consiglio nazionale di Pax Christi Ero straniero e mi avete accolto. 
Può aiutare a riflettere e ad agire... per evitare che anche dentro di noi crescano muri. 
È vero, forse i muri non crollano da soli, ma si possono abbattere.

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