Lettera aperta al Presidente della Repubblica

Presidente, non firmi il pacchetto sicurezza

Mi sembra un doveroso gesto di solidarieta' umana ricordarci di chi sta peggio e valutare con vigile attenzione la congruenza tra gli alti principi espressi nella carta costituzionale e un provvedimento che ad esempio impedisce alle madri straniere di registrare i neonati all'anagrafe, senza che la nostra sicurezza aumenti di una virgola.
11 luglio 2009
Carlo Gubitosa (Associazione PeaceLink)

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

Gentile Presidente Napolitano,
le scrive un cittadino preoccupato per la sicurezza dei propri cari.
La guerra tra Belgrado e Sarajevo ci ha insegnato che anche tra due citta' multietniche e amiche fino al giorno prima puo' esplodere una violenza razzista al di la' di ogni immaginazione. Non mi piacerebbe che la situazione si ripetesse anche da noi, e pertanto Le chiedo di gettare acqua sul fuoco dell'intolleranza e di non avallare con la sua firma il cosiddetto "pacchetto sicurezza".
So bene che un Suo eventuale rifiuto sarebbe un gesto simbolico dagli effetti limitati, e che dopo un ulteriore passaggio dalle camere con dei ritocchi minimi, per Lei firmare non sarebbe e' piu' una scelta ma un dovere da compiere a norma di legge. Ma chi l'ha deciso che in Italia i simboli, i messaggi e i gesti che plasmano la cultura debbano essere solo quelli che incitano all'odio etnico e diffondono il virus dell'intolleranza? Le belle pagine di storia si scrivono anche con dei bei simboli.

Lei sa bene, per aver tenuto a battesimo i CPT con la legge che porta il suo nome e quello di Livia Turco, che anche le leggi scritte con le migliori intenzioni possono trasformarsi alla prova dei fatti in ferite e violazioni dei diritti di chi affronta come puo' la poverta', la fame e le guerre. Le lascio immaginare quello che puo' accadere quando le intenzioni del legislatore non sono le migliori possibili e sono viziate da un'indulgenza al populismo xenofobo che puo' portare
molti voti ma anche molta violenza.

Fortunatamente noi che abbiamo il passaporto Italiano non dobbiamo affrontare poverta', fame e guerre, e ci basta essere un po' piu' sobri per superare la crisi dei mercati, rinunciare a qualche lusso non necessario e far studiare i nostri figli quel tanto che basta perche' non siano costretti ad arruolarsi e fare guerre in casa d'altri pur di lavorare e pagarsi un mutuo.

Mi sembra pertanto un doveroso gesto di solidarieta' umana ricordarci di chi sta peggio e valutare con vigile attenzione la congruenza tra gli alti principi espressi nella carta costituzionale e un provvedimento che impedisce alle madri straniere di registrare i neonati all'anagrafe, senza che la nostra sicurezza aumenti di una virgola.

Le chiedo pertanto di adoperarsi affinche' il "pacchetto sicurezza" sia rinviato alle Camere affinche' provvedano a modificarne le parti incompatibili con la Costituzione e le norme del diritto internazionale recepite nell'ordinamento della Repubblica Italiana.

Resto in attesa di un suo riscontro e le auguro buon lavoro.

Cordiali saluti

Carlo Gubitosa

Note:
Altre lettere al Presidente della Repubblica sul "pacchetto sicurezza"
http://lists.peacelink.it/nonviolenza/2009/07/msg00024.html

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