La festa autentica deve mettere da parte gli aspetti mitologici o superstiziosi, annunciando rapporti nuovi tra gli uomini, perché un’altra società è possibile, e la salvezza non sta in un rapporto individuale con Dio, ma in relazioni nuove e in strutture sociali rinnovate che permettano agli uomini di salvarsi tutti insieme. Perciò è necessario che il vecchio modo di vivere la festa sia superato, eliminando la grettezza di certe pratiche arcaiche e rigettando il moderno spreco consumistico che la soffoca, rivolgendosi a vivere il giorno di festa come celebrazione dei valori di nonviolenza e di solidarietà, aperti a vivere una nuova socialità, l’apertura fraterna alla realtà di tutti.
13 febbraio 2007 - Rocco Altieri
Come tanti altri slogan, quello della virtù che sta nel mezzo è molto più antievangelico che vero. Se la virtù fosse veramente nel mezzo, Cristo non sarebbe stato virtuoso.
Gesù Cristo, il grande rivoluzionario della storia, fu radicale, di sinistra, sempre dalla parte di qualcosa o di qualcuno. Non ammise mai mezze tinte o diplomazie centriste.
I fuochi d'artificio concludono, quasi sempre, la festa del santo patrono. Lo spettacolo pirotecnico finale è entrato nelle aspettative dei partecipanti alla festa. Al Sud l'organizzazione delle feste patronali parrocchiali è diventato un autentico business, un affare che coinvolge molte persone che più che esprimere devozione verso il Santo da festeggiare ne approfittano per fare soldi.
1 gennaio 2007 - Padre Giorgio Poletti
Campagna Nazionale "Meno fuochi d'artificio, più compassione". Innovare le feste patronali nella fedeltà a Dio e all'uomo.
La Casa per la nonviolenza rivolge un appello alle comunità cristiane e città d’Italia ad evolvere le feste patronali dallo spreco alla sobrietà compassionevole. Una innovazione nella tradizione che unisca nel progetto “Città e parrocchie ad energia solare” gli ideali altissimi della giustizia sociale, pace mondiale ed ecologia profonda.
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