Scajola, il ministro del G8, «controllerà» i servizi
Doveva succedere anche questo. Claudio Scajola torna a occuparsi di sicurezza, nella delicata veste di presidente del comitato parlamentare sui servizi segreti, volgarmente detto Copaco, proprio nel giorno in cui il governo del centrosinistra difende l'operato del Sismi nella vicenda Abu Omar, come e meglio di quanto aveva fatto il governo di centrodestra - in carica all'epoca del sequestro del religioso egiziano da parte della Cia. La presidenza spetta all'opposizione, il vice-presidente tocca invece all'Unione: è Massimo Brutti, senatore Ds, già membro del Copaco e in precedenza sottosegretario agli interni e alla difesa.
Ex potentissimo coordinatore di Forza Italia, il ligure Scajola è famoso come il ministro dell'interno del G8 di Genova, che a un certo punto dichiarò e poi smentì di aver dato l'ordine di sparare: è bene ricordare che i carabinieri non spararono solo a Carlo Giuliani ma in numerosi episodi degli scontri di venerdì 20 luglio 2001. Due anni dopo dovette lasciare il Viminale per lo scandalo provocato dai suoi insulti a Marco Biagi, il professore ucciso nel 2002 dalle nuove Br e definito da Scajola «un rompicoglioni»: la frase, pronunciata davanti a due giornalisti e pubblicata da Corrieree Sole 24 ore, era collegata alla questione della scorta che il povero Biagi aveva chiesto insistentemente e al contratto di consulenza di cui «voleva - disse l'allora ministro - il rinnovo». Passata la buriana Silvio Berlusconi l'aveva riportato al governo come ministro per l'attuazione del programma.
Torna sulla scena anche l'altro ministro del G8, quello di centrosinistra, che per coincidenza è anche il diretto predecessore di Scajola alla guida del Copaco. Enzo Bianco, che fu responsabile degli interni fino al giugno 2001 - un mese prima del G8 - e al tempo della frettolosa inchiesta interna che assolse la polizia per le violenze contro i manifestanti al Global forum di Napoli (marzo 2001) in seguito considerate come la «prova generale» di Genova - sarà presidente della commissione affari costituzionali del senato. Sostituirà Nicola Mancino, recentemente eletto al Consiglio superiore della magistratura.
Bianco non ha brillato neanche come presidente del comitato parlamentare sui servizi, che peraltro non dispone di reali poteri di controllo. L'inchiesta che coinvolge il Sismi nel sequestro di Abu Omar manda all'aria le versioni di comodo che il centrodestra e l'intelligence fornirono al Copaco. Forse anche per questo gli tocca rientrare dalla porta secondaria di una commissione parlamentare, lui che aspirava a un ministero o al posto di sottosegretario con la delega per i servizi, assegnata da Romano Prodi a Enrico Micheli. L'audizione di quest'ultimo sull' affaireAbu Omar, il ruolo del Sismi e delle eventuali cellule «deviate» (ma da chi?) sarà la prima del Copaco targato Scajola: è stata rimandata per ragioni di salute del sottosegretario Micheli.
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