«Vogliamo tenere aperta la questione del G8 e delle politiche dell'ordine pubblico, Genova non deve essere dimenticata», dice il senatore Gigi Malabarba. Cinque anni dopo Rifondazione comunista non molla e presenta, al senato, la legge istitutiva della commissione d'inchiesta sul G8 di Genova: è l'ultimo atto parlamentare di Malabarba, primo firmatario, che come è noto lascerà il seggio a Heidi Giuliani, la mamma di Carlo. L'«avvicendamento» è in programma il 20 luglio, quinto anniversario di quel venerdì di sangue: le dimissioni del dirigente di Sinistra critica, l'area trotzkista/movimentista del Prc guidata in passato da Livio Maitan, sono già calendarizzata. Al 23enne ucciso in piazza Alimonda dai carabinieri, annuncia il capogruppo Giovanni Russo Spena, sarà intitolata la sala riunioni di senatori di Rifondazione-Sinistra europea.
Ieri mattina Russo Spena ha presentato la proposta di inchiesta parlamentare sul G8 insieme a Malabarba, Heidi Giuliani, l'ex direttore de l'UnitàFurio Colombo e i direttori di manifestoe Liberazione, Gabriele Polo e Piero Sansonetti. Nella sala rossa del senato è stato presentato un video sul G8 che uscirà con il giornale del Prc, sono apparse alcune immagini riprese dalle telecamere inserite nei caschi dei carabinieri di piazza Alimonda: sono trentotto minuti del 20 luglio 2001 e servono a rompere il silenzio della «grande stampa» e «a riconoscere la realta», sottolinea Heidi Giuliani. Colombo ha ricordato quei giorni di «sospensione delle garanzie costituzionali».
All'epoca lo dissero in molti ma tutti sanno che, oggi come allora, i Ds e i moderati dell'alleanza prodiana - peraltro direttamente responsabili di tutti i preparativi di Genova, quando al Viminale c'era Enzo Bianco - non sono certo mobilitati come il Prc. Loro il G8 e la prova generale di Napoli, quattro mesi prima, li dimenticherebbero volentieri. Non a caso da Luciano Violante in giù hanno sempre difeso, come e più del centrodestra, il capo della polizia Gianni De Gennaro, principale responsabile di quella disastrosa gestione dell'ordine pubblico, nominato nel 2000 da un governo ulivista.
La proposta presentata da Malabarba al senato è sottoscritta da altri 54 senatori di tutti i gruppi dell'Unione. Sarà ripresentata alla camera, dove l'Unione ha una maggioranza più agevole e la presidenza di Fausto Bertinotti farà la sua parte. C'è un accordo tra i capogruppo dell'Unione, garantito dall'impegno dello stesso Violante che presiede la commissione affari costituzionali di Montecitorio.
«Non pensiamo a un'inchiesta generica 'sui fatti di Genova', magari sui saccheggi e su quanto è già materia dei processi contro i manifestanti in corso a Genova e a Cosenza», dice ancora Malabarba per rispondere alle perplessità di alcuni settori dei movimenti della sinistra antagonista o «radicale» che non hanno certo dimenticato il G8 ma nutrono parecchi dubbi sull'inchiesta parlamentare e sulla maggioranza che dovrà gestirla, non ultimo quello dell'ennesima inchiesta sui no global. «Siamo in una fase diversa - insiste - nella quale dobbiamo, prima di tutto, garantirci la possibilità di continuare a parlarne. E' chiaro che l'inchiesta deve riguardare la gestione dell'ordine pubblico, le catene di comando che operavano e fatti specifici, a cominciare dall'uccisione di Carlo». Probabilmente non saranno tutti d'accordo, nell'Unione, ma un'inchiesta generale sul G8 rischia ri perdersi in mille rivoli: la delimitazione dell'oggetto sarebbe una prova, indispensabile, di serietà.
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