La destra contro Heidi
Era stato scelto simbolicamente il 20 luglio come data per celebrare il passaggio di consegne tra il senatore di rifondazione comunista Gigi Malabarba e Heidi Giuliani, ma il Senato ha respinto le dimissioni e la madre di Carlo dovrà ancora aspettare, proprio nel giorno in cui Luciano Violante «apre» alla commissione parlamentare di inchiesta sui fatti del g8. Il parere contrario del Senato alle dimissioni è una consuetudine alla prima votazione, ma nel caso Malabarba - Giuliani è successo qualcosa di più grave. Il centro destra si è opposto, con il presunto associato a delinquere Storace e Alleanza Nazionale tutta in versione ultrà al grido di «viva la polizia» e «no ai terroristi in parlamento», ma nel conteggio risultano mancanti anche una quindicina di voti del centro sinistra, che potrebbero indicare le stesse preoccupazioni della destra o chissà quali altre motivazioni.
Da Piazza Alimonda la madre di Carlo Giuliani si è detta fiduciosa che la situazione si possa risolvere nel giro di qualche giorno. I tentennamenti del centro sinistra sembravano già annunciati dalle polemiche scaturite durante la settimana all'interno dell'Unione, sull'istituzione della commissione di inchiesta sui fatti di Genova. Al parere favorevole espresso dal consiglio comunale e dal sindaco diessino di Genova, Giuseppe Pericu, aveva fatto da contraltare la posizione critica di Luciano Violante, presidente della commissione affari costituzionali della camera. Ieri Violante ha però chiarito il proprio pensiero, specificando che la sua personale contrarietà all'inchiesta, «non pregiudica le decisioni che adotterà la maggioranza», confermandone dunque l'istituzione a settembre, poiché inserita nel programma di governo della maggioranza.
In tema di commissione parlamentare, ieri anche il segretario generale dell'associazione nazionale funzionari di polizia (Anfp), Giovanni Aliquò si è dichiarato favorevole, augurandosi che possa rivelarsi utile «per individuare e rimuovere le reali cause che hanno condotto ad un sostanziale fallimento di uno dei servizi di ordine pubblico di maggiore importanza degli ultimi 20 anni». Aliquò che si è dichiarato pronto a «guardare anche in casa nostra», ha ricordato inoltre le «rimozioni di comodo di ottimi funzionari servite a coprire ben altre elevate responsabilità», alludendo forse all'ex vicecapo della polizia Angioino Andreassi della cui concorrenza dopo Genova si liberò l'attuale capo della polizia, Gianni De Gennaro.
Nel frattempo scatta la dura reazione di rifondazione comunista all'articolo apparso ieri su Il Giornale, nel quale sono state pubblicate intercettazioni telefoniche di un'indagine del 2000 della guardia di finanza, su Carlo Giuliani. Graziella Mascia, del Prc, accusa Il Giornaledi «vergognoso e cinico sciacallaggio politico», perché «nell'anniversario della morte di Carlo Giuliani pubblica una intercettazione telefonica per sostenere che persino i genitori di Carlo, allora, erano preoccupati per un figlio inquieto che qualche volta e' stato fermato dai carabinieri». La Mascia si chiede infine «perché il Giornaledispone di queste informazioni».
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