Genova

No a campagne denigratorie

Giuliani e Malabarba: niente soldi per dimissioni

21 marzo 2007

"Riteniamo oltraggioso per il Prc e per noi personalmente che si alluda al frutto di un presunto mercimonio la staffetta tra noi al Senato, annunciata prima delle elezioni per la data simbolica del 20 luglio, giorno dell'uccisione di Carlo durante il G8 di Genova, e realizzata poi l'11 ottobre perché in un primo tempo le dimissioni erano state respinte" dichiarano congiuntamente l'ex senatore Gigi Malabarba e la senatrice Haidi Giuliani.

"Chi ha scritto e detto che 'per lasciare il posto ad Haidi Giuliani' a favore di Gigi Malabarba sono stati pagati 110mila euro e, in particolare il senatore di AN Paravia, che questi denari possano essere il frutto del finanziamento pubblico al Prc (per cui Rifondazione dovrebbe subire le conseguenze penali e amministrative per i reati commessi), vuole gettare discredito su comportamenti che sono al contrario assolutamente limpidi" continuano i senatori.

"Richiamiamo inoltre tutti coloro che, probabilmente in modo inconsapevole, in ambienti di partito o altrove hanno raccolto 'voci' relative a compensi favolosi a favore di Malabarba a seguito delle sue dimissioni dal Senato, a rispedire al mittente accuse false che possono inquinare una dialettica politica in corso, che appunto è politica e non certo pecuniaria".

"Sarebbe utile, per restituire un minimo di moralità alla politica, che pratiche denigratorie, veline o quant'altro, atte a distruggere l'onorabilità delle persone, che riguardino Gigi Malabarba e Haidi Giuliani, oppure Silvio Sircana o chiunque altro, fossero bandite da tutti, lasciando spazio - concludono i senatori - allo scontro democratico tra idee e progetti politici diversi".

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