Newsletter n. 5 - Comitato Verità e Giustizia per Genova
COMITATO VERITA' E GIUSTIZIA PER GENOVA
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NEWSLETTER n. 5 - dicembre 2003
1. A marzo il primo processo
2. Diaz, la paura del processo
3. Il generale di Bolzaneto
4. Un programma per i diritti civili
5. Servono soldi
6. Iniziative
1. A marzo il primo processo
Dopo quattro udienze, in un palazzo di giustizia provocatoriamente blindato (la sezione genovese dei Giuristi democratici ha protestato con il procuratore per le misure adottate), il gup Roberto Fucigna ha rinviato a giudizio 25 dei 26 manifestanti (l'ultima posizione sarà trattata a parte) messi sotto accusa, e in buona parte sottoposti a misure restrittive, nel dicembre 2002. Gli episodi contestati, riferiti alle giornate del 20 e 21 luglio 2001, sono numerosi. Le singole posizioni degli imputati sono molto diversificate, ma tutti devono rispondere di un capo d'imputazione particolarmente grave - la devastazione e saccheggio - punibile con una pena che va dagli 8 ai 15 anni. Sono stati i pm a 'scegliere' questo reato, anziché il danneggiamento, che comporta pene molto inferiori. C'è così un'evidente sporporzione fra i fatti contestati - in qualche caso il lancio di un sasso durante una carica delle forze dell'ordine, o la "compartecipazione psicologica" ai reati commessi da altri - e la pena che il giudice potrebbe infliggere, anche perché finora non si è tenuto conto del contesto in cui gli episodi sono avvenuti. C'è un forte rischio di accanimento giudiziario contro i 25 manifestanti (che probabilmente diventeranno 26). L'avvio del processo è fissato per il 2 marzo.
- Rassegna stampa: http://www.veritagiustizia.it/rassegna_stampa/
- L'esposto dei Giuristi democratici: http://www.giuristidemocratici.it/what?news_id=20031203203433
2. Diaz, la paura del processo
Il 13 dicembre scorso - a quasi due anni e mezzo dai fatti - i pm Canepa e Canciani hanno depositato la richiesta di archiviazione per l'ultima accusa ancora pendente sui 93 pestati e arrestati alla Diaz: associazione a delinquere finalizzata alla devastazione. Il gip dovrebbe accogliere la richiesta nei prossimi mesi. Nel frattempo alcuni dei 30 poliziotti indagati continuano nel loro tentativo di spostare gli atti a Torino e così ritardare l'avvio del processo. Il procuratore di Genova ha respinto la richiesta di trasferimento degli atti, ma è stato presentato un ricorso al procuratore generale di Cassazione. E' possibile che di fronte a un nuovo diniego gli indagati chiedano l'applicazione della legge Cirami. Perciò stiamo protestando, con gli strumenti della denuncia civile, contro questa 'strategia' processuale, del tutto inaccettabile per dei funzionari e dirigenti delle forze dell'ordine, che avrebbero il dovere di accelerare i tempi della giustizia e chiarire la loro posizione.
- Comunicato "Oggi il ricorso, domani la Cirami?" http://www.veritagiustizia.it/comunicati_stampa/oggi_il_ricorso_domani_la_cirami.php
3. Il generale di Bolzaneto
Per i maltrattamenti subìti dai detenuti nella caserma di Bolzaneto è in corso un supplemento di indagine. Sulla base di testimonianze di alcuni agenti, è stato chiamato in causa e sottoposto a indagini un generale della polizia penitenziaria. Gli atti sono ancora coperti dal segreto istruttorio, ma potrebbe essere una novità importante per la ricostruzione delle responsabilità gerarchiche.
Alla fine di novembre il comandante della caserma di Bolzaneto ha lanciato una 'campagna di trasparenza', che vorrebbe riscattare il nome della caserma, ormai associata alle torture compiute durante il G8. Il comandante vorrebbe organizzare visite scolastiche per mostrare agli studenti la 'vera' natura della caserma e per spiegare che nessuno degli agenti che attualmente vi operano è indagato per i fatti del luglio 2001. E' una sorta di operazione di ripulitura dell'immagine. Abbiamo scritto una lettera al comandante per partecipare anche noi alle visite guidate che saranno organizzate: un testimone degli abusi potrà così raccontare agli studenti la vera storia di Bolzaneto e un membro del Comitato potrà ripercorrere le tappe dell'inchiesta, che conta 43 indagati per reati gravissimi. Se dev'essere un'operazione di trasparenza - abbiamo scritto al comandante - dev'essere fatta fino in fondo, perché in quella caserma si è consumata una delle pagine più nere della nostra democrazia.
- La lettera al comandante di Bolzaneto http://www.veritagiustizia.it/comunicati_stampa/bolzaneto_visite_guidate_ma_coi_testimoni.php
4. Un programma per i diritti civili
Nel clima di crescente autoritarismo - nazionale e internazionale - che stiamo vivendo, le proposte di legge incluse nella petizione che abbiamo lanciato in ottobre assumono sempre più la fisionomia di un autentico programma per l'affermazione dei diritti civili. Certamente un programma minimo, perché altri temi andrebbero aggiunti, ma comunque qualcosa di concreto da chiedere alle istituzioni, anche in vista delle prossime elezioni. Abbiamo deciso di chiudere la campagna di raccolta firme nel prossimo luglio, in occasione del terzo anniversario del G8 di Genova. E' importante raccogliere molte firme, per dimostrare ai presidenti di Camera e Senato che la società chiede maggiori tutele per le libertà civili. La raccolta firme è in corso, stanno partecipando gruppi, associazioni, botteghe del mondo.
Chi vuole contribuire, può scaricare il modulo dal nostro sito http://www.veritagiustizia.it/docs/petizione.php, stampare fronte-retro e una volta raccolte le firme inviarle al nostro indirizzo: via San Luca 15/7 - 16124 Genova - Fax (+39) 010.2461413.
E a proposito della petizione, è all'esame del parlamento il testo di legge per l'introduzione del reato di tortura. L'esame - sollecitato fra gli altri da Amnesty International - è molto accidentato, per via degli ostruzionismi 'bipartisan' di alcune forze politiche. Siamo intervenuti per chiedere conto, anche e soprattutto ai deputati del centrosinistra, dei continui ritardi che ancora impediscono l'approvazione della legge.
- Tortura, perché non abbiamo ancora una legge? http://www.veritagiustizia.it/comunicati_stampa/perche_in_italia_non_e_previsto_il_reato_di_tortura.php
5. Servono soldi
Naturalmente la campagna di raccolta fondi è costantemente aperta e sempre più necessaria, perché il lavoro degli avvocati si fa via via più intenso con l'avvicinarsi dei processi. Un buon regalo per l'anno nuovo potrebbe essere un versamento sul nostro Corrente Postale n.34566992 intestato a: Verita' e Giustizia per Genova, oppure ABI 07601 - CAB 01400 - c/c numero 34566992 - c/f 95076940105
6. Iniziative
Per i prossimi mesi abbiamo in cantiere una serie di inziative pubbliche di cui informeremo con la prossima newsletter e attraverso il sito. Restiamo a disposizione per eventuali richieste di partecipazione a incontri, dibattiti, presentazioni dei nostri libri, cene di finanziamento: scrivere a info@veritagiustizia.it . Anche Riccardo Lestini, con il suo monologo teatrale "Con il tuo sasso", è a disposizione: coniltuosasso@hotmail.com
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