Genova

Agnoletto: «Riconosciuta la verità delle vittime»

Costernati i familiari e gli amici delle parti lese: una farsa, poche pene
15 luglio 2008
Fonte: Il Mattino

Genova. «Per la prima volta un’aula di tribunale ha riconosciuto che quanto affermato dalle vittime e dal movimento corrisponde alla verità» commenta la sentenza l’europarlamentare Vittorio Agnoletto, all’epoca del G8 portavoce del Genoa Social Forum. «La dimostrazione di questo - ha aggiunto - sono le provvisionali previste per tutte le vittime e quindi la conferma che le violenze sono state commesse. È importante che i ministeri di allora siano chiamati a rispondere a loro volta ai risarcimenti perché questo indica una responsabilità politica del governo di allora». E Agnoletto ha poi sottolineato: «Gli assolti sono quasi tutti per insufficienza di prove il che significa che, se ci fosse la possibilità di approfondire le responsabilità individuali in secondo grado si potrebbe arrivare a delle condanne. Ma tutto questo è impossibile perché scatta la prescrizione». Soddisfatto anche il Sap, il sindacato autonomo di polizia. «Su 45 richieste di condanna, solo 15 sono state accolte: aspettiamo ora di leggere le motivazioni delle sentenze per esprimere un giudizio complessivo» ha affermato il portavoce nazionale, Massimo Montebove. Il sindacato di polizia, aveva aperto sin dal 2001 un conto per pagare le spese dei poliziotti indagati per il G8 di Genova. «La verità storica va al di là di quella processuale - continua Montebove - e nessuno deve dimenticare che Genova fu invasa da migliaia di violenti che hanno premeditatamente messo a ferro e fuoco una città». Costernazione per la sentenza è stata invece espressa da alcuni parenti o amici di parti lese. «È una farsa - ha commentato una signora -. Speravo ci fossero più condanne». Dalla parte delle vittime, Gigi Malabarba, senatore di Sinistra. «Sono avvenute a Bolzaneto violenze e torture da parte di poliziotti e guardie - ha detto - anche se la magistratura ha accertato solo specifici episodi: è vero che il reato di tortura non esiste in Italia, ma è poco dopo sette anni. Ora va messa sotto accusa l’intera catena di comando che ha pianificato e realizzato la repressione al G8 di Genova».

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