Genova

Ma "nessuna prova" contro De Gennaro

Diaz, Cassazione: violenza inusitata

G8, per la Suprema corte gli agenti agirono con durezza arbitraria. Ex capo polizia prosciolto dall'accusa di concorso in falsa testimonianza
Fonte: www.ilmessaggero.it - 28 maggio 2012

ROMA - Per la Cassazione l'intervento della polizia giudiziaria per verificare la situazione all'interno della scuola Diaz-Pertini (la sera tra il 21 e il 22 luglio 2001) è stato eseguito «con inusitata violenza, purin assenza di reali gesti di resistenza nei confronti delle persone, molte straniere, presenti per trascorrervi la notte». Dell'irruzione violenta alla Diaz la Suprema corte parla nelle motivazioni, depositate oggi, del proscioglimento dell'ex capo della Polizia, Gianni De Gennaro, dall'accusa di concorso in falsa testimonianza.

Cassazione: durezza abusiva e ingiustificata. La suprema corte, nella sentenza 20656, rileva che le indagini «rapidamente promosse dalla procura di Genova» hanno consentito «di chiarire subito i profili di abusività e ingiustificata durezza dell'azione portata a compimento nella scuola Diaz-Pertini». Le sentenze di primo e secondo grado già emesse, per il filone processuale delle violenze alla Diaz, sono state esaminate dalla Cassazione perché corredate agli atti della vicenda De Gennaro. Invece, il processo che vede imputati numerosi agenti e funzionari di polizia per le violenze alla Diaz, è fissato in Cassazione per il prossimo 11 giugno. Tuttavia, già nel verdetto su De Gennaro, la Cassazione ricorda che «è ben presto emerso che nessuna bottiglia incendiaria è mai stata reperita e realmente sequestrata nei locali della scuola Pertini in possesso dei manifestanti ivi tratti in arresto». Era stato il falso ritrovamento delle due molotov a «legittimare» a posteriori l'arresto in flagranza dei 93 no-global della Diaz.

«Contro De Gennaro nessuna prova». Nei confronti di De Gennaro, «non si è acquisita alcuna prova o indizio di un coinvolgimento decisionale di qualsiasi sorta nell'operazione Diaz» sottolinea la Cassazione. Ad avviso della Suprema corte, la sentenza di appello con la quale De Gennaro, il 17 giugno 2010, era stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione dopo il proscioglimento di primo grado, prendeva le mosse dalla «illogicità dell'assunto del pubblico ministero nel malcelato tentativo di riportare nella vicenda dei fatti accaduti alle scuole Diaz un quadro di parallela responsabilità metagiuridica del capo della polizia, nei cui confronti non si è acquisita alcuna prova». I supremi giudici criticano anche la «farraginosa tesi della decisività dei dati relativi all'invio del dottor Sgalla presso la Diaz». Il procedimento che riguarda De Gennaro è stata la prima vicenda dei vari filoni processuali nati dai sanguinosi fatti accaduti durante il G8 svoltosi a Genova dal 19 al 22 luglio 2001, culminati nella tragica morte del giovane manifestante Carlo Giuliani, nelle devastazioni e saccheggi nel capoluogo ligure, con la violenta irruzione delle forze dell'ordine nelle scuole Diaz. Insieme a De Gennaro è stato prosciolto anche Spartaco Mortola, ex capo della Digos di Genova, per «l'assenza di seri elementi di prova a suo carico». L'udienza si era svolta in Cassazione lo scorso 22 novembre.

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