Pestaggio nella scuola Diaz, attesa la sentenza finale
Ricordate i fatti di Genova del 2001?
Il prossimo 5 luglio a Roma è attesa la sentenza della Cassazione (1) nei confronti di 25 agenti e funzionari di Polizia, condannati con sentenza della Corte d'Appello di Genova del 18 maggio 2010 per le violenze all'interno della scuola Diaz.
La magistratura parla di quel pestaggio come un fatto di "inusitata violenza, pur in assenza di reali gesti di resistenza, nei confronti delle persone presenti nella scuola per trascorrervi la notte, molte straniere". Ci furono pestaggi già prima dell'ingresso nella scuola, fratture craniche, costole e nasi rotti, persone inermi o nascoste per sfuggire a quelle violenze che furono inseguite e tramortite, i loro corpi esanimi furono trascinati per le scale e poi accatastati l'uno sull'altro. Ci furono 61 feriti di cui alcuni gravissimi, con una giovane tedesca in coma, trovata in una pozza di sangue. Molti di loro hanno riportato lesioni permanenti.
I fatti furono provati in base a numerose testimonianze, a riprese audio, a riprese video, a registrazioni di telefonate. Ma molti dei responsabili non sono stati individuati.
Vi erano quasi 300 poliziotti, appartenenti a più corpi non coordinati tra di loro. Secondo la Corte d'Appello, non si trattò di una somma di singoli episodi delittuosi, ma di una condotta tenuta nella consapevolezza che altrettanto avrebbero fatto e stavano facendo i colleghi, una condotta coerente con le motivazioni ricevute dai superiori.
A Roma è presente anche Mark Covell, il giornalista inglese picchiato a sangue in quella scuola la notte del 21 luglio 2001. Covell fu picchiato fino a perdere conoscenza. Per questo episodio fu aperto un fascicolo per tentato omicidio contro ignoti, poi archiviato perché non ci fu modo di scoprire i responsabili del fatto. E' venuto a Roma per seguire il processo.
I fatti di Genova del 2001 furono drammatici. Amnesty International parla delle violenze di quei giorni come della "più grande sospensione dei diritti democratici, in un paese occidentale, dalla fine della seconda guerra mondiale".
PeaceLink aprì una finestra di informazione intuendo la gravità di quei fatti. Giungevano testimonianze in tempo reale su black block violenti lasciati scorazzare nelle loro sciagurate devastazioni e manifestanti pacifici picchiati servaggiamente.
Il sostituto pg della Cassazione, Pietro Gaeta, ha ora confermato la presenza anche di 'falsi verbali di polizia'.
Il 5 marzo 2010 i giudici d'appello di Genova, ribaltando la decisione di primo grado, emisero 44 condanne per i fatti di Bolzaneto (dove si trova la caserma dove vennero trattenuti e sottoposti a maltrattamenti e pesanti umiliazioni vari manifestanti); nonostante l'intervenuta prescrizione, i condannati dovranno risarcire le vittime. Amnesty International ha sottolineato l'importanza della sentenza, che riconobbe che a Bolzaneto vi furono «gravi violazioni dei diritti umani», aggiungendo che la prescrizione sarebbe stata impedita se l'Italia avesse introdotto nel suo sistema penale il reato di tortura, come vi è obbligata dalla firma della Convenzione ONU contro la Tortura del 1984.
Adesso è attesa la sentenza definitiva per i fatti della Diaz.
Se ne volete sapere di più, è disponibile il libro di Carlo Gubitosa, testimone di quelle giornate e autore appunto di "Genova nome per nome".
La sentenza: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/10/02/scuola-diaz-cassazione-massacro-ingiustificabile-che-ha-screditato-litalia/370330/
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