La posta elettronica a disposizione degli oppressi come strumento per affrancarsi
Carissimo Alex
carissimo Alessandro
poco prima che il gruppo elettrogeno da un mese a corto di benzina, entrando in panne inviasse in corto circuito anche il computer di Kimbau (non portatile) bruciando il trasformatore e forse altro (spero, ardentemente, non la radiofonia dell'e-mail!) io stavo rispondendo al un messaggio di Miriam Putignano che mi diceva "un portatile da regalare ce l'ho! Serve ancora?".
Certo che uno, dieci, cento portatili ci servono ancora. Ci servono dei portatili, perchè grazie all'adattatore alla batteria della macchina (regalo di mio cucino e di Paolo) ci permettono di evitare il gruppo elettrogeno con i suoi consumi e i suoi corto-circuiti, e quindi sono l'ideale per l'interno del Congo non elettrificato.
Dal corto circuito di domenica notte ci serve un secondo portatile per Kimbau, adesso che il fisso è bruciato e non so se Paolo e Mario riusciranno a ripararlo.
Ci serve a Kenge per la formazione pratica degli studenti del corso di informa! tica dell'ISTM. Per la scuola serale di Informatica "San Vincenzo de Paoli" dell'Abbé Nicolas a Kenge, destinata a dare una professionalità a giovani sbandati o comunque senza lavoro. Per la Commissione Giustizia e Pace: l'esperienza della liberazione di Papà Bloc grazie a un'e-mail mi fa riflettere sulla proposta di Alex per una peacemail, la posta elettronica che finanzia la pace. Ma soprattutto di avere dei computer vecchi e nuovi, portatili e no per formare giovani donne nella comunicazione telematica che rompe la discriminazione e l'isolamento culturale; quindi una vera "peacemail, la posta elettronica che finanzia la pace", me lo sta chiedento qui a Kinshasa, Suor Rosaria, che da anni ormai inquadra ragazze e giovani donne in corsi serali di alfabetizzazione, dattilografia e comunicazione sociale.
E se dal 1999, quando è cominciata qui la posta elettronica, ogni volta che arrivo a Kinshasa posso comunicare con voi grazie alla Suor Rosaria e alle sue consorelle, che mi ospitano fissa per leggere e inviare E.Mail sul loro computer, annuncio agli "Amici di Kimbau" che anche loro oggi hanno bisogno di ricevere dall'Italia dei computers portatili e fissi. Anche di vecchia generazione.
Mi chiedono se posso aiutarle tramite il sito.
Io penso che sia GIUSTO E DOVEROSO FARLO, perché anche loro hanno capito che la posta elettronica deve essere messa a disposizione degli oppressi come strumento per affrancarsi.
Grazie ancora
Chiara
Chi vuole rispondere all'appello vada su http://www.kimbau.org e clicchi su "scrivi a Chiara Castellani"
Alessandro Marescotti
http://www.kimbau.org
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