Lottiamo insieme agli oppressi per la costruzione della pace in Congo
Come è difficile riuscire a dar senso alla croce nella tragedia senza fine vissuta dal popolo congolese e dai suoi pastori disposti a condividerla.
E come è facile quindi cadere in tentazione, quando la realtà è angoscia come nell’orto degli olivi.
Di fronte a queste tentazioni storiche in un momento cruciale per il futuro del Paese, la Chiesa congolese ha oggi bisogno di nuovi slanci per continuare, come prima e più di prima, a giocare il suo ruolo profetico. I vescovi e in genere i pastori in Congo in questo momento hanno un ruolo chiave di guida spirituale nell’edificare il futuro del Congo e nel guidare un popolo che ha vissuto momenti di sbando nel suo cammino verso la pace e verso la democrazia. E che oggi si prepara a vivere degli avvenimenti di importanza cruciale per l’avvenire non solo del Congo ma di tutta l’Africa.
Insisto: oggi più che mai qui in Congo, in questo clima in cui gli ultimi sono sempre più ridotti a vittime è facile cedere, cadere nella tentazione di fuggire al proprio impegno in favore degli oppressi per la giustizia sociale.
Lo dico anche per me, che mi dichiaro in Italia missionaria da avamposti e che sono ufficialmente al servizio degli ultimi: di fronte alle pressioni dei piccoli potenti prepotenti che già hanno ricevuto la loro ricompensa grazie al sopruso, come è forte anche per me la tentazione, per quieto vivere (o forse solamente per sopravvivere?) di venire meno al mio impegno di camminare a fianco degli ultimi che sono le vittime di sempre. A chi piace giocare il ruolo di vittima? Non è molto più gratificante il ruolo del vincitore, o magari quello dell’eroe? Occorre invece per tutti noi impegnati nella difesa dei diritti degli ultimi, saper perseverare, con una speranza coraggiosa e ferma davanti alla tentazione di accontentare chi già possiede, anche a costo di divenire noi stessi bersaglio dei suoi ricatti. Senza però cedere ai suoi ricatti, perché sarebbe venir meno alla dignità di figli di Dio a cui siamo chiamati.
Ci occorre in questo momento una grande fermezza di fronte alle pretese di chi già possiede a sufficienza di che vivere e non ha preoccupazioni economiche. Non dobbiamo cedere, non ne abbiamo il diritto, perché la costruzione della pace del Congo dovrà essere figlia della giustizia distributiva e non solo della riconciliazione delle fazioni in lotta.
Articoli correlati
- "We are women, we are strong, we say no to the bomb" un mondo di creatività e tenacia
Il movimento femminista e ecopacifista di Greenham Common è ancora vivo
Contro i missili cruise NATO animò una protesta nonviolenta per 19 anni. Il Greenham Common Women’s Peace Camp è al fianco delle proteste ecopacifiste di tutto il mondo, ancora oggi, per proteggere il pianeta dalla distruzione e per portare alla partecipazione politica quante più donne è possibile11 luglio 2024 - Maria Pastore - Contro il militarismo e per la pace
Manifesto per la diserzione civile
La diserzione civile comincia con l’impegno a smentire la propaganda e a far circolare informazione veritiera. Contrastare i piani di riarmo vuol dire pretendere il finanziamento della spesa sociale per la sanità, la scuola, l’ambiente sottraendo fondi alla militarizzazione. - Ma Rainews non trasmette le immagini
Papa Francesco ci invita a diventare "seminatori di speranza"
La giornata di oggi a Verona è stata splendida, permeata dal vero spirito della vita e dalla missione fondamentale di costruire un futuro di speranza. L'Arena di pace ci ha ricordato l'importanza dell'impegno collettivo per realizzare un mondo migliore.18 maggio 2024 - Alessandro Marescotti - Un appello alla salvaguardia ambientale per il 22 aprile
Segnalate sul Calendario di PeaceLink gli eventi della Giornata Mondiale della Terra!
Insieme possiamo lavorare per un futuro più sostenibile in cui le immense risorse impegnate per la guerra siano riconvertite verso la protezione e la bonifica dell'ambiente. Celebrando la Giornata Mondiale della Terra, rinnoviamo il nostro impegno verso un mondo più pacifico e più verde.21 aprile 2024 - Redazione PeaceLink
Sociale.network