Kimbau

Un sogno che diventa realtà

L’impegno di Chiara Castellani per migliorare l’assistenza sanitaria a Kimbau

Entro breve tempo sarà in funzione la piccola centrale idroelettrica che porterà l’acqua e l’energia elettrica nel suo ospedale. In corso di attuazione altri progetti sostenuti dall’AIFO per offrire condizioni di vita più dignitose alla popolazione locale.

20 febbraio 2005
Mariella Spagnolo

E’ dagli inizi degli anni ’90 che la dottoressa Chiara Castellani svolge un’intensa attività sanitaria nel piccolo ospedale di Kimbau, località sperduta del Congo a 500 chilometri da Kinshasa. In una regione di estrema povertà e sconvolta da frequenti conflitti etnici, continua a lavorare con coraggio e determinazione per salvare vite umane, alleviare la sofferenza degli ultimi, promuovere il diritto alla salute. Il sogno che la sostiene e la guida sin dagli anni dell’infanzia, è quello di aiutare quanti vivono in situazioni di estremo disagio, sperduti nei villaggi africani, senza voce e mezzi per affermare la loro dignità di esseri umani. Una vita totalmente spesa per venire incontro alle esigenze della sua grande famiglia africana con cui condivide fatica, privazioni, sconfitte, avendo rinunciato a qualsiasi privilegio. Povera, tra i poveri.
La realtà più drammatica, che è costretta ad affrontare ogni giorno, è costituita dalle malattie (soprattutto malaria, tubercolosi, morbillo, AIDS) che colpiscono implacabilmente la popolazione della zona di Kimbau. Qui, il fenomeno crescente della desertificazione provoca carestie periodiche, e la conseguente malnutrizione è la causa principale delle epidemie e dell’elevato tasso di mortalità materna e infantile. Con un impegno umano e professionale straordinario la dottoressa Castellani lavora per contrastare questa difficile situazione, visitando centinaia di malati sparsi in un territorio vastissimo e non facilmente raggiungibili, curando quelli che possono essere accolti nel piccolo ospedale a disposizione, dove scarseggiano i farmaci e le attrezzature essenziali. Una struttura sanitaria, quella di Kimbau, risalente ai tempi della colonizzazione belga, affidatale dall’AIFO al momento del suo arrivo in Africa, che per molti anni ha funzionato grazie alla sua continua presenza assistenziale, nonostante la mancanza di acqua (con la sola disponibilità di quella delle cisterne, insufficiente, soprattutto nella stagione secca, ad assicurare uno standard minimo di igiene) e di energia elettrica (salvo quella generata da un vecchio gruppo elettrogeno acceso saltuariamente a causa della scarsità e del costo del gasolio).
Oggi, finalmente, sta per concretizzarsi il progetto sostenuto dall’AIFO per fornire acqua ed elettricità in modo continuo e sufficiente all’ospedale. E’ stata costruita una piccola centrale idroelettrica, realizzata una condotta per il trasporto dell’acqua, avviata la ristrutturazione generale del complesso sanitario. Non solo, il Ministro dell’Energia si è assunto la responsabilità della distribuzione idrica ed elettrica ai villaggi circostanti. Così “inizierà un’era nuova per Kimbau e per l’ospedale – sono le parole di Chiara riportate nel suo libro-testimonianza: Una lampadina per Kimbau, Mondadori - Valeva veramente la pena non abdicare al diritto inalienabile di sognare. Se non avessimo saputo andare oltre la realtà con i nostri desideri, non saremmo mai arrivati fin qui”.
Ma il sogno della dottoressa Castellani non si ferma qui. Si muove verso altre direzioni, alimenta progetti formativi che mirano a far crescere la qualità della vita della sua gente e la aiutino a prendere coscienza di essere soggetto attivo di diritti. Nominata direttrice generale dell’Istituto Superiore di scienze infermieristiche, si occupa della formazione sanitaria dei giovani del luogo per assicurare una gestione autonoma dell’ospedale e garantire anche in futuro l’accesso all’assistenza delle fasce più povere. E’ inoltre responsabile di un progetto finalizzato ad elevare il tasso di alfabetizzazione nell’area corrispondente alla Coordinazione Sud della Diocesi di Kenge, e promotrice di educazione sanitaria preventiva per potenziare l’informazione sulle malattie trasmissibili, ai bambini e alle famiglie.
Anche quando tutto sembra esserle contro, quando le prevaricazioni dei potenti le intralciano i passi, quando la crudeltà della guerra mette fine alla vita delle persone che ama, che l’hanno affiancata e aiutata nel suo cammino di speranza accanto agli ultimi, il sogno luminoso di Chiara continua a guidarla verso quei cieli di giustizia, di legalità, di pace, che dovrebbero poter risplendere anche sulla tormentata terra d’Africa.

(in elaborazione la traduzione dell’articolo in lingua inglese)

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