Campagna Kossovo

Progetto di appoggio alle locali (del Kossovo) ONG per capacitarle al dialogo, alla riconciliazione interetnica e alla promozione e protezione dei diritti umani
rapporto di G.Fabbri (17/29 febbraio 2000)

1a FASE (febbraio-maggio 2000): Studio di fattibilità.

II 10 febbraio partono per Pristina Alberto L'Abate, responsabile del Progetto, i volontari M.Carla Biavati e Mark Lindley, accompagnati da Gabriele,esperto di viaggi nella ex Jugoslavia, che guida l'auto di Alberto.
Venerdì 18 Alberto e Gabriele ritornano con un volo delle linee Macedoni da Skopje.


Giovedì 17 febbraio: 
Gianni Fabbri parte con l'auto (FIAT PANDA 4x4) donata dal Comune di Riccione, raggiunge M.Carla e Mark a Pristina per il prosieguo del Progetto fino a Mercoledì 1 marzo, data di rientro di tutto il gruppo.

ORE 9: partenza da Riccione. Autostrada per Bari. Traffico scorrevole, andatura tranquilla, niente da segnalare.
ORE 16: arrivo a Bari-Nord. Tangenziale, direzione Porto-Car Ferry- Fiera. Biglietti per il traghetto alla Compagnia "MORFIMARE" (Partenze da Bari: Lunedì-Giovedì-Sabato ore 22).
ORE 20: operazioni d'imbarco. Tutto regolare!
ORE 24: il traghetto è ancora agli ormeggi. Non parte causa vento e mare forza otto/nove. E' in corso una burrasca.
Primo contrattempo: saltano gli appuntamenti fissati, via cellulare, il giorno prima della partenza; non è possibile comunicare a causa di un "blackout" telefonico.


Venerdì 18 febbraio: 
alle ore 8 il traghetto lascia ii porto di Bari. Mare forza 6/7, onda di prua ...si balla abbastanza.
Continua il "blackout" telefonico. Impossibilità di comunicare il ritardo. Per il resto tutto OK! II tempo migliora: c'è il sole a 360°
ORE 15: nella splendida rada di Bar, anfiteatro naturale con le ultime propaggini del Velebit che si rielettono nel mare.
ORE 16: all'ormeggio in porto. Iniziano le operazioni di sbarco. Sono spariti gli scafi "offshore" dei contrabbandieri,una cin- quantina circa, notati alle banchine d'ormeggio nel dicembre del 1998 in occasions di "I CARE" (pare siano stati divisi tra le Bocche del Cattaro e il Lago di Scutari !?!).
Qualche problema con la dogana della frontiera montenegrina:
1) Pedaggio stradale per l'auto: 50 DM
2) Assicurazione obbligatoria per il Montenegro (minimo 15gg): 150 DM
3) Dazi doganali (il 20% del valore) per il vecchio computer trasportato per conto dei ragazzi dell' "OPERAZIONE COLOMBA" (Papa Giovanni XXIII-Rimini) con destinazione Pec-Peja (Kossovo) dove hanno una base. L'unica possibilità per non pagare è il ritorno del computer al rientro in Italia.
Della cosa viene fatta segnalazione sul passaporto.

Fuori dall'area portuale si prende la direzione per Petrovac.
Sono le 18 e il sole tramonta ...affogando nell'Adriatico in un tripudio di colori.
A Petrovac bivio Per Podgorica. Si sale fino al passo e poi giù per il lago di Scutari di cui la strada lambisce il bordo settentrionale. Alla periferia di Podgorica è già notte (19,30 c.). E' opportuno trovare un albergo per pernottare. Non si trovano soluzioni economiche: una camera singola costa 150 DM, per una notte, in tutti gli alberghi (tre) indicati. Hanno uniformato i prezzi!


Sabato 19 febbraio: 
ore 6 sveglia, ore 7 sulla strada fuori Podgorica. Si risale tutto il corso del Moraca Rijeka (fiume) in un paesaggio suggestivo di gole e canaloni, fino allo splendido 'Moraca Manastir', oltrepassato il quale la strada comincia a salire. Serie continua di tornanti fino al passo di Crkvina (1 .050 m.), la vera porta dei Balcani! Come sempre la neve diventa la ... compagna di viaggio in un paesaggio ovattato, affascinante, misterioso ed intrigante. 
Molti posti di blocco della polizia montenegrina che controlla libretto auto, ruota di scorta, catene e triangolo. Quando vedono la scritta "Campagna Kossovo" e l'adesivo "volontari della Croce Rossa" lasciano correre.
Alla stazione invernale di Kolasin scende un autostoppista e sale una signora, diretta a Bijeolo Polje. Il dialogo coi locali non è facile, ci si prova a gesti.
Al bivio per Berane (prima di Bijelo Polje) scende la signora ... ma sale Violeta, splendida ragazza montenegrina diretta a Rozaje. Il dialogo migliora (qualche parola in inglese), ma ... mani e gesti dominano.
Sono le 11 h. , nel centro di Rozaje: un caloroso grazie da parte di Violeta, il pieno di benzina (verde!) per 30 DM, e, preso il bivio per Pec/Peja, si comincia a salire verso il passo di Kulina.

Alla frontiera montenegrina una lunga fila (2/3 KM.) di camion in sosta sul lato destro della strada.
Sorpasso deciso della colonna e controllo rapido dei documenti (passaporto e libretto).
A salire .. per una serie infinita di tornanti, preceduto da mezzi spartineve (anche a turbina) che allargano la carreggiata tra due pareti di neve. La PANDA quattro ruote motrici si comporta bene!
E' la macchina ideale. La conferma, subito dopo il passo (1.795 m.) Una lunga interminabile fila di camion, anche in doppia fila, per 10/12 Km., alcuni fermi da giorni, abbandonati dall'autista, diversi
traversati per il fondo ghiacciato ... uno scenario apocalittico (!)
La PANDA avanza decisa, senza mai fermarsi: sorpassa a destra, a sinistra, tra cumuli di neve e ghiaccio, s'incunea tra camion in doppia fila con manovrabilità estrema.
Al check-point della KFOR -militari italiani della Brigata Cagliari- Stop di due ore per l'alternanza del senso di marcia (a salire).
Al "via libera" ... giù veloce verso Pec/Peja. La strada ora è veramente libera e in poco tempo si arriva al Centro, presidiato dai blindati del contingente italiano.
La Città si presenta urbanisticamente brutta, caotica e sporca: tonnellate, montagne,di detriti e rifiuti sparsi lungo il bordo della strada ... non solo conseguenza della guerra.
La tutela dell'ambiente è forse l'ultimo dei problemi avvertiti!?! (ecologia addio!)

La strada da Pec/Peja a Prishtina è un lunghissimo rettilineo (fondo sconnesso con molte buche) in una campagna desolata, povera, dove le case distrutte dalla guerra sono relativamente poche (qualche nucleo, ma nella gran parte case isolate). Forse... hanno compiuto il 'miracolo': la ricostruzione ha funzionato e in pochi mesi le popolazioni (brave!) con l'aiuto dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e delle varie ONG abilitate, hanno rimesso in piedi ... le loro case (i tetti rifatti, soprattutto!).

Qualche chiesa (isolata) cristiano-ortodossa rasa al suolo. Segni evidenti delle lacerazioni e degli odii che ogni guerra-barbarie porta con sè. Alla periferia di Prishtina testimonianze degli effetti delle .... 'bombe intelligenti': alcuni vecchi capannoni di fabbriche completamente distrutti; erano stati utilizzati dalle milizie e dall'esercito serbi come riparo mezzi militari. Le strade d'accesso alla Città sono presidiate dai blindati del contingente canadese (con uomini armati di tutto punto!).
Innumerevoli campi-base ... di tutte le bandiere.
Migliaia di containers: guerra = business (la guerra è un grosso affare!)

Traffico caotico, senza regole! La maggior parte delle auto locali sono sprovviste di targa. Quelle straniere rappresentano ...il 'festival' delle sigle: KFOR - UNMIK (United Nations Kossovo Mission) - UNHCR - UE (Unione Europea) - OCSE (Organizzazione Europea per la Cooperazione e Sviluppo) - UN (United Nations-ONU) - UNICEF - ONG a centinaia (300 c.) una plétora di mezzi e uomini: un affare colossale (business is business!).
La base di Campagna Kossovo è in centro (poco distante dal Grand Hotel) al quarto piano, interno undici, di un grattacielo (brutto) vicino al villino rosa (grazioso) del Rettorato.
Per il momento ospiti dell'ADAB (Ass.ne Donne Area Balcani).
Incontro caloroso con M.Carla e Mark e sistemazione.

Aggiornamento sulla mole di lavoro fatto nella prima settimana:
- gli incontri più o meno ufficiali fatti da Alberto con Organismi e Personaggi locali;
- Assemblea (molto positiva) con la gente del villaggio di Binje, vicino a Vitina, c/o la Chiesa di Don Lush Gjergji;
- la situazione politica di caos determinata dalla contemporanea presenza, più o meno attiva, di tre governi: governo ufficiale dell'UNMIK (il protettorato ONU-NATO previsto dal Patto di Stabilità - risol.ne 1244 del Consiglio di Sicurezza ONU); governo della LDK di Rugova; governo 'ombra' di Hashim Thaçi-UçK;
- la situazione critica e drammatica di Mitrovica, con le diverse versioni sugli incidenti;
- la quotidianità di Prishtina: caotica, schizofrenica, senza regole (libertà estrema = anarchia); apparentemente meno critica, con minor tensione rispetto a Mitrovica; problemi di luce e di acqua con frequenti blackout durante il corso della giornata; blackout totale dei telefoni (non si può assolutamente comunicare -e ricevere- con l'estero), forse voluto dalle autorità serbe (?!?)

II Grand Hotel rimane il principale "Ufficio P.R." di Prishtina, dove tutta la plétora delle organizzazioni, più o meno accreditate, si dà appuntamento. E' anche sede di convegni, seminari, ecc.. Ne è in corso uno su "Training e Psico-terapia del nucleo familiare": occasione di incontro con Ivana, psicologa, che lavora per conto di "Terre des Hommes" ONG, ad un Progetto di educazione sanitaria.
Chiara, Cristina e Anna del CRIC, presenti all'incontro, intervengono sulla scuola.
Tutti insieme si va alla base dei Carabinieri-Italia che, unitamente ad un nucleo di militari estoni, fanno parte del MSU (Multinational Special Force). La base, che ha sede nel perimetro dell'Ospedale, è molto ben organizzata, con dovizia di mezzi, e consente di telefonare con telefoni a scheda collegati direttamente al territorio italiano dalla Telecom senza prefisso internazionale  ... scavalcando il blackout. La giornata (lunghissima!) finisce al Rist.te "Amadeus" (meta d'obbligo delle ONG e sigle varie ... ) tra saluti, conversazioni-aggiornamenti e ...brindisi.


Domenica 20 febbraio: 
ore 6,30 sveglia (giornate lunghissime ed intensissime). In programma una missione a Binje-Vitina, presso la parrocchia di Don Lush, per un'altra assemblea con la popolazione kossovara-cattolica, e, a fine giornata, trasloco nel nuovo appartamento, sede definitiva di CK.

Appuntamento davanti alla sede dell'OSCE (il palazzo più moderno di Prishtina, un grattacielo d'acciaio e vetro, già sede di Soc.tà finanziarie/import-export) con Francesco, del dipartimento "Democratizzazione delle istituzioni", e Milena, del dipartimento "Giustizia e Diritti Umani", entrambi interessati a seguire i lavori dell'assemblea.

La distanza non supera i 70 Km., ma a causa del fondo dissestato, del traffico intenso (è la strada principale per Skoplje-Macedonia) e di una intensa nevicata, ci si impiegano 2 h. c. per l'andata e altrettante per il ritorno.

Padre Lush sta celebrando la messa delle 11 in una chiesa stracolma: praticamente tutto il villaggio. Separazione rigorosa tra donne (a destra) e uomini (a sinistra). Molti giovani, ragazze e ragazzi, anche in un nutrito e piacevole coro diretto da una delle suore che collaborano con Don Lush all'attività della Parrocchia.

II comune di Vitina registra 60.000 abitanti c., distribuiti in diversi (40c.) villaggi, di cui 10.000 di etnia serba, cristiano-ortodossi, 10.000 di etnia albanese, cattolici, 40.000 c. di etnia albanese, mussulmani.
Sono altresì presenti piccoli gruppi di "Cripto-cattolici". Caso esemplare di convivenza multietnica e multireligiosa con una certa tolleranza.

A messa finita, scambi affettuosi di saluti con Don Lush che accoglie tutti in casa con l'abituale prorompente umanità, unita a squisita ospitalità. Durante il pranzo (preparato dalle suore) si paria del Progetto di CK sulla riconciliazione e sul dialogo interetnico ed interreligioso (citando il documento sul dialogo interreligioso siglato a Sarajevo, il 2 febbraio 2000, dai rappresentanti delle tre chiese, mussulmana-ortodossa-cattolica, in allegato); in particolare, di come condurre i lavori dell'assemblea pomeridiana (preannunciata alla gente durante l'omelia).
Molta partecipazione all'assemblea (la chiesa è quasi piena): numerosi giovani, ragazze e ragazz
i. Indubbiamente perchè sollecitati da Don Lush, ma anche perchè interessati al dialogo. La domenica precedente, una analoga assemblea, senza la presenza di Padre Gjergji (impegnato altrove), aveva visto una partecipazione numerosa di popolo in un confronto molto acceso e dibattuto (molto positivo).

Nonostante talune (scontate) difficoltà iniziali, il dialogo si sviluppa positivamente.

"Responsabilità della Comunità Intern.le nel non convincere i serbi a prendere atto della realtà inconfutabile: hanno perso la guerra e in Kossovo sono una minoranza. Devono riconoscere le loro responsabilità e i crimini commessi, tendere per primi la mano e chiedere perdono. A queste condizioni è possibile la convivenza..."
"Riconciliazione, dialogo? Chi deve fare il primo passo?"
"Chi ristabilirà la verità nella giustizia?"
"Ci sarà giustizia per tutti i crimini subiti e i dolori immensi sofferti?"
Questo, in breve sintesi, il senso dei diversi interventi registrati.

Maria Carla (CK) , nel suo intervento, dopo aver illustrato il Progetto, propone l'ipotesi dell'istituzione, nei villaggi, dei 'Tribunali civili', o meglio di 'Giudici Conciliatori', sul modello di quelli istituiti in Sud Africa (Commissione per la Verità e la Riconciliazione) espressioni delle diverse comunità dei villaggi più una rappresentanza (superpartes) della Comunità intern.le, per .... la ricerca della verità nella giustizia e successivi risarcimento e riabilitazione - amnistia - riconciliazione. II percorso dovrebbe svilupparsi attraverso un lavoro prioritario di monitoraggio nei villaggi per far emergere la verità attraverso la memoria collettiva, gli archivi (là dove sono stati istituiti e sono disponibili), le indagini, le ricerche, le udienze delle vittime, ecc.
Indi dalla verità alla giustizia, intervento dei 'Giudici Conciliatori' con risarcimento, perdono, riabilitazione, riconciliazione.

Pur tra inevitabili distinguo, dubbi e perplessità, sembra che l'intervento di Maria Carla abbia ... lasciato il segno (!) In particolare nella partecipazione appassionata, viva, dai toni accorati, molto efficace, di un'anziana contadina di etnia albanese che racconta di essere stata, con altre famiglie, aiutata durante la guerra da famiglie serbe.
Finita la guerra ha poi aperto la sua casa a vicini di etnia serba, timorosi di rappresaglie, dicendo loro di non temere ... essendo giusto lavorare insieme per la coesistenza pacifica, la riconciliazione ...pur rendendosi conto che la cosa non è nè semplice, nè scontata, nè indolore e che ...richiede tempi lunghi.

Molti concordano che ... "importante è sì la ricostruzione materiale del paese, distrutto dalla guerra, ma ancor più importante, e prioritaria, è la ricostruzione del tessuto sociale, della società civile, delle relazioni e dei rapporti di convivenza pacifica"

L'assemblea si scioglie e defluisce al canto di: "WE SHALL OVERCOME" che Mark Lindley ha insegnato ad alcuni ragazzi del coro. Forse ... è di buon auspicio.
II commiato da Don Lush e la sua comunita è caloroso e fervoroso come tutta l'accoglienza.

Sottoposto a Padre Gjegji il 'Progetto di AGIMI ARCO' per un intervento con materiale didattico-sussidiario in una scuola kossovara. Prospettate due ipotesi:
- Scuola dell'obbligo mista, parzialmente distrutta, da ristrutturare;
- Asilo di un villaggio vicino, privo di mezzi, da ... "adottare".
II referente per un eventuale intervento è Don Lush stesso.

N.B. Dei lavori dell'intera assemblea è stata fatta relazione scritta da Milena Modica per la Direzione dell'OSCE -Human Rights Division- il cui testo (in inglese) si acclude in allegato

Importante in chiusura la nota di Milena riguardante il Progetto di Campagna Kossovo e l'opportunità, a suo avviso, che l'OSCE faccia sue alcune ... idee molto interessanti del Progetto stesso.

La giornata si chiude col trasloco dalla sede ADAB alla nuova sistemazione: appartamento molto confortevole, provvisto di garage per auto, di proprietà di amici di vecchia data di Alberto L'Abate a L.1.200.000 (pagati tre mesi anticipati: L.3.600.000) situato nel QUARTIERE 'ULPIANA' -periferia N/W vicino all'Ospedale- BLOCCO N°8 INGRESSO V


Lunedì 21 Febbraio 2000: 
E' il giorno della 'Grande Manifestazione'; la lunga marcia dei 40.000/50.000 da Prishtina a Mitrovica. Il punto di concentramento principale è allo 'Sport Centar' per le otto.
Tantissima gente, di tutte le età, con striscioni e moltissime bandiere albanesi.
La manifestazione è sostenuta da una serrata generale: pochissimi i negozi aperti e le attività in funzione.
Tutta Prishtina si è fermata per consentire il massimo di partecipazione e si presenta quasi deserta (circolano solo gli stranieri con i loro mezzi).
E' un fiume di popolo che si ingrossa durante il percorso, attraversando i villaggi lungo la strada, e ciò nonostante una bufera di neve che ha imperversato per quasi tutta la giornata. I quarantotto Km. che separano Prishtina da Mitrovica vengono percorsi interamente a piedi, anche da numerosi anziani: una dimostrazione di forza e di determinazione, un segnale preciso per la KFOR, per l'UNMIK e la Comunità Intern.le, una risposta agli incidenti dei giorni precedenti culminati col ferimento (un morto?!?) di alcuni soldati francesi attribuito a 'cecchini albanesi', secondo la versione ufficiale della KFOR; 'una provocazione dei servizi segreti serbi' secondo fonti kossovare-albanesi.

Deve figurare come 'manifestazione spontanea di popolo': significativa l'assenza alla testa della marcia di personaggi politici di rilievo (in effetti, nei giorni successivi, si viene a sapere che la manifestazione era stata organizzata scrupolosamente, e da tempo, dall'UCK, andando di casa in casa, anche costringendo a partecipare) per esprimere "la volontà del popolo del Kosova a che il Kosova indipendente non venga diviso, come previsto dal 'Progetto di Cantonizzazione' sostenuto dai serbi e dai francesi filo-serbi ... il Kosova è dei Kosovari e non può essere diviso.."
Questi gli obiettivi espressi 'a gran voce' da manifestanti; altro obiettivo, anche se non espresso, premere sulla KFOR e sulla Comunità Intern.le (UNMIK-UE-ecc.) per chiedere l'allontanamento del contingente francese da Mitrovica ..."causa di disordini e provocazioni".

E' per forzare la mano in questa direzione che la testa del corteo cerca di sfondare il "cordone sanitario" costituito dai militari francesi sul ponte del Fiume Ibar (che divide la città in due), più che andare allo scontro Fisico vero e proprio con i serbi. Infatti, dopo momenti di tensione seguiti al lancio di lacrimogeni e gas, in serata la situazione torna relativamente tranquilla e i manifestanti rientrano a Prishtina. Ciò non toglie che il TG 2 delle 20,30 presenti un servizio sulla manifestazione con toni allarmistici, sottolineando con enfasi le immagini degli scontri e riportando la notizia (mai confermata!) dello schieramento, da parte di Milosevic, dell'esercito serbo al confine Sud con il Kossovo. Più obiettivi i servizi della BBC-News e delle TV locali.

Indubbiamente dopo una tale prova di forza e di organizzazione e gli esiti della manifestazione, sarà più difficile parlare di riconciliazione e consistenza pacifica. E' Mitrovica e la sua divisione segnata dall'Ibar il "punto critico" ...è li che si gioca il futuro dell'intero Kossovo. Mitrovica:il laboratorio politico-militare dove la Comunità Intern.le (KFOR e UNMIK in testa) mette alla prova la sua credibilità e la sua strategia per l'intera area dei Balcani; l'attività della giornata, catalizzata dalla "Grande Manifestazione" e dall'ansia di avere continuamente informazioni sul suo andamento (essendo l'intero percorso 'blindato' dalla KFOR e dalla polizia ONU), si è protratta in appuntamenti, contatti e relazioni per allargare la rete delle connessioni utili al PROGETTO CK.

Alla chiesa-parrocchia di Ulpiana, di Don Kmoc per fissare un incontro con i giovani dell' "Albanian Youth Action Pjeter Bogdani"
Appuntamento con Albana, amica ed ex collaboratrice di M.Carla, che ha contatti con la segreteria del partito LDK di Rugova.
Trasmesso via E-mail da Mark a Milena Modica dell'OSCE-Human Right Division bozza di documento elaborato con Maria Carla su "Commissione per la verità e la riconciliazione - Giudici conciliatori".
All'Università per incontrare gli studenti della redazione del loro quotidiano "EPOKA-RE"
Con Diana e Dugi (proprietari dell'appartamento) che vengono a far visita, viene fissato un incontro-intervista con i "POST PESSIMISTI", farà da tramite Vigan, fratello di Diana, appartenente al gruppo.


Martedi 22 febbraio: 
in mattinata incontro-intervista con Vigan Jashari, membro dei "Postpessimisti". Il testo (in inglese) dell'intervista è in allegato. Sempre in mattinata visita alla "Fondazione Soros" (dove lavora Dugi) per comunicare in E-Mail con Alberto L'Abate. Impressionante la dovizia di mezzi (sede compresa!) e l'efficienza organizzativa della "Soros"
Consegnate alle redazioni di "EPOKA E RE" (Università) e di "KOHA DITORE" (quotidiano a più larga diffusione) articoli su Gandhi e Nonviolenza. Imer Mushkolaj, capo redattore degli studenti richiede una serie di articoli, da pubblicare successivamente, anche sul 'Progetto CK', in particolare la bozza di documento su "Riconciliazione-Giudici conciliatori-Verità nella Giustizia" inviato a Milena Modica dell'OSCE. Sempre con gli studenti si parla dell'ipotesi di organizzare in Prishtina un 'Training per formatori' previsto dal 'Progetto CK'.
Telefonato ad Alberto L'Abate per avere (via fax) delega a guidare la sua Panda e riportarla in Italia.
Alcune considerazioni personali sulla città di Prishtina:
(in negativo)
-Traffico caotico e senza regole;
-Euforia da ... ubriacatura di libertà in uno status di confusione e anarchia;
-Piccoli traffici di contrabbando, ovunque, di sigarette, benzina, che denunciano la presenza di grossi traffici (!?!);
-Urbanizzazione selvaggia, soprattutto nelle zone periferiche nuove;
-Problema smaltimento rifiuti, sia sotto il profilo igienico-sanitario che ecologico;
-Lievitazione pazzesca del costo della vita e settori economici "drogati";
-Taccole (merli- ...la 'valle dei merli') al tramonto a milioni, invadono la città, attratti anche dai rifiuti a ... cielo aperto, e coprono tutto: prima i pochi alberi poi antenne palazzi, ecc., conferendo un aspetto alquanto lugubre, senza trascurare l'aspetto igienico-sanitario.
(in positivo)
-Città cosmopolita;
-Città molto attiva e vivace sia sotto il profilo commerciale-ammin.vo, sia sotto il profilo ricreativo-culturale (molti locali: negozi pieni di merce di ogni genere - ristoranti - pub -disco-bar - teatro);
-I quartieri della città vecchia, popolati in passato dalle diverse etnie, molto belli, affascinanti ed intriganti;
-Città 'laboratorio' ... per il futuro dei Balcani.-

Mercoledi 23 febbraio: 
Visita alla Scuola Primaria "K. Prishtina" nel quartiere "Ulpiana" (a 150 m. dall'appartamento-base di CK) per sottoporre il 'Progetto di AGIMI ARCO' di fornitura di materiale didattico-sussidiario. Parlato con il Direttore e il suo collaboratore, insegnante d'Inglese, che ha fatto da interprete. Sono entusiasti delia proposta in quanto la Scuola è totalmente priva di materiale didattico (computers-video-laboratorio linguistico-biblioteca-ecc.). Tutto ii materiale che era stato loro fornito in passato dalla "Fondazione SOROS" è stato totalmente trafugato e saccheggiato durante la guerra.

La Scuola Primaria consta di 2.000 alunni, provenienti anche dal circondario; diversi con problemi di inserimento perchè traumatizzati dalla guerra. Adolescenti dai 7 ai 15 anni suddivisi sulle otto classi (quattro elementari e quattro medie) delle Primarie, in tre turni giornalieri: dalle 7 del mattino alle 18,30 della sera. L'edificio scolastico,che è vicinissimo alla Chiesa Cattolica (parrocchia) di Don Kmoc, non ha subito danni strutturali durante la guerra e si presenta in buone condizioni (aule grandi, luminose, e ben riscaldate) e, a vista(!), sembra dotato di una buona organizzazione.

E' stato loro chiesto di preparare un sintetico 'piano-elenco di esigenze-richieste', da far pervenire ad AGIMI-ARCO, tramite Don Giuseppe Colavero. Quest'ultimo, interpellato telefonicamente, ha fatto sapere che l'orientamento di AGIMI-ARCO è più per un intervento, ed il tipo di Scuola, qui sopra indicati, che per le due ipotesi prospettate da Don Lush, nella zona di Vitina.

Preso contatto con i ragazzi dell'"OPERAZIONE COLOMBA" per la consegna del computer.

Diversi tentativi, senza successo, di contattare Alberto per 'delega'

Pure a vuoto tentativi di contattare, per il 'Progetto CK', il. prof. Kadri Metaj (della facoltà di filosofia all'Università) che presiede I'ADI-Kosova (Ass.ne initiative Democratiche-Terzo settore), e una femminista, esponente dell'Ass.ne Gay-Lesbiche del Kossovo, che sta lavorando ad una 'campagna di alfabetizzazione nei villaggi' e che potrebbe essere utile per organizzare assemblee.


Giovedì 24 febbraio: 
Telefonato ad Etta Ragusa (Segreteria CK) per avere conferma della prenotazione del volo di ritorno con aereo 'COOPI', e della disponibilità di Zef Chiaromonte per il II° turno di volontari CK, c/o l'"Ambasciata di Pace di Prishtina", di un mese circa, a partire dalla seconda settimana di marzo.
Fissati per l'indomani appuntamenti con funzionari della Cooperazione Italiana e del CESVI (ONG) per avere informazioni e il rilascio del 'ticket di accreditamento', riconosciuto dall'UNMIK.
Appuntamento (a pranzo) all'OSCE con Francesco Mugheddu che consegna Copia del Rapporto di Milena Modica per i suoi superiori della Divisione Diritti Umani, sull'incontro-assemblea di Vitina (in allegato) riferendo che Milena è rientrata per qualche giorno in Italia.
Francesco presenta un suo collaborators OSCE, Andras Szolgyemy, cattolico ungherese di Budapest, funzionario esperto di 'dialogo interreligioso', che si mostra interessato al 'Progetto CK', alle assemblee nei villaggi, per la parte inerente al dialogo interreligioso.
Di nuovo con Mark dagii universitari redattori di "EPOKA E RE" per un altro articolo su "Tokenism" e "Denazificazione" (in Allegato) in lingua Inglese.
Fatta prenotazione volo 'Skoplje-Roma' per Mark, di ritorno Martedi 29/02
Costo 410 DM + 50 DM per taxi to aereoporto

Incontro con due ragazzi, uno americano e una, Kajsa Svensson, svedese, di Balcan Peace Team (BPT), ass.ne intern.le non violenta, che interviene in un villaggio dove vivono albanesi e Gorani (gruppo etnico bosnjaco), in duro conflitto tra loro. Insieme si va in visita alla "HANDIKOS", ONG kossovara che organizza in associazione handicappati K-serbi e K-albanesi con le loro famiglie, e il cui presidente, Halit Ferizi, è un vecchio amico di Alberto e di CK. Persona squisita, affabile e franca; preparato culturalmente, fa analisi lucide e corrette politicamente; con schiettezza ed apertura mentale, e un certo gusto per l'ironia, dice sempre (e direttamente) quel che pensa, senza infingimenti o ipocrisie. Chiesto di esprimere un parere sul 'Progetto CK', su Riconciliazione, Coesistenza pacifica, Verità nella Giustizia e 'Tribunali civili", esprime alcune perplessità, parla di tempi lunghi e dà alcuni consigli utili su come muoversi, chi contattare, ecc.

Gli viene ventilata l'ipotesi della donazione della PANDA 4X4 all'Ass.ne di cui è presidente: ONG legalmente riconosciuta ed accreditata presso l'UNMIK, donazione a tutti gli effetti giuridico-legali, cosa che solleverebbe CK da responsabilità e rischi imprevedibili, anche se di fatto CK continuerebbe ad usare l'auto fino al termine del 'Progetto'. Naturalmente accoglie l'idea della donazione con entusiasmo e gratitudine; si riserva di perfezionare l'atto di lì a pochi giorni: giusto il tempo per informarsi adeguatamente sul percorso burocratico-formale da seguire.

Come da appuntamento, visita al CESVI (Coop.ne e Sviluppo-Bergamo), ONG presente a Saranda nel maggio '99 nei Centri d'Accoglienza dei profughi kossovari (ex Hotel Butrinto - ex Casa per Lavoratori - tendopoli aereoporto).
Parlato con Stefano Piziali che ha dato chiarimenti sui voli 'COOPI' da Pristina, sui voli, senza sconti, delle linee macedoni, sugli accreditamenti presso l'UNMIK. Ha riferito, inoltre, che il CESVI ha aperto un ufficio a Saranda (Albania) e che sarebbero interessati, all'interno del Gemellaggio Comune di Riccione-Comune di Saranda, nel prosequio dell'attività del Circolo Culturale Italia-Albania, a realizzare progetti in comune.

Guidati da Vigan, incontro con i "POSTPESSIMISTI", ospitati nel palazzo dell'UNICEF-UNESCO. Sono una ventina di ragazzi e ragazze tra i 17 e i 20 anni, ora tutti K-albanesi, ma, prima della guerra, anche K-serbi. L'incontro dura poco perchè il loro "tutor", Morgan Baker, americano, assistente del coordinatore per i 'Programmi locali Unicef', Mounzer Fatfat, mal sopportato dai giovani, concede solo 15' minuti di tempo.
La responsabile del gruppo, Dori Basha, una ragazzina di 17 anni, molto spigliata e preparata, illustra, storia, attività, finalità, della loro organizzazione ... come abbiano continuato ad incontrarsi e ad operare anche durante la guerra, nei campi profughi in Macedonia, facendo animazione per i bambini. Hanno diversi progetti da attivare, sperano perciò di avere altri sostanziali finanziamenti.

Vorrebbero ritrovarsi con i loro amici K-serbi, fuggiti da Prishtina con le famiglie dopo la guerra. Vorrebbero anche connettersi con i Postpessimisti di Belgrado. Di qui, per connessione naturale, l'idea di un PROGETTO da realizzare durante l'estate 2000: "far incontrare Postpessimisti serbi e Postpessimisti K-albanesi per un Training di formazione alla Nonviolenza e Riconciliazione" a Riccione e al Centro Eurogiovani-AGIMI di Maglie (15-20 gg.).-
(N.B. scheda sui "POSTPESSIMISTI" in allegato)


Venerdì 25 febbraio: 
Ennesimo tentativo non a buon fine di contattare Kadri Metaj che in questo periodo è sempre impegnato, anche fuori Prishtina; consegnato comunque (alla segretaria) documento sui "Tribunali civili-giudici conciliatori-Riconciliazione" da pubblicare su "Terzo Settore", rivista da lui diretta e stampata.
Provato più volte, senza esito, di telefonare ad Alberto per "delega guida auto", via Fax; anche i telefoni diretti-telecom dei carabinieri sono in 'blackout'.

Portato Mark (col suo computer portatile) alla KFOS (the Kosovo Foundation for an Open Society - Fondazione SOROS), dove lavora Dugi Hyseni, marito di Diana, per comunicare in E-MAIL con Alberto e cercare di ricevere il documento scannerizzato della delega.

Incontro con Osvaldo Lingua della "COOPERAZIONE ITALIANA" (ministero degli Esteri-Ambasciata d'Italia a Belgrado). Cerimonioso, sussiegoso, ma cortese. Fornisce tutte le informazioni richieste in merito agli accreditamenti UNMIK e 'Pass' . Prima del congedo, chiede chiarimenti circa un Progetto per l'Università di Pristina perorato da Alberto L'Abate che, a detta loro, non avrebbe l'OK dell'Ambasciata e, perciò, ... niente finanziamenti da parte del Ministero degli Esteri (!?!)

Concordato con Don Kmoc, della Parrocchia di Ulpiana, incontro con i ragazzi del "Peter Bogdani Group" per domenica mattina dopo la messa delle 11.

Al rientro alla 'base' il BBC-NEWS (telegiornale) delle 20 trasmette le immagini di una grossa manifestazione dei K-serbi nella parte Nord di Mitrovica. Diverse migliaia che protestano contro le perquisizioni "violente" della KFOR e chiedono più protezione contro "le aggressioni e le violenze dei K-albanesi". Sono capeggiati da alcuni loro rappresentanti politici che vengono intervistati.
E' la "risposta politica" alla grossa manifestazione dei K-albanesi di Lunedì 21 febb. (La lunga marcia da Prishtina a Mitrovica).


Sabato 26 febbraio: 
verrà ricordato come il giorno dell'incendio dello "SPORT CENTER", il palazzetto dello Sport "Bore I Ramit" (con annesso Centro Commerciale). Un pò l'immagine simbolo di Pristina.

Sono le 9 del mattino, una folla sbigottita e incredula guarda, dall'altro lato della strada, colonne di fumo nero salire dalle strutture scheletriche del palazzetto. Ovunque lingue di fuoco e scricchiolii di vetri che esplodono. L'incendio procede rapidamente con la 'complicità' dell'inerzia più totale della KFOR, dei vigili del fuoco (?), intervenuti inconcepibilmente con una scarsità di mezzi impressionante, da lasciare sgomenti (!): due autobotti piccole e ... inattive, con le canne floscie (senza pressione per l'acqua), senza scale ...Incapacità e impotenza di fronteggiare adeguatamente la situazione. In poche ore il lato Nord del palazzetto è ridotto a uno scheletro annerito di strutture in ferro e rame. Tutto il resto ...cenere e fumo (!). Unanime e sconfortante commento: " ... dove non era riuscita la guerra, ha potuto l'inerzia e l'impotenza e/o incapacità della KFOR!"
La popolazione è affranta e sgomenta.

Unico risultato positivo: essere riusciti (anche grazie al vento che spirava nella direzione giusta) a circoscrivere l'incendio impedendo che si estendesse a tutto il Centro Commerciale.

Il resto della giornata è stato assorbito da reiterati e infruttuosi tentativi di ricevere da Alberto la ...fantomatica delega, o via fax o via Internet, e ciò nonostante l'autorizzazione, richiesta e ottenuta, del Comando dei Carabinieri del MSU di utilizzare la loro linea riservata.

Ricevute da Alberto (in E-MAIL) diverse idee per arricchire la proposta fatta a Milena Modica (OSCE) su "Tribunali civili-Giudici conciliatori"
Occorre rivedere la bozza di documento.


Domenica 27 febbraio: 
ore 11 , come da programma, nella Chiesa di Don Kmoc; rito cattolico, chiesa piena, soprattutto giovani. Non c'è la divisione netta tra uomini e donne (riscontrata nella Chiesa di Don Lush).

Don Kmoc, nella sua omelia, parla più da prete che da politico (l'accostamento è con Don Lush), è più pacato ma ugualmente dotato di carisma.

Due ore di accesa e vivace discussione ... è durato l'incontro con le ragazze e i ragazzi (18-20 anni), una quindicina, del "Pjeter Bogdani Albanian Youth Action", presente Don Kmoc. Giovani in gamba, molto preparata sia sul piano culturale che politico. Tengono molto alla loro identità di K-albanesi. Il loro atteggiamento è di cortesia, rispetto, ma anche calcolato distacco. Non è facile parlare di Riconciliazione, di coesistenza pacifica, di ... costruire una Società multietnica, multireligiosa e multiculturale. Molti di loro hanno partecipato, Lunedi 21, alla "Lunga Marcia" e sono su posizioni "oltranziste", ma corrette!
Pretendono che i serbi riconoscano i loro crimini e le loro responsabilità così come la Comunità Intern.le riconosca errori e responsabilità di latitanza, sottovalutazione, schieramento.
Non accettano "lezioni di democrazia" (!)

Don Kmoc chiude la seduta con molto garbo e altrettanta fermezza, dandoci praticamente una ... scarpata nei denti. Stigmatizza la nostra presunzione (di americani ed europei) di voler dare sempre e comunque dare "lezioni", anche quando non si è adeguatamente documentati e preparati.
Critica un'ambigua, secondo Lui, concezione di Stato multietnico, multi-religioso e multiculturale (testualmente): "... anche Milosevic è per uno Stato multietnico che preveda la completa integrazione ed omologazione della componente K-albanese che rinunci alla propria identità etnica, culturale e religiosa, dimentichi la propria memoria storica, rinneghi le proprie radici ..... "

Però, riconosce (Don Kmoc) le nostre buone intenzioni e ... lascia aperta la porta alla collaborazione futura; in particolare, la possibilità di costruire con loro e i giovani di Belgrado una 'Rete in Internet'.

Mimosa Gojani, una ragazza del gruppo che frequenta anche i Postpessimisti, mette a disposizione del 'Progetto CK', un elenco di Postpessimisti K-serbi, fuggiti in Serbia con le famiglie dopo la guerra, che possono essere
contattati (tramite i 'Berretti Bianchi' di Belgrado) per realizzare l'ipotesi di Progetto di Incontro-formativo (Training) di Postpessimisti in Italia nella prossima estate 2000 (Riccione-centro EurogiovaniAGIMI)

I giovani (una decina) dell'"OPERAZIONE COLOMBA", sono venuti, con due auto da Pec/Peja, a ritirare ii computer, dopo essere stati a Vitina, a messa da Don Lush. Riferiscono che a Maggio, con tutta probabilità cesseranno la loro campagna in Kossovo.


Lunedi 28 febbraio: 
Mark, unitamente ad Andras Szolgyemy, incontra il Prof. Qemaji Morina, vice preside della Facoltà di Studi Islamici presso l'Università di Prishtina, per stabilire connessioni utili al Dialogo Interreligioso all'insegna del Documento stilato a Sarajevo l'8 febb. 2000 da Dr Rexhep Boja, Mufti della Comunità Islamica del Kossovo, H.E. Dr Artemije Radosavljevic, Arcivescovo della Chiesa Ortodossa Serba di Raska e Prizren, Sua Eminenza Marko Sopi, Arcivescovo della Chiesa Cattolica Romana di Prizren. (in allegato)

Il Prof. Morina riferisce a Mark di un futuro probabile incontro dei rappresentanti le tre Chiese (di cui sopra) a Pristina in Aprile.

Mark all'Università per una 'Lezione su Gandhi' ad un gruppo di studenti (in allegato).

Alla Scuola Primaria "K Prishtina" in Ulpiana, per ritirare 'Piano esigenze-richieste' per il 'Progetto AGIMI-ARCO'.
Incontro con Liza Clark (al Grand Hotel): ci si aggiorna sull'andamento dei Progetti. In particolare, il loro Progetto di 'Seminari Bilingue' nelle Scuole miste: K-albanesi e K-serbi, K-albanesi e bosnjaci, nei villaggi della zona di Pec/peja e ai confini col Montenegro.
Né documento scannerizzato della delega (no attack), né il fax, sono arrivati, per cui il viaggio di ritorno dovrà essere fatto con la PANDA 4X4 (donata dal Comune di Riccione) senza poter riportare quella di Alberto.

Da Halit Ferizi (HANDIKOS) per perfezionare l'atto formale di donazione:
in duplice copia e in tre lingue, come richiesto dall'UNMIK (in allegato).

Si preparano le valigie ...per la partenza 'notturna'.


Martedì 29 febbraio: 
... il giorno più lungo!
Ore 2: sveglia
Ore 3: partenza (con la PANDA 4X4) con destinazione il confine con la Macedonia (90 Km. di strada pessima) dove Mark prende un Taxi che lo porterà all'aereoporto di Skoplje, per il volo su Roma.
Poi, di nuovo verso Prishtina e di qui per Pec/Peia; indi si sale per ... il girone dantesco ... il solito passo di Kulina bloccato da chilometri di camion in doppia fila. Lunga estenuante attesa (8 h. circa). Trattative per sbloccare la situazione e riportare la calma tra camionisti, autisti incazzati e funzionari UNMIK (della dogana) e militari italiani (KFOR). Incubo di passare una notte all'addiaccio (!)
Ma ... il miracolo si compie. La situazione si sbiocca e, finalmente, la 4X4 si inerpica sicura tra camions e neve ed arriva a Rozaje. Di lì a Podgorica-Petrovac-Bar è ... un'unica volata
Ore 20,30 sul Carr-Ferry ... un profondo respiro di sollievo (!)
II resto del viaggio non ha storia ... alle 17 di Mercoledì 22 febb., alla stazione di Rimini, M.Carla prende il treno per Bologna.


P. S.
La FIAT PANDA 4X4 (dono del Comune di Riccione ad AGIMI-CK), con nuova assicurazione e delega da Gianni Fabbri a Francesco Perna (in allegato) è servita a M.Carla e Francesco Perna per tornare in Kossovo (Domenica 12 marzo) e verrà utilizzata per tutta la campagna e passare infine, come da formale atto di donazione, all'Associazione "HANDIKOS"


Allegati: 

1) PROGETTI CHE POSSONO ESSERE REALIZZATI A MARGINE... 
2) COME ARRIVARE 
 

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