PRISTINA : training per trainers per la riapertura del dialogo interetnico e la riconciliazione.
rapporto di A. L'Abate
responsabile del progetto
Nell'ambito del "Progetto di appoggio alle locali (del Kossovo) Ong per capacitarle al dialogo, alla riconciliazione interetnica e alla promozione e protezione dei diritti umani in Kossovo", la Campagna Kossovo ha organizzato a Pristina un training per la riconciliazione e il dialogo interetnico.
Le lingue utilizzate durante il training
sono state l'inglese e l'albanese.
Gli argomenti di base, le date ed
i rispettivi luoghi di svolgimento di queste tre sessioni sono i seguenti:
- 1) 26/28 maggio 2000
- "La gestione nonviolenta e la
trasformazione pacifìca dei conflitti"
tenutosi a Pristina presso il Centro di Servizi dell'OSCE per le ONG del Kossovo
2) 16/18 giugno 2000
- "La ricostruzione dei rapporti
umani e sociali dopo la guerra e la violenza"
tenutosi presso la Facoltà di Filologia dell'Università di Pristina
- "Problemi e metodi per l'organizzazione
di un training"
tenutosi presso il Centro di Servizi dell'OSCE
Al training hanno partecipato 23 persone; fra queste un operatore del Dipartimento dell'OSCE citato ed altri della stessa Organizzazione facenti parte di vari Centri di Servìzi per le ONG del luogo (Peja, Prizren, Mitrovica), e operatori e volontari attivi in altre organizzazioni locali di giovani, di donne, di disabili.
Le organizzazioni coinvolte sono state le seguenti: Progetto delle Donne per i media, Adra, Handikos, Show Mesalation DRC, Pjeter Bogdani, Balkan Peace Team, Post-Pessimists, Aya - Associazione della gioventù albanese.
Fra i partecipanti c'erano anche
insegnanti dell'istituto Pedagogico di Prizren e di altre scuole.
Hanno partecipato anche alcuni studenti
universitari delle Facoltà di Legge, Filosofia e Medicina.
Purtroppo và rilevato che - a causa degli esami universitari, di malattie e di altri seminari contemporanei - solo la metà degli iscritti ha potuto partecipare integralmente alle tre sessioni.
I partecipanti più assidui sono stati invitati ad un incontro specifico di valutazione, da tenersi il 16 settembre 2000, per verificare se sono stati in grado di organizzare altri trainings e, in caso affermativo, come essi si siano svolti. Nel frattempo la 'Campagna Kossovo' cercherà di appoggiare l'espansione e lo sviluppo dell'attività di Formazione.
Il training è stato coordinato dal Prof. Alberto L'Abate - docente di Metodologia della Ricerca Sociale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Firenze ed attivo esponente nella "Campagna Kossovo".
L'équipe di formatori era
internazionale, ciascuno di essi con una lunga esperienza di Formazione
nella Nonviolenza, nella Riconciliazione, nella costruzione della fiducia,
fra essi:
Maria Carla Biavati, di Bologna, esponente della "Campagna Kossovo", ha collaborato attivamente all'organizzazione ed alla segreteria del training.
Il training ha utilizzato metodi di educazione attiva come giochi cooperativi e di posizione, giochi di ruolo, tempeste di idee, teatro degli oppressi, esercizi di analisi, in gruppo, di esempi concreti di conflitti e di elaborazione di strategie per superarli con metodi nonvioienti.
Un training simile diretto agli operatori serbi e montenegrini dell'OSCE, e di collaboratori di ONG di questa zona e dei due rispettivi paesi, si terrà in Macedonia (sul lago di Ocrid) dal 1-8 al 23 settembre prossimo (lingue: inglese e serbo).
Dal 2 all'8 Febbraio 2001, presso la Casa per la Pace di Pax Christi dell'Impraneta (Firenze), si terrà un training cornune per le persone che abbiano partecipato a quelli di Pristina ed Ocrid. Le lingue saranno l'inglese, l'albanese ed il serbo.
Il programma di questo'ultimo training verrà elaborato dalla stessa équipe dei primo training, sulla base delle proposte fatte dai partecipanti a quelli precedenti.
Lo scopo finale di questo ultimo training è quello di elaborare un programma nel quale la formazione di altri gruppi e categorie siano aspetti importanti di una strategia comune per arrivare all'apertura del dialogo ed allo sviluppo di una pacifica convivenza fra le diverse etnie della regione.
Sociale.network