Campagna Kossovo

circolare n. 3 / 2000

Cari amici,

con questa circolare vi informo della riunione di sabato 8 aprile u.s. (la data del 25.3 fu spostata all’ultimo momento per importanti motivi, come ho comunicato per fax a molti di voi) e annuncio che la prossima riunione si terrà sabato 1 luglio a Bologna, ma per questo incontro riceverete un’apposita circolare.

NOTIZIE SULL’ATTUAZIONE DEL PROGETTO

Qui si riassume quanto è stato detto, informazioni più dettagliate le potete trovare sulla pagina web (PeaceLink, alla voce ‘ospiti’ trovate : Campagna Kossovo) dove sono stati messi in rete i rapporti dei volontari.

Contrariamente alla disponibilità data, Maria Carla ha potuto fermarsi in Kossovo solo un mese e mezzo invece dei tre previsti e questo per cause non dipendenti dalla sua volontà, ma dal suo posto di lavoro. Dal 10 febbraio al 24 marzo i volontari sono stati presenti a Pristina 2 alla volta, attualmente è in Kossovo Zef Chiaramonte da solo. Oltre a loro due, si sono fermati in Kossovo : Alberto L’abate, Gabriele Bertucci, Gianni Fabbri e Franco Perna.

Numerosi sono stati gli incontri dei volontari sia con gruppi e istituzioni locali (Ass.paraplegici, Postpessimisti, Lega Democratica Kossovo, redazioni dei 2 quotidiani, Ass. Donne Area Balcanica, Università, parrocchia di Vitina guidata da don Lush Gjergji), sia con organizzazioni internazionali istituzionali e non ( Unmik, Osce, Balkan Peace Team), sia con gruppi italiani (Beati i costruttori di pace, Operazione Colomba). Sono stati ripresi i rapporti avviati durante gli anni precedenti la guerra con personalità del mondo culturale e dell’associazionismo di base : è stata mostrata grande fiducia verso la Campagna e infatti le diverse iniziative avviate sono state suggerite dagli stessi amici kossovari. Ecco in breve quanto si sta attuando :

  • sono stati avviati contatti a vari livelli per verificare e meglio precisare gli obiettivi in base ai quali aprire per 1 anno il centro di amicizia tra i popoli di Pristina, questa prima fase del progetto si concluderà infatti con l’elaborazione di uno studio di fattibilità che sarà realizzato dai volontari che sono andati in Kossovo.
  • sono stati programmati 3 training di formazione per formatori a Pristina nel periodo fine maggio/fine giugno finalizzati al dialogo, alla mediazione e alla non violenza ; essi saranno guidati da Pat Patfoort, Hildegard Goss-Mayr presidente onoraria del MIR-IFOR e da David Hartsough dei Peace Workers ; questa iniziativa fa parte di un più ampio progetto, elaborato da A.L’Abate, che prevede analoghi training anche in Serbia, Montenegro e Macedonia e viene realizzata con il contriibuto della Regione Toscana che copre i ¾ delle spese ; l’Osce e l’Università di Pristina si sono mostrate molto interessate e collaborano offrendo la disponibilità dei locali dove saranno effettuati gli incontri ;
  • è stato avviato il progetto "Postpessimisti insieme in italia", elaborato da G.Fabbri e che ha come finalità quella di offrire a giovani kossovari-albanesi, kossovari-serbi e serbi (l’associazione prima della guerra era presente sia a Pristina che a Belgrado ed è tuttora attiva) l’occasione di riallacciare rapporti e ristabilire un confronto sereno sui temi della pace, del dialogo interreligioso e della riconciliazione durante un soggiorno ricreativo-formativo in un territorio ‘neutrale’ ; il Comune di Riccione e Agimi-Otranto ospiteranno i giovani per una settimana ciascuno mentre la Campagna si occuperà dei training di formazione e delle spese di viaggio per le quali è stata inoltrata domanda di finanziamento del 50% allo stesso Comune di Riccione ;
  • è stato elaborato da M.Carla un progetto per l’attivazione di "gruppi locali di conciliazione" secondo quanto dagli stessi albanesi è stato realizzato nel biennio ‘90-’92 per il grande processo di Riconciliazione Nazionale ; è importante infatti riuscire ad arginare la violenza nei confronti dei Rom e degli albanesi sospettati di collaborazionismo e avviare un concreto processo di democratizzazione ; la Campagna ha già avviato rapporti con alcune personalità che già hanno guidato la prima Riconciliazione.
NOTIZIE SULLA SITUAZIONE NEI BALCANI E IN KOSSOVO

Quanto si riporta è il riassunto delle relazioni fatte dai volontari presenti alla riunione di Bologna dell'8 aprile scorso e cioè L’Abate, Biavati e Fabbri (assenti Lindley e Perna), chi fosse interessato a notizie più dettagliate può richiedere i rapporti alla Campagna o collegarsi al sito web che li riporta tutti.

Il lungo viaggio via terra effettuato da M.Carla e F. Perna attraverso Slovenia, Croazia e Montenegro (per passare da Belgrado occorreva il visto, difficile da ottenere) ha dato loro modo di constatare come nei primi due Stati sia fortissima l’identità nazionale (es. non accettano moneta straniera, nemmeno marchi) e come la bellezza naturale del Montenegro sia direttamente proporzionale al suo sfascio politico-economico.

Disastrosa è anche la sorte dei musulmani del Sangiaccato di cui nessuno si occupa : essi sono musulmani bosniaci e, non essendo stati riconosciuti nei trattati internazionali come vittime della guerra, non possono accedere ai contributi per la ricostruzione e vivono pertanto miseramente. Analogamente avviene a Giacova, Kossovo, dove i Rom non ricevono aiuti da parte delle Ong, ma solo dall'Unmik ; durante una visita in questa città M.Carla e Franco hanno aiutato una famiglia particolarmente bisognosa e hanno segnalato durante la riunione questa emergenza.

Nel resto del Kossovo albanesi collaborazionisti e Rom, anch’essi accusati di collaborazionismo con i serbi, sono fatti oggetto di continue violenze e frequenti sono gli omicidi tanto che famiglie intere sono recluse in casa per paura di violenze. E la situazione è tanto più grave in quanto manca qualsiasi forma di Governo locale organizzato e in alcune zone non viene accettata nemmeno l’autorità dell’Unmik.

Ultima attività della mafia locale -che si aggiunge ai traffici di droga, armi e clandestini- è il tentativo di ampliare il controllo del territorio pretendendo l’esproprio forzato delle case dei serbi espatriati e impedendone con la violenza la vendita legale agli albanesi (lancio di granate contro gli immobili in vendita), al punto che spesso l’Unmik organizza il trasporto in pullman dei serbi in Kossovo per favorire la vendita legale.

Un altro grosso fattore di violenza e di destabilizzazione è costituito dalla formazione di un esercito albanese paramilitare ultranazionalista nella enclave di Prascevo (città a prevalenza albanese in territorio serbo) che l’Unmik stenta a disarmare e sulla formazione del quale è opinione diffusa che non sia estranea la CIA.

Per quanto riguarda la politica delle forze internazionali presenti in Kossovo, essa non è unitaria dal momento che la politica estera di Italia e Francia è spesso in contrasto con quella di Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti e segue più gli interessi economici che non quelli della pace : infatti l’italiana IRI dovrebbe occuparsi della ricostruzione della rete stradale serba, la Francia è interessata allo sfruttamento delle miniere del Nord e ha già la gestione delle telecomunicazioni serbe (Alcatel), mentre gli USA stanno allestendo in Kossovo un’enorme base militare.

Ma se il Kossovo è un buco nero e insieme una palestra dove si esercitano più o meno palesemente le grandi potenze per affermare la propria politica, gravi problemi presenta anche l’intera area balcanica, tuttavia l’impressione dei nostri volontari è che attualmente non sembra interessi a nessuno pacificare questa regione anche se la sua importanza geopolitica condiziona l’equilibrio dell’intera Europa. Fonti diplomatiche hanno affermato infatti che una conferenza internazionale sui Balcani per il momento non si può fare perché " l’Europa non è unita". Infatti nel solo Kossovo la politica francese e quella italiana sono diverse dalla politica anglo americana, mentre nell’intera area balcanica Stati Uniti e Unione Europea si fronteggiano perché da parte americana non è ben vista una eventuale unione dell’Europa occidentale con quella orientale.

Per quanto riguarda la politica estera italiana in Kossovo, basti dire che la nostra dei paesi della UE, è l’unica ambasciata straniera presente a Belgrado, mentre a Pristina è solo l’Italia a non avere un suo consolato ; inoltre con la revoca del mandato al gen. Morcone "colpevole" di aver affermato pubblicamente che l’Italia non ha una sua politica in Kossovo, il nostro paese si è giocato il comando della KFOR che è andato invece alla Germania ; unanimi sono invece i consensi per i nostri Carabinieri che si distinguono per umanità e capacità di mediazione.

Da questa generale confusione e dal rifiuto più o meno palese di affrontare i problemi dei Balcani e del Kossovo, l’unico a trarne vantaggio è il business di guerra, legale e illegale. Invece estremamente difficile appare il cammino verso la democrazia e il dialogo sia perché non si sa quale sia lo status politico di questa regione, sia perché non ci sono ancora nemmeno i presupposti per regolari elezioni, sia perché la separazione tra nazionalisti e democratici è netta, sia perché da parte serba non c’è nemmeno il più lontano tentativo di riesaminare la situazione e ristabilire la verità nella giustizia. L’unico dato positivo è l’incontro dell’8 febbraio scorso di Sarajevo tra i leaders religiosi kossovari (il I° documento è in rete), che si è ripetuto anche ad aprile a Pristina.

Come saranno possibili le elezioni in autunno se non sono stati nemmeno avviati i censimenti anagrafici ? quali potranno poi essere i risultati, e con quali conseguenze, se le forze in campo si equivalgono ? Intanto a Belgrado ci sono 4.000 cinesi invitati da Milosevic per la ricostruzione mentre il dissenso ha ripreso a farsi sentire solo da poco in vista delle elezioni politiche d’autunno.

NOTIZIE E PROPOSTE

  • Sempre durante la riunione dell’8.4 c’è stato un incontro con Silvano Tartarini dei Berretti Bianchi (presenti a Belgrado con un’Ambasciata di pace) e con p. Angelo Cavagna del Gavci, contemporaneamente impegnati in un incontro dei Caschi Bianchi. È stata esaminata positivamente la possibilità di utilizzare obiettori di coscienza a Belgrado e a Pristina e si è deciso di organizzare un incontro con i responsabili della Campagna Kossovo e delle altre due associazioni per esaminare concretamente le condizioni di tale collaborazione.
  • Circa il progetto interuniversitario che Alberto ha elaborato per l’Università di Firenze, e che prevede la collaborazione tra Università italiane e le analoghe istituzioni della ex Jugoslavia, al momento è sorto qualche problema circa lo stanziamento dei fondi ; si daranno notizie più precise nella prossima circolare.
  • Finanziamento : si attende prossimamente la risposta della Chiesa Valdese alla nostra richiesta di finanziamento, 50% dell’intero preventivo e cioè 65 milioni su 110. Anche in caso di esito positivo occorre attivarsi per reperire fondi (vedere il bilancio accluso).
  • Il congresso nazionale dei Berretti Bianchi si terrà a Viareggio il 13 e 14 Maggio, per informazioni Silvano Tartarini (tel. 0583.22345).
  • La Campagna ha aderito al Controvertice di Ancona del 19/20 Maggio e vi parteciperà Maria Carla che parlerà della situazione in Kossovo (richiedere documento a: graziosi@niasun.unian.it)
  • Oltre ai fondi è necessario trovare volontari disponibili a restare in Kossovo per almeno 3 mesi per coprire 1 anno di attività ; chi fosse interessato può chiedere informazioni alla Campagna e/o inviare il suo curriculum.
  • Poiché i training di formazione per formatori in Kossovo - quasi interamente finanziati dalla Regione Toscana - sono stati accettati bene sia dagli albanesi che dalle organizzazioni internazionali, è necessario coinvolgere Comuni e Regioni per reperire fondi in modo da organizzarne di simili anche in Macedonia, Serbia e Montenegro oltre che ripeterli in Kossovo almeno per un’altra volta ; alla fine di giugno sarà pronto il primo rapporto su questa iniziativa. Si raccomanda agli amici che seguono la Campagna e che vivono in regioni che hanno un regolamento che prevede interventi in difesa della pace e dei diritti umani (es.Veneto) di attivarsi.
  • Poiché la situazione dei Rom e degli albanesi accusati di collaborazionismo è particolarmente difficile per non dire a grave rischio di sopravvivenza, c’è qualcuno che voglia attivarsi per un progetto di adozione a distanza di queste famiglie ?
Saluti di pace e Buona Pasqua a tutti !
Etta Ragusa
Grottaglie, 19.4.2000
 
 
 
BILANCIO FONDI
DEL
PROGETTO DI APPOGGIO ALLE ONG DEL KOSSOVO PER CAPACITARLE AL DIALOGO, ALLA RICONCILIAZIONE INTERETNICA E ALLA PROMOZIONE E PROTEZIONE DEI DIRITTI UMANI

 
 

ENTRATE  
 
Caritas di Aosta ccb dic.’99
20.000.000 
Gruppo interparrocchiale  
pro Kossovo  
diocesi di Alba 
" 15.12.’99
1.000.000 
contributo A. e S. F.  " 28.1.2000
100.000
    "      V.- M.  " 31.1. "
5.000.000 
Gruppo interparr. Alba  " 14.2. "
4.000.000
contributo E.R. " 13.3. "
550.000
    "      G. L. " 22.3. " 
   400.000 
    "      Gruppo solidarietà ccp  08.1. "
250.000
avanzo II° viaggio M. Carla contante 08.4. "
730.000
        " 200 DM 08.4. "
     197.000
+
32.227.000
SPESE 
il resoconto particolareggiato sarà redatto al compimento della 1a fase del progetto
-
20.700.000
 
DONI, COLLABORAZIONI
E FINANZIAMENTI AD INIZIATIVE SPECIFICHE
  • Comune di Riccione : 1 automobile
  • un’industria di Alba : 1 computer portatile
  • Comune di Palermo : retribuzione di 1 volontario
  • Regione Toscana : 7.000.000 per i training di formazione che copriranno solo i 3/4 delle spese (non sono conteggiati perchè devono ancora arrivare).
  • Agimi - Otranto : contributo per il servizio volontario di Gianni Fabbri (da ricevere)
IN CASSA al 17.4.2000 + 11.527.000

PROMESSI

  • contributi: 5/10 milioni
  • Comune di Riccione: ospitalità al gruppo dei Postpessimisti e probabile contributo spese viaggio
  • Agimi - Otranto: ospitalità al gruppo dei Postpessimisti
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