Carissimi amici,
nell’inviarvi la relazione dell’incontro di Alba del 24 maggio u.s., ringrazio Maria Chiara per le notizie che tempestivamente mi ha inviato e che trascrivo. Per motivi famigliari infatti non ho potuto essere presente alla riunione.
La scelta di Alba come luogo dell’incontro è stata dettata dal fatto che i due progetti in corso sono portati avanti dal gruppo di Torino e dal gruppo di Alba.
La prossima riunione invece, a quasi dieci anni dall’inizio della Campagna, si terrà a Grottaglie sabato 9 novembre (prendetene nota!). Spero così di assicurare la mia presenza e sarò lieta di ospitare quanti vorranno venire a conoscere la mia città e un pezzo dell’estremo Sud Est dell’Italia, tanto vicino al Kossovo.
Riceverete tutte le informazioni di viaggio e logistiche con un’apposita circolare.
Ad Alba erano presenti amici di Firenze, Bologna, Prato, Aosta, Torino e, naturalmente, di Alba.
Questi gli argomenti trattati:
# Situazione in Kossovo
(riferiscono
Alberto e don Gino)
Alberto l'Abate ricorda l'impressione negativa da lui riportata al convegno
di novembre a Pristina dove il senso del messaggio sembrava essere, anche
da parte di persone un tempo convinte dell'azione nonviolenta, "il mondo
occidentale capisce la situazione solo quando si
usano le armi, quindi se non riusciamo ad avere l'indipendenza che vogliamo
riprenderemo le armi. Il Montenegro si dichiarerà indipendente e noi faremo
lo stesso". Anche allora si erano colte però
alcune voci contrarie, tra cui quella del direttore di Koha
Ditore, che riponeva qualche speranza in un governo di coalizione
tra il partito di Rugova e quello dei serbi. In
effetti questa coalizione si è poi realizzata ed oggi nel governo del
Kossovo ci sono anche alcuni ministri e sottosegretari
serbi.
Le notizie più recenti Alberto le ha ricevute da amici del Kossovo con i quali mantiene i contatti:
·
Kadri Metai,
docente di filosofia a Pristina, vede positivamente la situazione che si è
venuta a creare con questo governo misto; con l'aiuto della comunità internazionale
sta cominciando anche il rientro dei profughi serbi nella zona.
· Alit Ferizi, presidente della associazione dei paraplegici di Pristina (associazione mista molto vicina alla CK, era uno dei nostri "focolai di pace"), attualmente rappresentante delle ONG kossovare presso l'OSCE, di passaggio in Italia, ha sollecitato un nostro ritorno, giacché proprio ora sarebbe fondamentale il nostro aiuto per un'azione di riconciliazione. Anche don Lush tempo fa sottolineava l'importanza di presenze esterne per aiutare il processo di riconciliazione.
· Una delegazione internazionale di Rom in Kossovo
ha invece trovato una situazione molto tragica di
emarginazione per i Rom della regione, aggravata anche da tensioni
con gli Ascalìa, dai rom considerati "traditori". Per questo
motivo il rientro dei profughi Rom in Kossovo è per il momento molto rischioso. Invece il governo
italiano sta rimandando a casa tutti profughi della regione,
rom compresi, perché considera chiusa l'emergenza.
· Stanno iniziando i progetti della Rete delle Università per la pace,
ma purtroppo Pristina si è autoesclusa perché non
ha gradito la partecipazione di Belgrado. Sono già stati stanziati 125 milioni
per gli scambi e c'è l'idea di aprire a Belgrado (e contestualmente a Firenze)
un centro interdipartimentale di studi per la pace.
· Don Lush, sentito telefonicamente da Don
Gino, piuttosto preoccupato nel periodo immediatamente successivo alle elezioni
per le difficoltà a formare un governo kossovaro,
ultimamente si è dimostrato più ottimista ed ha riferito che si stanno mettendo
in piedi procedure per favorire la convivenza; ad esempio nelle scuole di
Vitina i ragazzi serbi e albanesi frequentano insieme.
Don Lush è però preoccupato per l'aumento della
violenza quotidiana.
- Don Gino rileva che anche qui da noi c'è tensione e difficoltà di accettazione reciproca fra albanesi e macedoni e Alberto L'Abate conferma che questa è una estensione della tensione esistente in Macedonia, dove la comunità internazionale sta facendo lo stesso errore già fatto in Kossovo: quello di aspettare il ricorso alle armi prima di intervenire. Da anni infatti il partito degli albanesi chiedeva al governo macedone il rispetto dei propri diritti, ma solo quando sono cominciate le azioni armate Solana è intervenuto per l'UE imponendo accordi in cambio di aiuti. Ma la questione è tutt'altro che risolta e la tensione rimane alta.
# Scambio con la parrocchia di Don Lush
·
Il progetto, come si era delineato dopo il viaggio
della scorsa estate, doveva mettere in relazione di reciproca conoscenza ("lo
scambio dei volti", aveva detto don Lush) persone
o gruppi analoghi fra Alba e Binca.
· Ad Alba si è trovata la disponibilità di due classi (una elementare e una media), del gruppo di solidarietà della parrocchia di Cristo Re, del consiglio parrocchiale del Duomo. Tuttavia fino ad ora i messaggi lanciati attraverso varie vie non hanno trovato risposta. Unico legame è costituito dalle telefonate con Don Lush. Nonostante ciò, le due classi di Alba hanno portato avanti il programma e i ragazzi della scuola media hanno realizzato una vendita di oggetti da loro prodotti ricavando quasi 3 milioni di lire, che intendono destinare ai loro compagni di Binca.
· Ultimissime notizie: sarebbero in arrivo disegni dei bambini di Binca per i compagni di Alba. E' stata anche inoltrata una lettera del Vescovo di Alba a quello di don Lush, con la richiesta di una visita di don Lush ad Alba.
· Si evidenzia la necessità di inviare una delegazione a Vitina, formata da persone di Alba, rappresentanti dei gruppi impegnati nei progetti in corso, per verificare direttamente la situazione e mettere a punto con don Lush un progetto di scambio più definito.
# Scambio interscolastico
Le classi coinvolte sono due quarte liceo di Ivrea:
hanno partecipato ad un corso (8 incontri) sui conflitti, che dovrebbe continuare
con un questionario sui conflitti giovanili nella realtà degli studenti e
terminare con lo studio del conflitto in Kossovo
e con l'incontro con le due classi kossovare (una
albanese ed una serba) che dovrebbero venire l'anno prossimo in Italia.
Le difficoltà maggiori si sono riscontrate nella ricerca delle classi partner.
Alla fine è iniziata una corrispondenza, che è ben avviata con la classe albanese
(è iniziata con una lettera collettiva, ma ora i ragazzi corrispondono anche
individualmente, via internet, in inglese): la classe albanese, di 45 studenti
è nella città di Mitrovica. La classe serba è di Goradze, enclave serba vicino
a Pec: qui le difficoltà sono maggiori e per ora i contatti sono solo tra
l'insegnante italiana di inglese e l'insegnante della classe serba, oltre
che con Hyzen Pelaj, che
ha trovato la classe; sembra che gli studenti non conoscano l'inglese e non
abbiano facile accesso ad internet. Nota positiva:
per questo progetto ci sono 15 milioni stanziati dalla Regione Piemonte.
Anche per la prosecuzione di questo progetto si rende
necessario un sopralluogo per capire la situazione, le effettive intenzioni,
gli aspetti organizzativi per lo spostamento dei ragazzi. Alberto L'Abate
evidenzia le difficoltà costituite dall'alto costo di un viaggio di così numerose
persone, dallo squilibrio numerico, dal problema di mettere insieme, per il
viaggio ed il soggiorno, due gruppi così ostili. E osserva che sarebbe opportuno
un percorso comune precedente al viaggio e forse, per le comunicazioni con
la classe serba, un computer da spedire in Kossovo e un interprete da trovare in Italia per corrispondere in serbo.
# Se continuare e come
la Campagna Kossovo
Si ritiene di dover almeno portare a termine i due progetti avviati, se la
delegazione ne verificherà la fattibilità. Inoltre
Alberto L'Abate entro giugno andrà a Belgrado per la Rete delle Università
e a settembre vorrebbe tornare in Kossovo per un
follow up dei training dello scorso anno e per vedere se effettivamente
c'è il bisogno di continuare il lavoro di formazione di formatori per la riconciliazione.
Davide Caforio comunica che a Prato c'è gente che
ha cominciato a fare un percorso sulla nonviolenza e forse è disponibile ad
attivare un gruppo di sostegno della CK. Chiede quali sono le necessità sulle
quali questo gruppo si potrebbe attivare. Si ricorda che siamo carenti nella raccolta e diffusione di informazioni sul Kossovo e che, se si riattiverà il progetto di formazione
formatori, ci sarà necessità di brevi presenze in Kossovo
per organizzare i seminari.
Si decide quindi di formare una delegazione con i seguenti componenti e obiettivi:
· Alberto L'Abate con Anna Luisa, per il follow up dei seminari e per verificare eventuali nuovi bisogni di formazione per la riconciliazione
· Bianca Marengo e un'altra persona di Alba, per mettere a punto gli scambi con la comunità di Binca
· Angela Marasso e Gianni D'Elia, per la prosecuzione del progetto interscolastico
· Davide Caforio o un altro del gruppo di Prato, se il gruppo decide per un appoggio alla CK.
· Forse Valerio (?), di Lucca, studente di Alberto L'Abate, interessato ai progetti universitari.
Periodo previsto: inizio settembre, non appena le scuole in Kossovo saranno riaperte (Angela verificherà).
Durata: una settimana.
Mezzi: si andrà con due auto (quelle di Alberto e di Gianni D'Elia).
Lavoro in loco: una volta arrivata in Kossovo la delegazione si dividerà fra Vitina, Mitrovica e Pristina.
Organizzazione: entro il 20 giugno devono essere sciolte tutte le riserve e prenotato il traghetto.
# Varie
· Alberto L'Abate riferisce di non aver proceduto nella consegna dei libri della Meridiana ai parlamentari e che questa iniziativa sarà attuata quando la CK sarà tornata in possesso del credito con l'OSCE. Propone che quando quei soldi saranno rientrati si utilizzino in parte per questo e in parte per terminare il CD sulla Campagna Kossovo, che sarebbe corredato di un testo, la cui pubblicazione potrebbe essere affidata a Qualevita.
· Si decide di inviare un sostegno economico alla casa editrice Qualevita, che nel gennaio scorso ha subito un disastroso allagamento. La somma di € 500 sarà prelevata dal bilancio della segreteria. Per quanti ne vogliano sapere di più e desiderino attivarsi per aiutare Qualevita, si acclude una lettera dello stesso editore.
Saluti di pace e buone vacanze a tutti. Etta Ragusa
Grottaglie, 3.6.2002
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