Latina

Ecuador: proteste tra la morsa di Gutierrez e l’Eni

Quito è paralizzate dalle proteste guidate dall'organizzazione delle comunità indigene CONAIE, a cui si sono uniti tutti i movimenti sociali e le organizzazioni sindacali, per chiedere l'uscita di scena di Gutierrez
16 aprile 2005
Fonte: Selvas.org

Fino all’ultimo si é sperato che in Parlamento si raggiungesse un accordo per destituire l’attuale Corte Suprema di Giustizia (CSJ) e ridurre cosí la tensione delle ultime settimane, ma per un voto l’accordo é saltato e il paro indefinito é diventato inevitabile. Al grido di “Lucio fuera, Lucio sucio”, indigeni della CONAIE, studenti, pensionati, medici, politici, movimenti sociali e sindacati, tutti insieme in strada per protestare contro il governo di Lucio Gutierrez e contro il ritorno in patria di tre ex-mandatari costretti all’esilio, alcuni anni fa, per sottrarsi ad alcuni processi di peculato e malversazione di fondi. E proprio la decisione della CSJ di annullare i giudizi a loro carico é stata la scintilla che ha riacceso gli animi di un popolo sornione.

Da nord a sud, la capitale Quito é paralizzata. Scuole, universitá, mercati, uffici pubblici e lo stesso Parlamento sono rimasti chiusi. La delusione per l’ennesimo tradimento subito sta spingendo centinaia di famiglie fuori dalle loro case, e tutta la rabbia trattenuta in questi mesi sembra esplodere nelle strade di Quito. Le radio e le televisioni nazionali che stanno seguendo le proteste, raccolgono decine di interventi di cittadini comuni che invitano i loro concittadini ad uscire allo scoperto “per dire no alla dittatura e alla corruzione”. Le principali arterie capitoline e interregionali sono state bloccate dai manifestanti e diversi sono gli scontri con le forze dell’ordine mobilitate in gran numero per far fronte alle proteste.

La Conaie, la principale confederazione dei popoli indigeni ecuadoriani, sembra aver ritrovato la forza che era mancata negli ultimi mesi e ha deciso di lasciare le comunitá per raggiungere i principali centri urbani. “Il problema – continua Macas – non é tanto il ritorno di Bucaram o una CSJ corrotta, il problema é l’Ecuador e ció che diventerá se lasceremo che questo governo dittatoriale si affidi alle ricette neoliberali e trasformi il nostro amato Paese in una base militare del Pentagono”.
Dossier America Latina
E, nel frattempo, proprio due giorni fa é arrivato, in Ecuador, il capo delle Forze Armate degli Stati Uniti, generale Richard Myers, che si é detto preoccupato per la situazione che sta attraversando il piccolo Paese andino, mentre poche ore prima in Colombia aveva precisato che gli USA non tollereranno “Paesi pertubatori” nel continente latinoamericano.

Sul numero del settimanale Carta, in edicola questa settimana, esce “Pioggia Nera” , un ampio reportage sui danni ambientali prodotti dall’Eni in Ecuador. Il reportage è stato realizzato grazie alle testimonianze e le denunce raccolte direttamente dall’associaizione “A Sud” che nei prossimi giorni renderà note le analisi del campione di terra prelevato nei pressi del Triunfo, ai margini del Cpf (centro de facitade petroleras) una stazione di pompaggio utilizzata dall’Eni per “spingere” il petrolio estratto dal blocco 10 fino al terminale di Baeza.
A Sud, l'Agip viola i diritti fondamentali
“Al di là delle pubblicità abilmente confezionate e la musica di Sting con cui la multinazionale vende la sua immagine al pubblico, l’articolo dimostra che le attività estrattive dell’Eni stanno uccidendo la selva amazzonica insieme alle comunità indigene e contadine che la popolano” – commenta l’associazione A Sud. “I risultati verificheranno il livello di concentrazione degli idrocarburi in un terreno destinato al pascolo, in cui per mesi sono stati abbandonati due tank colmi di petrolio. Vedremo se l’Eni adotta realmente standard ambientali all’avanguardia, o se anche in questo caso li utilizza solo nelle pubblicità”. [AT]

Altre fonti: A Sud
Approfondimento: L’impresa petrolifera multinazionale CGC e il Governo ecuadoriano tramano ai danni del Popolo originario Kichwa de Sarayaku

Articoli correlati

  • Ecuador: tornano le basi militari
    Latina
    Il paese latinoamericano rischia di trasformarsi in una colonia Usa

    Ecuador: tornano le basi militari

    Il Proyecto de Reforma Parcial a la Constitución voluto dal presidente Daniel Noboa intende togliere il divieto sancito dall’articolo 5 della Carta costituzionale in merito alla presenza di basi militari straniere in territorio ecuadoriano.
    15 ottobre 2024 - David Lifodi
  • Ecuador: cacciata la giornalista Alondra Santiago
    Latina
    Foglio di via per la podcaster di origine cubana a causa delle sue pungenti critiche al governo

    Ecuador: cacciata la giornalista Alondra Santiago

    Il presidente Noboa ha deciso di revocare il permesso di soggiorno alla giornalista residente da 20 anni nel paese. Da quando la destra neoliberista è tornata a Palacio de Carondelet sono stati molti i reporter costretti a lasciare il paese.
    5 agosto 2024 - David Lifodi
  • Gli Usa militarizzano l'Ecuador
    Latina
    Il Sofa – Status of Forces Agreement è un accordo militare capestro

    Gli Usa militarizzano l'Ecuador

    Approvato da Guillermo Lasso e poi ratificato dall’attuale presidente Daniel Noboa, l'accordo permetterà agli Stati Uniti di gestire la sicurezza sul territorio ecuadoriano trasformando il paese latinoamericano in una sorta di colonia
    10 giugno 2024 - David Lifodi
  • Ecuador: il fallimento della militarizzazione
    Latina
    La strategia repressiva di Noboa non è servita a fermare la violenza dei cartelli della droga

    Ecuador: il fallimento della militarizzazione

    La criminalità organizzata, nonostante i numerosi arresti dell’ultimo periodo, si è impadronita del paese sfruttando le politiche neoliberiste da cui è derivata la crescita di imprese offshore e delle attività di riciclaggio di denaro sporco che le hanno permesso di ramificarsi tra le istituzioni.
    19 febbraio 2024 - David Lifodi
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.26 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)