Dal Chiapas: Enjoy Coca Cola
La coca cola è ovunque
Una bottiglietta, una lattina, e la sete non c'è più. Ma, al suo
posto, restano gli enormi problemi che la Coca-cola, il cui marchio
tappezza strade città e villaggi del Chiapas, lascia aperti, e crea
di nuovi. Ad iniziare dall'inquinamento ambientale.
La plastica
Nelle sterminate vallate chiapaneche, quasi prevale il rosso e una
pubblicità, alternata a quelle dei partiti politici, campeggia
ovunque: quella della Coca Cola.
Sui muri delle case che non sono dipinte con i classici colori
messicani, ma decorate con il marchio della bevanda statunitense, sui
mezzi di trasporto pubblico e non, nei campi da basket, tutto
richiama la bevanda made in Usa.
Nelle comunità indigene, l'industria, vende sottocosto, creando una
sorta di dipendenza, anche psicologica. I pochi soldi che hanno a
disposizione gli indigeni spesso vengono spesi in Coca Cola (anche in
Pepsi, la concorrente che ha un maggiore successo negli Usa). La
contraddizione è che nei caracol si lotti e si faccia propaganda
contro il nemico "neoliberismo", ma allo stesso tempo, nei
frigoriferi abbondano le lattine e le bottiglie di Coca Cola.
La bibita più famosa del mondo, crea in queste zone diversi problemi.
Innanzitutto, nonostante le avvertenze scritte sulle bottiglie e
sulle latte, crea inquinamento. Le bottiglie di plastica, vengono
gettate ovunque. Per poterle smaltire, visto che la nettezza urbana
non è proprio delle più efficaci, ci vogliono decine di anni, con un
impatto ambientale indecoroso e selvaggio, in queste splendide zone
del mondo. "Non gettare spazzatura a terra" è l'avvertimento più
frequente, poco seguito dalla popolazione, che non si spaventa per
l'enormità delle multe, pari a tre o quattro stipendi medi.
In ogni luogo, ci sono montagne di bottiglie di plastica abbandonate
al loro destino, che vanno a moltiplicare la spazzatura organica e
bio-degradabile, presente in quantità massiccia ai margini delle
strade. A tutt'oggi in Chiapas è molto più semplice comprare un litro
di coca cola che uno di latte. Senza contare gli effetti disastrosi
sulle popolazioni indigene che, oltre a vedersi deturpato l'ambiente
dove vivono da una campagna pubblicitaria a tappeto, risentono anche
dell'inquinamento delle risorse idriche.
Bottiglie di coca cola anche in chiesa
Le risorse idriche. In Chiapas la Coca Cola, che ha uno stabilimento
gigantesco, ha un potere assoluto. La multinazionale che produce
questa bevanda si è appropriata della maggiore fonte di acqua di
tutta San Cristobal. Ma le comunità indigene hanno iniziato ad alzare
la testa e a protestare.
Dai promotori di salute delle comunità zapatiste ad esempio, c'e la
conferma che l'abuso di questa bevanda abbia moltiplicato le malattie
gastro-intestinali e il diabete.
Per cercare di pulirsi la coscienza, la fondazione Coca-Cola ha fatto
sapere di aver costruito negli ultimi quattro anni molte scuole in la
spazzatura in chiapasdiversi municipi della regione. Oltre a questo,
la multinazionale ha sbandierato ai quattro venti il fatto di aver
ristrutturato gli edifici scolastici indigeni nei municipi di Tila e
El Porvenir. Secondo quanto affermato, ben oltre 800 bambini indigeni
hanno beneficiato dell'intervento della multinazionale.
L'ex presidente della grande multinazionale delle bibite è l'attuale
presidente messicano, Vicente Fox. La società civile si chiede chi ha
dato la possibilità di appropriarsi delle fonti di acqua della zona e
soprattutto chi abbia dato la possibilità di fare una campagna
pubblicitaria tanto imponente, senza però trovare risposta.
La totale incetta delle sorgenti idriche, come avvenuto a San
Cristobal, Ocosingo e Huxitan da parte della multinazionale, fa
pensare che il meno che potesse fare il famoso marchio rosso, era
ripulire dalla plastica (superinquinante) tutte le vallate del
Chiapas. La prova di tutto questo è la campagna di pulizia
effettuata nelle acque inquinatissime del fiume Grijalva, vicino a
Tuxla Gutierrez. Centinaia di contenitori di plastica avevano reso
questo corso d'acqua uno dei punti più inquinati di tutto il Messico.
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