Nicaragua: a 25 anni dalla Cruzada Nacional de Alfabetizacion
Per celebrare questo importante anniversario, che oggi dopo 16 anni di governi neoliberisti assume un significato ancora più importante, dato che i livelli d'analfabetismo in Nicaragua sono nuovamente tornati a percentuali preoccupanti, si sono cominciate a muovere molte persone ed organizzazioni che 25 anni fa erano state ideatrici e partecipanti di questo evento e che, con il passare degli anni e i cambiamenti politici del paese, si sono in un certo modo allontanate tra di loro.
Molte saranno le iniziative per la commemorazione della Cruzada Nacional de Alfabetización, un evento che cambiò il destino di centinaia di migliaia di persone e che proiettò l'immagine del Nicaragua in tutto il mondo, anche grazie al premio "Nadiezdha Krupskaya" concesso dalla UNESCO per la gigantesca opera a favore dell'abbattimento dell'ignoranza nel paese.
Ne ho scelte due, forse le più significative, per ricordare quell'impresa, ma soprattutto per riproporre l'urgenza di una nuova mobilitazione per impedire che il Nicaragua ritorni, nel giro di pochi anni ad essere un paese dove l'educazione sia solo un sogno per la maggior parte della popolazione.
Con Arturo Zamora, cineasta e membro del Comitato "Memoria del Mondo", ci siamo trovati per caso in giro per Managua.
Era un po' di tempo che non ci sentivamo, più o meno dall'iniziativa dello scorso anno quando, insieme ad altre persone ed organizzazioni, aveva presentato a migliaia di nicaraguensi la Retrospettiva Storica del cinema nicaraguense in occasione del 25esimo anniversario della Rivoluzione Popolare Sandinista.
L'iniziativa aveva avuto un gran successo ed aveva permesso a famiglie, studenti e cittadinanza in generale di vedere la produzione cinematografica degli anni 80 sul e del Nicaragua e soprattutto, risvegliare la memoria storica di quegli anni che gli ultimi governi hanno cercato in tutti i modi di cancellare.
Ora la macchina si è rimessa in moto in occasione dell'anniversario della Cruzada Nacional de Alfabetización e con lui ho parlato di questa iniziativa.
"Il gruppo che si era formato per la Retrospettiva "I 10 anni che commossero il mondo - Immagini e memoria della Rivoluzione nicaraguense" è stato invitato dall'Istituto di Storia della Università Centroamericana (UCA) per conformare un comitato che ha preso il nome di Comité "Memorias del Mundo".
Il proposito iniziale di questo comitato era proprio quello di recuperare materiale su quel periodo storico, sia scritto che audiovisivo, per poter creare un grande archivio digitalizzato all'interno dell'Istituto di Storia. Attualmente ci sono già migliaia di ore registrate e un'infinità di materiale fotografico e scritto.
All'interno di questo materiale esiste un archivio sulla CNA realizzato dalla brigada "Germán Pomares" che partecipò alla Cruzada e che registrò circa 7 mila ore con un'infinità di interviste agli alfabetizzatori e alla gente che è stata alfabetizzata in quei mesi (marzo-agosto 1980).
Durante gli anni 80 esisteva il Museo dell'Alfabetizzazione, dove era stato riunito tutto il materiale che riguardava la CNA e che serviva proprio per mantenere viva la memoria storica di questa grande gesta, ma con la sconfitta elettorale del Frente Sandinista nel 1990 e l'ascesa di Humberto Belli come Ministro dell'educazione, il museo venne distrutto completamente (e tutto il materiale scolastico usato dal sistema scolastico sandinista, bruciato n.d.r.).
Questo comitato, che continua a riunirsi, ha pensato quindi che fosse molto importante creare un nuovo museo usando gli archivi di proprietà dell'Istituto di Storia e di altre organizzazioni.
Abbiamo deciso di creare un'attività per commemorare il 25esimo anniversario della CNA, ma anche per informare la gente, molta della quale non conosce quanto accaduto, affinché conosca questo evento avvenuto nel 1980 e che fece sì che il Nicaragua vincesse il Premio Krupskaya della UNESCO.
Vogliamo che la gente conosca perché é stato fatto, come è stato fatto, chi l'ha fatto, e quale è stato il risultato.
Per poter realizzare quello che abbiamo chiamato il "Treno Culturale", abbiamo contattato varie organizzazioni ed ambasciate per l'aiuto economico e stiamo collaborando anche con il Comitato "XXV Aniversario" del Padre Fernando Cardenal che si è entusiasmato con la nostra proposta.
Cosa vogliamo fare concretamente?
Vogliamo commemorare la riduzione dell'analfabetismo dal 52% al 12% in soli cinque mesi, le più di 400 mila persone che hanno imparato a leggere e scrivere, i nobili principi etici e morali delle più di 100 mila persone che hanno alfabetizzato, le donne che hanno avuto un'importanza fondamentale in questa impresa dato che erano la maggioranza tra chi insegnava e chi imparava a leggere e scrivere, commemorare il premio ricevuto dalla UNESCO, la solidarietà internazionale e la grande quantità di brigadistas stranieri che parteciparono alla CNA, ricordare le 59 persone che sono morte in questa impresa per incidenti, morte naturale o uccisi dalla Contra.
Vogliamo però commemorare anche altri valori, come il fatto che il Nicaragua si trasformò in un'immensa scuola e metà del Nicaragua insegnò a leggere e scrivere all'altra metà. C'erano 600 mila persone mobilitate grazie ai valori della generazione di quell'epoca, che per la prima volta includeva i più poveri nell'agenda nazionale ed esprimeva la propria solidarietà con i dimenticati della società fino a quel momento.
Non ultimo, vogliamo ricordare quella che fu la seconda grande mobilitazione come nazione.
La prima fu la lotta e l'insurrezione contro Somoza, in cui l'intero paese partecipò a questo sforzo e la seconda fu proprio l'alfabetizzazione, in cui tutti i settori, l'intero paese, partecipò a questo evento ritrovando unità verso un obiettivo preciso.
Il "Treno culturale" ha però anche l'obiettivo di richiamare le autorità nazionali di oggi sul fatto che in Nicaragua si sta tornando ai valori di analfabetismo di quegli anni e che il sistema educativo possiede deficienze di equità e qualità. Sono sempre di più i bambini, bambine, ragazzi, ragazze, giovani che restano fuori dal sistema scolastico ogni anno.
Vogliamo infine invitare e motivare la gente e le autorità a rafforzare le attività comunitarie di alfabetizzazione.
Come si svolgerà tutto questo?
Come "Memorie del Mondo" abbiamo avuto l'idea è di creare un treno culturale itinerante per commemorare la CNA in 16 capoluoghi di dipartimento.
Concretamente sarà una carovana di tre camion su cui si istalleranno tre container di circa 32 metri quadrati, all'interno dei quali si allestiranno tre sale museo progettate e strutturate grazie al lavoro di professionisti del settore che hanno vissuto l'esperienza dell'alfabetizzazione.
Il treno s'inaugurerà a Managua e partirà subito per le varie tappe nelle differenti città del paese.
Farà ritorno a Managua nel mese di novembre.
Durante l'esposizione del museo, i camion, dipinti con riproduzioni fedeli di fotografie ed immagini della Cruzada, verranno disposti a raggio e ci saranno due punti esterni.
Il primo punto sarà il "Punto del Rincontro" dove alfabetizzatori e alfabetizzati potranno incontrarsi nuovamente dopo tanti anni e dove verrà messo a disposizione della gente materiale informativo di vario tipo che si potrà acquistare (magliette, cassette, libri, etc...).
Il secondo punto sarà un palco su cui si svolgeranno gli spettacoli con gruppi locali, dove chi ha partecipato alla Cruzada potrà leggere i propri scritti, le poesie o semplicemente raccontare la propria esperienza e testimonianza alla gente che assiste.
Sopra al palco verranno installati degli schermi su cui si proietteranno video e documentari dell'epoca su ciò che è stata la CNA.
E' importante che questi atti diventino momenti di convocazione e mobilitazione per gli alfabetizzatori e alfabetizzati affinché la loro testimonianza serva alle nuove generazioni di studenti e alle comunità dove andremo.
Le tre sale del Museo
Nella prima sala ci sarà l'esposizione di immagini e materiale sulla preparazione della CNA, la partecipazione della solidarietà internazionale e la partenza di 100 mila giovani per alfabetizzare in tutto il Nicaragua.
Il Nicaragua viveva una situazione di post-guerra e quindi fu una preparazione quasi di tipo militare, grazie alla quale però si riuscì ad organizzare un intero paese in forma ordinata ed effettiva per mobilitare a più di mezzo milione di persone.
Nella seconda sala si riprodurrà, sempre attraverso un ricchissimo materiale, l'esperienza diretta della CNA e delle persone che vi hanno partecipato, oltre al ricordo dei caduti.
La terza, infine, illustrerà il ritorno dopo cinque mesi e i risultati ottenuti con questa impresa e gli influssi che sono ancora visibili oggi.
Se oggi il settore che ha maggiori indici di scolarità ed educazione è quello delle donne è proprio perché durante la CNA furono le donne le maggiori partecipanti come alfabetizzatrici e come alfabetizzate.
Su uno dei camion ci sarà un sistema informatico interattivo a disposizione della gente che potrà consultare tutti i documenti che vuole in tempo reale e inoltre avremo a disposizione uno scanner per poter copiare e inserire nell'archivio le cose che gli stessi visitatori, ex brigadistas o alfabetizzati porteranno durante la loro visita..
L'obiettivo che ci proponiamo è che durante la mattina ci sia un passaggio di circa mille studenti al giorno, che con una guida dell'organizzazione possano visitare il museo e rendersi conto di questa esperienza che ormai non viene più raccontata loro e che non appare nei libri di storia contemporanea del Ministero dell'Educazione.
Vogliamo che si sappia che in quell'anno la gioventù, la società civile, lo Stato e la solidarietà internazionale, in modo volontario e con fondi apportati un po' da tutto il mondo, si sono messi insieme per sradicare l'analfabetismo attraverso uno sforzo comune.
La sera invece sarà dedicata alle attività già descritte per la popolazione in generale e ci aspettiamo una media di circa 800 persone al giorno per le testimonianze, gli spettacoli e le proiezioni.
Un gruppo di noi seguirà per tutti questi mesi il Treno Culturale, ma in ogni città e territorio saranno le organizzazioni locali che si faranno carico della gestione del treno e questo perché vogliamo che sia un'iniziativa senza bandiere politiche, ma solo l'espressione di quanto si è fatto 25 anni fa.
E' un'attività che vuole animare le organizzazioni e i gruppi che stanno sviluppando processi di alfabetizzazione e anche oggi è necessaria una decisione politica del governo e lo sforzo della società civile per risolvere il problema dell'analfabetismo.
In una situazione come oggi, con tutti i vantaggi e la tecnologia attuale, sarebbe molto più semplice farlo, sempre che ci sia la disponibilità.
La risposta che ha dato oggi il governo, è stato un decreto ministeriale para stabilire l'obbligatorietà per i futuri diplomati (quarto e quinto anno delle superiori) di alfabetizzare almeno una persona per poter avere il diploma.
Tale azione dimostra una volontà da parte dell'autorità educativa visto i problemi che il Nicaragua sta vivendo con l'educazione. E' però soprattutto una risposta alle pressioni della comunità internazionale donante che sta chiedendo risultati concreti per risolvere un poco questa situazione dell'aumento dell'analfabetismo.
Il decreto è un elemento di volontà politica del governo, ma la cosa che più preoccupa è che tecnicamente nessuno ha discusso come verrà realizzato questo progetto a livello pedagogico, tecnico, che modello di insegnamento verrà usato dai giovani.
Per me vuol dire che fino a quando il Ministero dell'Educazione non convocherà le varie istanze che lavorano in questo settore per creare un modello comune di insegnamento, di relazione interpersonale, per massimizzare tempo e lavoro o creare un ambiente di appoggio a questa iniziativa, attraverso la struttura comunitaria del territorio, dubito che possa servire ed è per questo che sta avendo molte critiche".
Il maestro Orlando Pineda ci accoglie nel cortile della struttura che da anni ospita la Asociación de Educación Popular "Carlo Fonseca Amador" (AEPCFA).
Puntuale come sempre, un'eccezione in Nicaragua e stranamente senza il suo sombrero che lo contraddistingue da sempre (se lo metterà solo per la foto).
"Datemi solo il tempo per una telefonata urgente e poi arrivo. Per le interviste non bisogna avere fretta, bisogna dare il tempo che ci vuole" ci dice.
Il maestro Pineda è un po' la memoria storica della Cruzada Nacional de Alfabetización, se non altro perché per la sua organizzazione il compromiso, l'impegno ad alfabetizzare non si è fermato a quel 23 agosto del 1980, ma è proseguito fino ai giorni nostri con un entusiasmo contagioso.
Con la sua associazione, sorta nel 1990 dopo la sconfitta elettorale del Frente Sandinista per dare una risposta concreta allo sfascio in cui prevedevano sarebbe caduta l'educazione in Nicaragua, ha continuato per anni a percorrere i paesi e le città nicaraguensi con l'unico proposito di dichiararle "libere dall'analfabetismo", dopo un massiccio intervento culturale per insegnare a leggere e a scrivere.
Il nome della AEPCFA prende spunto dal fondatore del Frente Sandinista, Carlo Fonseca Amador, che per primo ordinò ai propri uomini e donne e inserì nel programma storico del Frente "también enseñales a leer y a escribir", mettendo le basi di quella che fu poi la CNA, una volta abbattuta la dittatura somozista.
Gli uffici della AEPCFA sono pieni di foto di Fonseca e delle brigate, soprattutto basche e catalane, che negli anni hanno coadiuvato il lavoro di alfabetizzazione in giro per il Nicaragua.
Ci sediamo ed inizia a parlare.
Orlando Pineda (Foto G.Trucchi) Colonna della Cruzada (Foto Archivio)
"Il mondo dell'alfabetizzazione è il mondo della liberazione. Non ci possono essere libertà e rispetto ai diritti umani senza Educazione e alfabetizzazione.
Siamo ormai prossimi al 25esimo anniversario della grande Cruzada Nacional de Alfabetización (CNA) in cui migliaia di giovani insegnarono a leggere e a scrivere con amore ad altrettante migliaia di persone. Continuo a credere che sia stata la più grande mobilitazione che ha avuto l'America Latina sul tema dell'alfabetizzazione.
Nel 1969 la UNESCO aveva firmato un accordo con i presidenti di tutta l'America Latina, i quali si impegnavano a eliminare l'analfabetismo entro il 2000.
Dal 1969 all'inizio degli anni 80 ben poco era stato fatto perché era mancata la volontà politica da parte dei governanti.
Con il trionfo della Rivoluzione nel 1979, il Frente Sandinista riprese uno dei punti principali del suo Programma storico in cui Carlos Fonseca diceva che il Frente avrebbe lottato per eliminare l'analfabetismo dal Nicaragua.
Questo proposito venne quindi realizzato concretamente con la CNA, in cui migliaia di giovani partirono per alfabetizzare. La UNESCO vide questo atto con grande speranza, perché concretamente si dimostrò come l'unione della volontà governativa, che mise a disposizione i fondi necessari, con la volontà della gente, della società, permise di abbassare l'indice di analfabetismo dal 64% (la percentuale è dubbia. Altri dicono fosse del 52%, ma noi siamo convinti che durante la dittatura somozista andasse oltre il 60%) al 12,9%.
Nel resto dell'America Latina invece non si fece niente perché la volontà capitalista di mantenere le popolazioni nell'oscurità non permise questa unità d'intenti tra governo e società civile.
Cosa vuol dire questo? Che se i governi si unissero con la società civile non ci sarebbe analfabetismo in America Latina.
Quello che succede è che l'analfabetismo è una strategia del capitalismo che ha bisogno di gente ignorante che si trasforma così in manodopera a bassissimo costo e più facilmente soggetta allo sfruttamento.
Il capitalismo non sarà mai d'accordo nell'organizzare un progetto amplio di alfabetizzazione in America Latina.
Per questa opera della Cruzada, la UNESCO premiò il Nicaragua con due premi "Nadiezdha Krupskaya", il primo per la CNA e il secondo per essere riusciti in poco tempo a dichiarare l'intera regione del Rio San Juan libera da analfabetismo, quando agli inizi degli anni 80 toccava un livello drammatico di oltre il 90%. Il Nicaragua resta ancora oggi l'unico paese ad avere ricevuto due volte questo premio.
La situazione di guerra d'aggressione durante gli anni 80 fece sì che al momento di passare il governo a Violeta Chamorro la percentuale di analfabetismo nel paese si fosse elevata al 17%.
Da quel momento ben poco è stato fatto per l'educazione in Nicaragua.
Violeta Chamorro lasciò il suo governo ad Arnoldo Alemàn con un indice del 24% e quest'ultimo lo passò all'attuale presidente Enrique Bolaños con una percentuale del 30% ed attualmente l'indice tocca il 35%. In 15 anni il tasso d'analfabetismo è diventato il triplo di quello esistente dopo la Cruzada de Alfabetización.
Nonostante questa situazione, alcuni gruppi tra cui la AEPCFA hanno continuato a lavorare per combattere l'analfabetismo in Nicaragua e per permettere alla gente, soprattutto ai contadini, di avere una cultura ed essere meno sfruttati.
Cosa dobbiamo celebrare e come lo celebriamo
Crediamo quindi che ci sia davvero qualcosa da festeggiare il prossimo 23 agosto, perché in tutti questi anni abbiamo mantenuto sempre alzata la bandiera dell'alfabetizzazione in Nicaragua.
Continuiamo ad essere la speranza in Centroamerica ed a dichiarare vari paesi liberi dall'analfabetismo.
Organizzeremo un Foro Centroamericano in cui verranno esponenti per informare sulla situazione dell'analfabetismo e dell'educazione nei rispettivi paesi.
Il Nicaragua vive una situazione drammatica.
Sono circa un milione i bambini che non vanno a scuola e che formeranno un esercito di analfabeti. A questi si aggiungono almeno 750 mila persone che hanno raggiunto la terza elementare e per vari motivi hanno abbandonato la scuola.
Anche questi nel giro di poco tempo perderanno il poco che avevano imparato e corrispondono al 15% della popolazione.
Se questo 15% lo aggiungiamo al 35% di analfabetismo riconosciuto dallo stesso governo, stiamo parlando di un potenziale 50% di analfabetismo nel giro di dieci anni.
Oltre a informare e a rendere pubblici i problemi esistenti, vogliamo però cercare anche soluzioni a questi problemi e il Nicaragua ha oggi in mano uno strumento molto valido che è il metodo "Yo sì puedo", usato da tempo a Cuba nel suo fitto lavoro educativo.
Questo nuovo metodo verrà messo a disposizione delle organizzazioni degli altri paesi che attualmente stanno utilizzando metodi vecchi e soprattutto lenti.
Un altro punto fondamentale è che in Nicaragua, fino a questo momento, non esisteva a livello universitario una facoltà che si dedicasse alla formazione accademica delle persone che vogliono alfabetizzare e che desse una laurea in educazione popolare.
Esistono moltissime persone che lavorano da anni in questo campo e che sono molto esperte e capaci in questo settore, ma che non hanno un titolo specifico.
A questo proposito la Universidad Nacional Autonoma de Nicaragua (UNAN) firmerà un accordo con la UDIE di Gerona in Catalunia per poter aprire una facoltà che formi persone in questo campo e questa è un'esperienza che potrebbe essere ripetibile anche in altri paesi centroamericani.
Il Forum servirà quindi per unire gli sforzi a livello centroamericano e lottare insieme contro i governanti che non hanno la volontà politica di aprire le aule per i bambini del proprio paese e non possiamo più permetterlo.
Dopo il forum si svolgerà la Grande Carovana che arriverà fino a Niquinhomo, paese natale di Sandino, dove ci saranno numerose attività ricreative e della memoria per quella che è stata la Cruzada Nacional de Alfabetización.
Sfileranno circa mille alfabetizzatori della Cruzada del 1980 e almeno 5 mila nuovi alfabetizzatori, che nei prossimi mesi inizieranno la nuova Cruzada de Alfabetización con il metodo "Yo sì puedo".
Intorno ci saranno altre migliaia di persone e pensiamo di riunire almeno 15 mila persone.
Oltre a spettacoli, testimonianze e attività varie ci sarà anche un momento per ricordare i 58 giovani caduti durante la CNA e sarà un momento molto toccante.
Cosa viene dopo. Il metodo "Yo sì puedo".
Siamo molto contenti di essere arrivati a questo 25esimo anniversario, ma la cosa che ci soddisfa di più è che non stiamo vivendo solo del passato, ma bisogna vivere il presente per guardare verso il futuro.
Questo stesso 23 agosto presteranno giuramento 5 mila nuovi brigadistas insieme a brigadistas del 1980 e ad altre persone che inizieranno la nuova Cruzada de Alfabetización.
Che cos'è il metodo "Yo, sì puedo"?
E' un metodo unico in America Latina che ha la capacità di insegnare a leggere e a scrivere a una persona in soli 65 giorni.
E' un metodo inventato ed applicato a Cuba che utilizza una tecnologia avanzata attraverso l'uso di televisori, videoregistratori, cassette video e un insieme di materiale didattico scritto (cartillas).
Attualmente il governo cubano ci ha già inviato 5 mila televisori, 5 mila videoregistratori, 87.500 videocassette e mezzo milione di cartillas.
Ci saranno due persone a condurre la lezione con un televisore e per ogni televisore si formeranno gruppi di 15 persone da alfabetizzare.
Se consideriamo le 5 mila persone già preparate per alfabetizzare e le moltiplichiamo per 15, che sono le persone in ogni gruppo, otteniamo che in 12 settimane (i giorni di corso saranno da lunedì a venerdì) si potranno alfabetizzare 75 mila persone.
Se questo calcolo lo estendiamo a un anno vorrebbe dire almeno 300 mila persone alfabetizzate all'anno.
Ammettiamo pure che ci siano ritardi o problemi vari e che questi calcoli non potranno essere così precisi, stimiamo che per lo meno potremo alfabetizzare 200-250 mila persone che sarebbe un successo incredibile ed allora sì vedremo i dati dell'analfabetismo scendere velocemente.
Abbiamo anche la speranza che varie persone o imprese sensibili siano disposte ad acquistare televisori e videoregistratori per la propria città o paese e se così fosse i numeri potrebbero espandersi ulteriormente.
Proprio ieri (10 agosto) abbiamo terminato la formazione delle prime 130 persone che saranno i tecnici che avranno il compito di formare a loro volta i brigadistas.
Si inizierà in 14 capoluoghi di Dipartimento ed in altre tre città in cui avevamo già iniziato un'opera di alfabetizzazione con un vecchio metodo (Diriamba, Tola e Niquinhomo).
I Comuni sono i promotori di queste attività e assumeranno le spese necessarie, mentre noi come AEPCFA saremo l'elemento tecnico, lo strumento per poter svolgere l'attività di formazione dei formatori e la supervisione del lavoro.
Parallelamente, in accordo con le università, è iniziato un lavoro di censimento da parte di studenti che in forma volontaria stanno individuando le persone analfabete da coinvolgere in questa importante opera.
Come dicevo, ci saranno due "insegnanti" per ogni televisore. Uno che impartirà il corso e l'altro che avrà il compito di girare per il territorio per coinvolgere la gente affinché partecipi e anche altre persone interessate ad appoggiare l'iniziativa.
In totale pensiamo di arrivare ad avere almeno 10 mila brigadistas impegnati in questa opera.
All'inizio abbiamo scelto di andare nelle città molto grandi e quindi ci siamo limitati a questi 17 comuni.
L'obiettivo è che questa iniziativa acquisti risonanza, venga conosciuta ed apprezzata, per poi poterla estendere in una seconda tappa a 35 municipi e in una terza tappa a tutto il Nicaragua, con l'obiettivo di poter un giorno dichiarare il Nicaragua libero dall'analfabetismo.
La scelta iniziale di restare nelle città grandi è anche perché questo metodo ha bisogno di corrente elettrica e di strumenti che nei posti più lontani o in mezzo alle montagne non avremmo trovato.
Lì ci sarebbe bisogno di generatori o plantas electricas e attualmente non ci sono né i fondi, né i mezzi per comprarli o trasportarli.
Quello su cui contiamo è che, una volta lanciato il progetto e visti i risultati, ci siano organizzazioni e gruppi che investano in questo materiale per poter entrare anche nei posti più nascosti dove veramente c'è bisogno di alfabetizzare.
Inizieremo il 23 agosto, in concomitanza con l'anniversario della Cruzada, con 10 punti in ognuna delle 17 città e lentamente aumenteremo fino ad entrare a pieno regime.
L'atteggiamento del governo
Per quello che riguarda il governo e il Ministero dell'Educazione, abbiamo mandato loro una lettera per informarli su quanto svilupperemo nei prossimi mesi.
Non avevamo la speranza di ricevere degli elogi o un'offerta di aiuto o collaborazione, ma nemmeno che immediatamente il Ministero dell'Educazione emettesse un decreto con il quale obbliga gli studenti di quarto e quinto anno delle superiori ad alfabetizzare almeno una persona, pena la non concessione del diploma o la promozione per quelli di quarta.
E' importante ricordare che gli analfabeti non si trovano per la strada, ma bisogna fare un lavoro serio di censimento per poter intervenire, ma soprattutto si sa che le cose quando vengono imposte non servono a niente.
Una cosa è il comprendere il perchè di un'azione, il farlo in modo volontario perchè si crede nell'importanza di quello che si sta facendo, mentre nel caso del Ministero dell'Educazione sta obbligando migliaia di giovani a fare una cosa che non è spontanea e non viene da una propria scelta personale.
Un altro fattore che mi sembra errato è il fatto che un ragazzo o una ragazza non sono in grado di alfabetizzare se prima non vengono formati adeguatamente, con un metodo, con un processo per saper come interagire con le persone, soprattutto quando magari hanno vergogna della loro condizione di analfabeti, con una preparazione pedagogica.
Mi sembra molto scorretto cercare di fare una gara, soprattutto quando si usano persone che non vogliono farla.
Ci sembra che l'intenzione del Ministero sia quella di confondere la gente e boicottare la nostra iniziativa, perché sa benissimo che il suo operato è poco efficiente, gli indici di diserzione scolastica ed analfabetismo in aumento e sa che la nostra azione metterà ancora più in evidenza la sua incapacità o disinteresse per questo problema.
Un altro dato che dimostra tutto ciò, è che il Governo sta cercando di far pagare le imposte su tutto il materiale che viene da Cuba e questo nonostante si sappia perfettamente che è materiale che verrà usato per un'opera di alfabetizzazione e per il bene esclusivo della popolazione.
Ne uscirà una spesa di circa 200 mila dollari che non abbiamo idea dove prenderemo, ma che dovremo pagare.
Ti immagini cosa potremmo fare con 200 mila dollari investiti in altro materiale per l'alfabetizzazione?
E' anche chiaro che l'astio del governo è perché questa nuova Cruzada inizierà proprio nei comuni ad amministrazione sandinista.
E' vero, i sindaci che hanno dato immediatamente la loro disponibilità a finanziare, incentivare e fare propria questa iniziativa sono tutti sandinisti e sono sindaci che avevano inserito la tematica dell'alfabetizzazione nei propri programmi di campagna elettorale ed ora stanno semplicemente mantenendo la promessa.
Con questo non vuol dire che si svilupperà solo nei comuni ad amministrazione sandinista, perché visto che devono essere i Comuni a farsi avanti per poter sviluppare anche nel proprio territorio questo programma di alfabetizzazione, siamo sicuri che ben presto, una volta visti i risultati, anche le amministrazioni comunali in mano ad altri partiti si faranno avanti.
Noi non abbiamo nessuna preclusione perché questa è un'iniziativa per il bene del popolo nicaraguense e non di un partito politico".
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