Argentina: contro la Shell, per l'indipendenza economica
Rispondendo all'invito del presidente argentino Néstor Kirchner a boicottare l'impresa petrolifera anglo-olandese Shell, dopo l'aumento dei combustibili, diversi gruppi popolari argentini hanno occupato 32 stazioni di servizio in diverse aree del Paese.
Slogan del tipo "Per la nazionalizzazione del petrolio", "Enarsa sí, Shell no”, “Golpisti”, sono stati scritti su alcune stazioni di servizio della Shell, occupate pacificamente da Gruppi del Fronte Barrial 19 Dicembre, del Movimento Resistere e Vincere, del Movimento Patriottico 20 Dicembre, dei Quartieri de Pié e della Federazione per la Terra e l'Alloggio, tra le altre.
Il dirigente Ceballos, coordinatore nazionale del Movimento Quartieri de Pié ha detto: "E' un'azione compiuta per coscientizzare i consumatori, denunciare una multinazionale che mette il profitto innanzi a tutto, ruba soldi al Governo e danneggia tutti". Da parte sua Luis D'Elia, segretario generale della Federazione per la Terra e l'Alloggio collegata alla Centrale dei Lavoratori Argentini ha dichiarato: "Se la Shell non abbassa il prezzo, invitiamo tutti non soltanto a boicottarli ma a partecipare attivamente al blocco delle stazioni di servizio. Lo faremo in tutta l'Argentina".
Intanto, le forze di opposizione a Kirchner hanno accusato il Presidente di "aver compiuto un atto irresponsabile, che invita alla violenza". La solita, vecchia predica conservatrice e oligarchica di fronte alla coraggiosa decisione di Kirchner, che aveva invitato il popolo ad opporsi alla potente multinazionale.
L'invito del Presidente della Repubblica rappresenta un gesto di speranza per tutto il popolo argentino; un esplicito invito all'azione, alla partecipazione, alla difesa degli interessi nazionali ed alla lotta contro gli storici nemici della Patria. Vale ancora una volta la pena di sottolineare come alcuni settori della Sinistra tradizionale non hanno compreso il particolare momento storico che sta attraversando l'Argentina e con una fraseologia volutamente rivoluzionaria giustificano un sospetto collegamento con le forze più reazionarie del Paese.
Non ci sono dubbi sul fatto che l'invito di Kirchner liberi energie antimperialiste assolutamente necessarie, oggi. Le forze popolari che accompagnano la gestione presidenziale e quelle che invece si trovano a criticarla, tengono entrambe un'importante possibilità di fare un grande passo in avanti nella formazione di un potente polo patriottico antimperialista, democratico e latinoamericano.
"Forza, andiamo al fronte, te lo chiede tutta la gente", questo uno degli slogan delle manifestazioni nazionaliste.
Tradotto da Vincenzo Puggioni per www.peacelink.it
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