Colombia: il Governo criminalizza il movimento indigeno
La polizia colombiana ha emesso una accusa per il delitto di "ribellione"
contro 15 indigeni Kankuamos della Sierra Nevada di Santa Marta. Gli
accusati sono liders indigeni, alcune autorità tradizionali, donne madri di
famiglia e giovani, tutti colpevoli di aver denunciato in questi anni la
repressione portata avanti dall'Esercito Nazionale contro il loro popolo.
Le autorità giudiziarie e carcerarie hanno disconosciuto tutti i diritti
inerenti ai popoli indigeni, tra i quali, la cultura, tradizione e
giurisdizione speciale indigena; così come garanzie giudiziarie e il
diritto alla difesa riconosciuto in alcuni casi. Queste violazioni si sono
tradotte in detenzioni, nella rasatura dei capelli e nel sequestro degli
strumenti culturali tradizionali. Persino nel caso della detenzione delle
madri capo famiglia non sono state riconosciute le loro condizioni
adducendo l'argomento della "pericolosità".
Queste accuse evidenziano la doppia morale della Polizia: da un lato attiva
nei processi di criminalizzazione dei movimenti indigeni e dall'altro
inoperosa, mantenendo nell'impunità i 230 crimini di lesa umanità commessi
contro il popolo Kuankuamos negli ultimi anni, nei quali esistono prove
processuali inconfutabili per le azioni e le omissioni dell'Esercito
Nazionale, Battaglione di Artiglieria No. 2 La Popa, spesso connivente con
la strategia paramilitare.
Sollecitiamo la società civile italiana e le forze politiche domocratiche,
progressite ed ecologiste ad esigere alle autorità colombiane:
1. la libertà immediata per gli indigeni Kuankuamos ingiustamente detenuti
ed il pieno riconoscimento della giurisdizione speciale indigena;
2. pieno rispetto per le garanzie processuali degli indigeni Kuankuamos
detenuti, così come per i loro costumi, tradizioni e cultura;
3. una indagine effettiva, indipendente ed imparziale sugli oltre 230
crimini di lesa umanità commessi contro il popolo Kuankuamo.
- Álvaro Uribe Vélez, Presidente de la República de Colombia.
- Fernando Londoño Hoyos. Ministro de Justicia e Interior.
- Francisco Santos, Vicepresidente de la República de Colombia.
- Programa Presidencial de Derechos Humanos.
OFICINA DEL ALTO COMISIONADO DE NACIONES UNIDAS EN COLOMBIA.
Fax. (571) 6292190- 6292405
e-mail:
LUIS CAMILO OSORIO
Fiscal General de la Nación
Diagonal 22B No. 52-01 Bogotá.
Telefax (571) 5702000 ext. 2034
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