Nicaragua: gli effetti della denuncia del "Bananazo"
All'inizio di agosto, il quotidiano "El Nuevo Diario" ha pubblicato un lungo reportage sul caso del 25 per cento della commercializzazione delle banane in Nicaragua (vedi "Deputato sandinista in Bananazo" su www.itanica.org ) e la reazione dei settori legati al deputato sandinista Marcelino García sono state forti e minacciose
L'indagine de El Nuevo Diario
In sintesi, all'inizio degli anni 90, dopo la sconfitta elettorale del Frente Sandinista e per salvaguardare le migliaia di lavoratori e lavoratrici delle imprese pubbliche che sarebbero stati investiti dalla imminenti privatizzazioni, si raggiunsero degli accordi con il governo e l'impresa privata per garantire la partecipazione dei lavoratori stessi come azionisti.
Nel settore delle banane (e della canna da zucchero) i lavoratori vennero beneficiati con il 25 per cento delle future utilità che sarebbero derivate dalla commercializzazione delle banane e si costituirono alcune imprese gestite dai lavoratori stessi per il controllo e la ripartizione degli utili derivanti da questo 25 per cento.
L'impresa più grande che agglutina più di 4 mila lavoratori ed ex lavoratori è la Trabanic S.A., il cui presidente è il deputato sandinista Marcelino García.
Secondo l'indagine de El Nuevo Diario e la denuncia di un settore di questi ex lavoratori (che fanno parte anche dei bananeros ammalati a causa del Nemagón, che da più di sei mesi sono appostati nei pressi della Asamblea Nacional), Trabanic avrebbe ricevuto circa 20 milioni di dollari di utilità tra il 1994 e il 2003, ma ne avrebbe ridistribuiti tra i soci solo 10 milioni.
A seguito di questa accusa, alcune decine di ex lavoratori sarebbero stati espulsi dalla società ed ora hanno iniziato una serie di azioni legali affinché il deputato Marcelino García mostri pubblicamente i registri contabili della società e restituisca il denaro che, secondo loro, è stato utilizzato per fini personali e per finanziare le attività elettorali del Fsln nella zona di Chinandega.
Un'ulteriore accusa riguarda la clinica medica "Flor de Sacuanjoche", costruita e finanziata grazie alla solidarietà internazionale (tra cui quella italiana) durante gli anni 90 per beneficiare direttamente e in forma gratuita i contadini della zona.
Attualmente la clinica, sempre secondo El Nuevo Diario, si è trasformata in una clinica privata ed in un lucroso affare per la Asociación de los Trabajadores del Campo (Atc), che ne è la proprietaria e dove Marcelino García e altri dirigenti del sindacato legato al Frente Sandinista figurano a livello personale nella scrittura di proprietà.
Secondo l'indagine, la "Flor de Sacuanjoche" riceve mensilmente 42 mila dollari dal Ministero della sanità in quanto convenzionata con questa istituzione.
A tutte queste accuse, il deputato Marcelino García ha risposto negando i fatti e dicendo che sono solo poche decine di persone quelle che stanno montando questo caso, mentre le altre migliaia di soci e socie di Trabanic sono soddisfatte della gestione dell'impresa e ricevono durante le assemblee periodiche il resoconto amministrativo.
Sempre secondo García, intervistato da El Nuevo Diario, non ci sono i motivi per rendere pubblico il contenuto dei registri contabili in quanto non si sa chi c'è veramente dietro a tutta questa storia.
Sul discorso invece della clinica, il deputato ha detto di non sapere nulla dato che non si occupa della sua amministrazione e che figura nell'atto di proprietà come membro della Atc.
Ha inoltre aggiunto che dopo la sconfitta elettorale del Fsln, la solidarietà internazionale ha smesso di finanziare la clinica e quindi non si è più potuta dare l'assistenza gratuita ai lavoratori e lavoratrici e che attualmente la clinica non dà molti guadagni.
Le reazioni al "bananazo"
Poche settimane dopo l'uscita del reportage, il settore legato a Trabanic S.A. e al deputato Marcelino García ha fatto sentire la sua voce nella città di Chinandega.
Alcune migliaia di persone hanno percorso le strade della città con striscioni in appoggio al deputato e contro il giornale El Nuevo Diario e il suo direttore Danilo Aguirre.
La concentrazione era stata indetta per discutere e protestare contro i dazi che la Unione Europea vuole imporre all'entrata delle banane che provengono dall'America Latina e per informare sullo stato dell'impresa Trabanic S.A., ma una volta sul posto, molta gente ha constatato che l'obiettivo era quello di effettuare una marcia con chiari fini politici e di appoggio al leader sandinista della zona.
Secondo l'articolo pubblicato su El Nuevo Diario del 22 agosto, la maggior parte dei presenti non aveva nulla a che fare con il discorso del 25 per cento del banano, ma erano lavoratori del Comune ed altre persone legate al Frente Sandinista della zona.
Durante il suo discorso, il deputato Marcelino García ha ricordato il buon lavoro svolto da Trabanic S.A. a favore dei lavoratori delle bananeras e che tutte le accuse uscite nei giorni precedenti hanno l'obiettivo di mettere ostacoli alla campagna elettorale del prossimo anno.
"Si mettono insieme personalità che sono colluse con organizzazioni politiche. Stanno lì come avvoltoi, come animali che si cibano di carogne, cercando dove c'è qualche morto per piombargli addosso".
Durante la manifestazione e nei giorni seguenti, il giornalista de El Nuevo Diario, Roger Olivas, è stato aggredito verbalmente e minacciato, mentre cercava di intervistare alcuni dei partecipanti alla marcia, per il reportage pubblicato agli inizi di agosto.
Pochi giorni dopo, uno striscione dai toni minacciosi è apparso all'entrata del mercato municipale di Chinandega con la seguente scritta "Nuevo Diario, Governo, Mercenari Tonti utili, non sfidateci, siamo 5 mila uomini e donne che sappiamo lottare e siamo implacabili nel combattimento. Siamo figli di Sandino".
Su questi fatti nessuna istituzione locale ha preso posizione, nemmeno il sindaco di Chinandega, Julio Velasquez che è anche socio di Trabanic S.A.
Il direttore de El Nuevo Diario, Danilo Aguirre, ha pubblicato un editoriale in cui respinge qualsiasi tipo di tentativo di chiudere la bocca all'informazione ed in cui aggiunge che né le marce, né le minacce fermeranno la libertà di stampa e d'espressione.
Anche il Centro Nicaraguense de Derechos Humanos (Cenidh) ha emesso un comunicato in cui dice che "condanniamo le minacce proferite da fanatici che, protetti dall'anonimato, hanno collocato uno striscione nel mercato municipale di Chinandega e nel quale minacciano El Nuevo Diario e il suo corrispondente Roger Olivas con l'uso della forza .
Chiediamo alle autorità competenti di garantire l'integrità fisica del corrispondente e di tutto il personale del giornale.
I rappresentati del Cenidh esprimono a tutti i lavoratori del giornale il proprio appoggio morale e solidale in momenti in cui la patria esige fermezza nella lotta contro la corruzione".
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