Per la libertà di Margarita Meira
"Ai politici, alla polizia e ai giudici dell'Argentina, consiglierei urgentemente una lettura: quella di un libro che s'intitola "I MISERABILI", e che è stato scritto da un francese il cui nome, Victor Hugo, forse qualche volta avranno sentito nominare.
Lì si racconta la storia di un uomo che passò quasi tutta la sua vita in carcere per aver rubato del pane. I politici, la polizia e giudici dell'Argentina, mi diranno che quelle sono cose che possono succedere soltanto nei romanzi, e che nel paese della pampa una simile atrocità non potrebbe mai accadere.
Può darsi. Chi sono io per dubitare della parola di persone tanto rispettabili, alcuni fanno le leggi, altri s’incaricano di farle eseguire. Ma, se non mi sbaglio, stanno succedendo delle cose a Buenos Aires che incominciano ad assomigliarsi, in modo pericoloso, alle sventure di Jean Valjean.
Sono certo che, se Victor Hugo fosse vivo, si sarebbe occupato dei casi di Raùl Castells, incarcerato fino a due settimane fa per aver organizzato una manifestazione di fronte a Mac Donalds, reclamando "hamburguesas para todos" (in un paese con la miglior carne del mondo!), e di quello di MARGARITA MEIRA, in carcere da più di un anno per aver manifestato di fronte al palazzo della Legislatura, contro il divieto ai venditori ambulanti.
Crimini gravissimi, come si può vedere. Io so che i politici, la polizia e i giudici in generale, e quelli dell'Argentina non sono un'eccezione, non hanno una gran considerazione per gli scrittori. Ma trattandosi di Victor Hugo, non di me stesso che sono un povero diavolo, forse saranno in grado di chiedersi, gli uni agli altri, cos'è che stanno facendo.
E forse arrivare alla conclusione che, di Jean Valjean, è sufficiente l'originale.
Non sia il caso che uno scrittore argentino scriva la versione argentina di "I Miserabili".
I protagonisti ci sono già, si chiamano MARGARITA MEIRA e RAUL CASTELLS.
Ma per piacere, signori, per piacere ....
Tradotto da Alejandra Bariviera per www.peacelink.it
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