Argentina: da 1 al 5 novembre il III Vertice dei Popoli
Lo storico riemergere dei popoli sono come i fiumi sotterranei nei quali convergono altri fiumi e che, in un dato momento, si uniscono al corso d’acqua ed escono in superficie. Cambiano la loro direzione, trasformando la realtà e la vita. Siamo in questa tappa storica del cambiamento della realtà imposta dal dominio, dal pensiero unico del neoliberismo, dalla crudeltà verso i popoli, dal saccheggio impietoso delle risorse, dalla distruzione delle biodiversità, dall’assoggettamento dei popoli originari, l’aumento della povertà e dalle continue violazioni dei diritti umani.
Il III Vertice dei Popoli è uno spazio di riflessioni e proposte per la costruzione dell’unità del continente, in difesa della sovranità dei Popoli, della propria identità culturale e dell’autodeterminazione. Promuove il bisogno di cambiamenti strutturali e sociali, basati nella diversità culturale e nell’unità dei popoli a livello continentale, così come il rifiuto delle dominazioni.
Molti mali dei quali soffrono i popoli, non potrebbero nascere senza la complicità dei governi che si sommettono alle politiche imposte dal FMI, dalla BM, e dal governo degli Stati Uniti.
Politiche come l’ALCA e gli altri trattati per il libero commercio; la militarizzazione del continente e l’insediamento di basi militari degli U.S.A. nei vari paesi; il Plan Puebla Panamá, il Plan Colombia e l’arrivo di truppe nordamericane come per esempio in Paraguay, dove inoltre si apre un ufficio del FBI per il controllo della Triplice Frontiera e per creare tensioni e conflitti con il popolo della Bolivia e di tutta la regione.
All’interno di questa scalata della dominazione, Haiti è uno degli assi dell’imposizione militarista dell’ONU con l’invio di truppe straniere, che è già arrivato a 7400 effettivi militari, nel paese più povero del continente. Tra gli effettivi militari ci sono soldati dei paesi latinoamericani che hanno appoggiato il colpo si Stato.
Haiti non ha bisogno delle forze armate, ma di medici, insegnanti, strumentazione tecnica per la vita e per lo sviluppo.
Il III Vertice dei Popoli sicuramente rifiuterà le continue minacce e il tentativo di colpo di Stato contro il governo di Hugo Chávez Frías, Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela.
Con lo stesso spirito rifiuterà e denuncerà l’embargo in vigore da oltre 45 anni contro il popolo fraterno di Cuba, imposto dagli U.S.A in modo bilaterale, violando le risoluzioni delle Nazioni Unite riguardo al diritto del popolo cubano alla propria sovranità e autodeterminazione.
Denuncerà le politiche del FMI, della Banca Mondiale e delle altre istituzioni finanziarie multilaterali, che cercano d’imporre ai paesi dell’America Latina e al mondo intero i loro progetti di privatizzazioni e di pagamento del Debito Estero illegittimo, immorale e ingiusto, già pagato molte volte.
Politiche che obbligano a continuare a pagare, perfino ai paesi più poveri e bisognosi come Haiti, generando in questo modo più fame, distruzione ed emarginazione sociale.
Denuncerà anche i governi che hanno negoziato accordi bilaterali con gli U.S.A. che porteranno al fallimento i piccoli e medi produttori, rurali e industriali, come conseguenza dei sussidi di questo paese ai produttori, che provocherà ancora più fame, povertà ed emarginazione sociale.
Sarebbe importante inoltre, che il III Vertice dei Popoli esiga l’indagine immediata dei crimini di lesa umanità commessi da George W: Bush, Presidente degli Stati Uniti dell’America del Nord e dei suoi alleati, Tony Blair, Primo Ministro del Regno Unito, e di Silvio Berlusconi, Primo Ministro della Repubblica Italiana, responsabili dell’invasione e del massacro dei popoli dell’Iraq e dell’Afghanistan.
Che si apra un’indagine sulla situazione nella base militare U.S.A. a Guantánamo, Cuba, dove si tortura, si uccide e si sottopone i prigionieri a trattamenti crudeli, inumani e degradanti, che offendono l’umanità tutta.
Oggi questa grande potenza pretende di avvallare le atrocità commesse in violazione dei Patti e dei Protocolli internazionali e delle risoluzioni delle Nazioni Unite, come la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. L’ONU deve agire prima che sia troppo tardi, evitando mali maggiori all’umanità. E’ necessario e urgente che l’OEA come organizzazione continentale cominci una riforma strutturale profonda. Deve agire in modo equo e giusto e non sotto la pressione degli Stati Uniti, mettendosi al servizio dei popoli.
Le organizzazioni e i movimenti sociali che s’incontreranno nel III Vertice dei Popoli rifiutano ogni tipo di terrorismo, indipendentemente dalla sua provenienza. Chiediamo ai nostri governi coerenza e unità continentale, rafforzando le alleanze regionali con l’obiettivo di trovare, assieme, soluzione ai gravi problemi che colpiscono la vita del nostro popolo, come la permanente concentrazione, specialmente in mani straniere, della ricchezza, il saccheggio e l’appropriazione delle nostre risorse e la mercificazione di tutto, compresa la vita stessa.
Troppo frequentemente, l’unica risposta dei governi di fronte alle richieste e alle contestazioni sociali è la repressione; dal III Vertice dei Popoli vi chiederemmo e pretenderemmo da voi, di essere al servizio dei popoli e non al servizio del capitale finanziario che privilegiate al di sopra del capitale umano e del diritto dei popoli.
Ascoltate il clamore dei Popoli!,
che giorno dopo giorno si alzano con maggiore forza e unità continentale e si assumono come protagonisti delle proprie vite e come fautori della propria storia.
Tradotto da Alejandra Bariviera per www.peacelink.it
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