Latina

Libertà di stampa in Argentina?

Argentina: Mariano Saravia, giornalista e scrittore, ha denunciato mercoledì scorso le continue minacce ricevute dopo la recente uscita del suo libro “La sombra azul”
19 novembre 2005
Tradotto da per PeaceLink
Fonte: La Voz del Interior-Redazione

Copertina del libro "La sombra azul" di Mariano Saravia

Il giornalista Mariano Saravia, che di recente ha pubblicato “La sombra azul”, libro nel quale si fanno conoscere i particolari delle azioni della polizia nella chiamata D-2, durante l’ultima dittatura militare, ha denunciato le minacce che continua a ricevere da due mesi a questa parte.

“Da luglio e agosto stanno succedendo delle strane cose a casa mia, mi hanno lasciato dei proiettili davanti alla porta, poi hanno dipinto una svastica, ci sono anche delle macchine che girano in continuazioni, telefonate anonime. Ho ricevuto anche una denuncia civile da parte di una delle persone citate nel libro, che ha comportato la confisca del mio stipendio”.

Nel suo libro, Saravia parla specificamente delle attività che si svolgevano all’interno del Dipartimento d’Intelligence della Polizia, conosciuto come D-2, nella sede del Cabildo Storico di Cordoba.

“Questo personaggio è un militare, che lavorava insieme (alla D-2) ma afferma che non ha fatto parte di questi gruppi, che l’ho calunniato, che ho macchiato il suo buon nome e il suo onore”, disse Saravia durante un’intervista a Radio Universidad (Ndt: Radio Università di Cordoba).

La D-2 era una dipendenza della polizia che agiva negli anni di piombo come centro clandestino di carcerazione e tortura che, a quanto pare, dipendeva dal Terzo Corpo dell’Esercito del quale era a capo il repressore Luciano Benjamín Menéndez.

Il giornalista Saravia, che lavora anche a “La Voz del Interior”, ha ricevuto ieri l’appoggio e la solidarietà dei suoi colleghi e il Circolo Sindacale della Stampa (Cispren) ha comunicato il suo ripudio per l’accaduto.

In un suo comunicato il Cispren dice: “Il 23 luglio scorso, degli sconosciuti hanno lasciato 10 proiettili davanti alla porta della casa di Saravia. Giorni dopo ricevette diverse intimidazioni, come la presenza di macchine davanti al suo domicilio, scritte sulla casa stessa e la comparsa di animali morti nel suo cortile”.
“Inoltre, continua a ricevere telefonate minacciose, ingiurie, musica funebre, silenzi e urla”. “Questi fatti intimidatori sono avvenuti nello stesso momento che Saravia riceveva quattro lettere da altrettante persone citate nel suo libro, tutte vincolate al Terzo Corpo dell’Esercito, in particolare alla figura dell’ex generale Luciano Benjamín Menéndez”.

Il comunicato aggiunge che: “Le lettere, nelle quali Saravia era minacciato con l’avvio di procedure legali, sono state inviate da Luis Alberto Manzanelli, Luis Gustavo Diedrich, José Hugo Herrera e Ricardo Lardone, tutti detenuti e accusati di diversi delitti di lesa umanità”.

Note: http://www.lavozdelinterior.com.ar/2005/1116/UM/nota372009_1.htm

Tradotto da Alejandra Bariviera per www.peacelink.it
Il testo e' liberamente utilizzabile a scopi non commerciali citando la
fonte, l'autore e il traduttore.

Articoli correlati

  • Più armi non porteranno più pace
    Pace
    I cittadini europei e italiani cosa pensano dei disertori?

    Più armi non porteranno più pace

    Attraverso la nonviolenza possiamo trasformare i conflitti grandi e piccoli in equilibri inediti. Il Movimento Nonviolento chiede all'UE di creare corridoi umanitari per chi fugge dalla coscrizione obbligatoria, siamo pronti?
    25 settembre 2023 - Maria Pastore
  • Che cosa è la libertà?
    Laboratorio di scrittura
    Dialogo fra Diogene e Aristippo

    Che cosa è la libertà?

    Purtroppo il partito di Aristippo è quello che vediamo proliferare anche oggi. Devasta la politica e corrompe gli italiani. Aristippo sapeva di interpretare un ruolo di convenienza privata a scapito del bene pubblico. Diogene invece sapeva come rimanere libero nelle sue scelte.
    19 agosto 2022 - Alessandro Marescotti
  • The Assange case erupts today at the International Journalism Festival in Perugia
    PeaceLink English
    It’s not just the freedom of one man at stake, but our very freedom of speech.

    The Assange case erupts today at the International Journalism Festival in Perugia

    From the stage Stella Morris, Julian Assange's wife, and the investigative journalist Stefania Maurizi will urge the journalists present to defend the founder of Wikileaks. While outside the hall, a group of FREE ASSANGE Italia activists will tell journalists that their freedom is also at stake.
    9 aprile 2022 - Patrick Boylan
  • Il caso Assange irrompe oggi al Festival del Giornalismo di Perugia
    MediaWatch
    E’ in ballo non solo la libertà di un uomo bensì la libertà di espressione

    Il caso Assange irrompe oggi al Festival del Giornalismo di Perugia

    Dal palco Stella Moris, moglie di Julian Assange, e la giornalista investigativa Stefania Maurizi esorteranno i giornalisti presenti a difendere il fondatore di WikiLeaks. Mentre per strada, un gruppo di attivisti di FREE ASSANGE Italia, diranno ai giornalisti che anche la loro libertà è a rischio.
    9 aprile 2022 - Patrick Boylan
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.21 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)