Latina

Il cammino lento dell'America Latina: la Colombia e l'aborto

21 dicembre 2005
Diego Brugnoni

Mentre il presidente del Venezuela Hugo Chavez è stato recentemente insignito del Premio José Martí 2005 dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la scienza e la cultura (UNESCO) per aver “contribuito alla unità e integrazione dei Paesi dell’America Latina e del Caribe e alla preservazione della sua identità, tradizioni culturali e valori storici”, lo stesso presidente venezuelano e quello della Colombia Alvaro Uribe hanno mostrato la volontà di trovare una linea di distensione tra i due paesi nonostante le forti differenze ideologiche che segnano le rispettive politiche.
L'incontro è avvenuto in occasione dell'omaggio a Simòn Bolivar, il Libertador che governò un'area geografica comprendente Bolivia, Perù, Ecuador, Panamà, Venezuela e Colombia.

I delicati colloqui che si stanno tenendo a L'Avana tra il governo colombiano e l'Ejército de Liberaciòn Nacional (ELN), permettono però di ricordare quanto sia lontana la Colombia di Uribe dalla nuova America Latina che ha ormai sfondato le porte anche della strategica Bolivia.
Tagli ai salari e riforma del lavoro iniqua, privatizzazioni, "Sicurezza Democratica" come modello di governo (ovvero, un mostro linguistico al pari di "Guerra Democratica" che nasconde una soluzione militare del conflitto sociale) e, ancora, il Plan Colombia e la legge Giustizia e Pace. Non è certo questo il modello della nuova America Latina, la quale vuole lasciarsi alle spalle l'ingerenza del furbetto imperialismo yankee.

Ma c'è una pagina triste che accomuna tutti i paesi dell'area - per ragioni che trascendono lo spazio di una legislatura - e della quale la Colombia è stata sgradevole protagonista anche nei giorni scorsi: la proibizione dell'aborto, illegale praticamente ovunque ad eccezione della Cuba castrista e di Puerto Rico.
Ciò significa che, soprattutto in casi di stupro e incesto, ricorrere a rischiosi e talvolta mortali aborti clandestini rappresenta un dramma per milioni di donne adulte e - perfino più frequentemente - adolescenti sudamericane: l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato in 4 milioni gli aborti clandestini e di questi 1,4 milioni riguardano donne brasiliane.
Una questione nota da tempo (troppo tempo) contro la quale medici, gruppi femministi e movimenti politici non hanno mancato di dimostrare la loro contrarietà invitando la classe politica a modernizzare una stanca legislazione. In direzione opposta vanno invece i "movimenti per la vita" fedeli ai diktat vaticani (ma il gruppo Catòlicas por el Derecho a Decidir è senz'altro una lodevole realtà che manifesta la viva voglia di cambiamento).

Ritornando alla specificità colombiana, qui si registrano 400.000 aborti clandestini all'anno e la pena prevista per interruzioni di gravidanza clandestine può arrivare a quattro anni e mezzo di carcere. L'aborto è proibito incondizionatamente (così anche in Cile, Honduras, El Salvador e Suriname) e se si pensa che non di rado l'interruzione di gravidanza va a intrecciarsi con quella nostra vergogna che è il turismo sessuale, capirete la portata della devastazione psicologica - quando non fisica - per le donne della vera America.

Ecco, nonostante tutto ciò e nonostante le fervide denunce di Human Rights Watch, pochi giorni fa la Corte Costituzionale della Colombia ha respinto la richiesta dell'avvocato Monica Roa - nativa colombiana e nota attivista - la quale reclamava la depenalizzazione dell'aborto almeno in particolari condizioni.

Un rifiuto che sa di sconfitta.

Note: - Implicazioni dell'aborto clandestino: http://www.buenasalud.com/lib/ShowDoc.cfm?LibDocID=3303&ReturnCatID=10
- Plan Colombia: http://www.narcomafie.it/colombia_20.htm
- Legge Giustizia e Pace: http://www.lettera22.it/showart.php?id=3284&rubrica=39
- La posizione del vaticano: http://www.italiaestera.net/modules.php?name=News&file=brevi&sid=1034
- Il gruppo Catòlicas por el Derecho a Decidir: http://www.geocities.com/catolicas/articulos/campana_28_sep/index.html
- Turismo sessuale: http://webrebelde.blogosfere.it/2005/11/per_i_nostri_pr.html

Articoli correlati

  • Voci messe a tacere
    Latina

    Voci messe a tacere

    Nuovo rapporto di Global Witness sulla violenza contro chi difende la terra e l'ambiente
    12 settembre 2024 - Giorgio Trucchi
  • Genocidio a Gaza, la fase più estrema di un lungo processo coloniale
    Latina
    Palestina-America Latina

    Genocidio a Gaza, la fase più estrema di un lungo processo coloniale

    Francesca Albanese ha presentato il suo ultimo rapporto sul massacro del popolo palestinese
    9 maggio 2024 - Giorgio Trucchi
  • Colombia: gli omicidi mirati non si fermano
    Latina
    Nel 2023 sono stati compiuti 93 massacri e circa 200 i lottatori sociali assassinati.

    Colombia: gli omicidi mirati non si fermano

    La pace totale resta un obiettivo difficile da raggiungere di fronte alla forza dell’oligarchia, delle transnazionali e delle milizie paramilitari di estrema destra.
    30 gennaio 2024 - David Lifodi
  • Colombia: gli ostacoli dei paras sulla via della pace
    Latina
    Narcos, oligarchia e milizie paramilitari contro il processo di pace promosso da Gustavo Petro

    Colombia: gli ostacoli dei paras sulla via della pace

    Senza un radicale cambiamento di rotta, che metta fine alla violenza sistematica dello Stato, la strada verso la pace totale auspicata da Petro resterà impervia.
    9 ottobre 2023 - David Lifodi
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.21 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)