L'Uruguay riconosce la Repubblica Araba Sahrawi Democratica
Il riconoscimento dell'autodeterminazione del popolo saharawi da parte del governo uruguayano, avvenuto pochi giorni fa, ha segnato di certo un punto a favore nei primi mesi del mandato di Tabarè Vasquez, anche se ha profondamente incrinato le relazioni tra Montevideo e Rabat.
La decisione del governo uruguayano è maturata non solo sulla base del principio di rispetto della sovranità nazionale (che il Marocco continua a violare impunemente), ma è derivata soprattutto dal fatto che la Rasd (Repubblica Araba Sahrawi Democratica) intrattiene relazioni diplomatiche con buona parte dei paesi aderenti al Mercosur. Il riconoscimento della Rasd è stato salutato come una grande vittoria da parte del portavoce M'hamed Jedad, mentre il governo marocchino ha emesso un duro comunicato in cui si accusa l'Uruguay di "aver compiuto un atto ostile e di aver dato un colpo fatale ai vincoli di fratellanza tra i due paesi".
In realtà, già da tempo l'Uruguay intendeva compiere questo passo. Lo scorso giugno, ha ricordato la rivista "Busqueda", un gruppo di intellettuali, tra cui il poeta Mario Benedetti e lo scrittore Eduardo Galeano, avevano inviato una lettera aperta al presidente Tabarè Vasquez sollecitandolo ad appoggiare apertamente la causa saharawi e sottoscritta anche dall'ambasciatore uruguayano in Francia Héctor Gros Espiell, che già dal 1988 come inviato delle Nazioni Unite aveva chiesto un referendum popolare di autodeterminazione. Il Marocco è sempre riuscito a rimandare lo svolgimento del referendum, ben sapendo che probabilmente avrebbe sancito il si all'autodeterminazione, oltre ad attuare una durissima repressione verso la popolazione saharawi che prosegue ancora oggi.
Terzo paese africano destinatario di esportazioni uruguayane (dopo Egitto e Sudafrica), il Marocco ha finora mantenuto legami commerciali con Montevideo, anche se il totale delle esportazioni è tuttora molto basso tanto da limitarsi allo 0,53%. Il prossimo 16 Gennaio una delegazione marocchina sarà in Uruguay per chiarire i termini della crisi creatasi tra i due paesi, anche se le continue dichiarazioni poco amichevoli provenienti dal Nord Africa non hanno certo calmato le acque. Il Ministero degli Esteri marocchino ha diffuso una nota in cui si accusa il governo Vasquez di "disconoscere la realtà delle cose": in realtà, a partire dalla Marcia Verde del 1975, il Marocco ha occupato i territori dei saharawi costringendoli a divenire degli sfollati in pieno deserto e finora ha sempre subordinato lo svolgimento del referendum a una pretesa impossibile, quella del diritto di voto per i suoi coloni e le sue truppe di occupazione, l'unico modo per vincere la consultazione.
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