Messico: "L'Altra Campagna" esclude il dialogo con i candidati presidenziali
E' arrivata in Tabasco "L'Altra Campagna" organizzata dagli zapatisti, e anche in questa circostanza Marcos ha attaccato duramente il candidato presidenziale del Pri, Madrazo, e quello del Prd, Lopez Obrador.
Il subcomandante, adesso autodenominatosi Delegado Zero, ha sostenuto che nessuno dei due vuol occuparsi realmente di risolvere i problemi della popolazione. Questi ultimi giorni sono stati probabilmente i più tesi da quando è iniziato il viaggio della Comandancia General dell'Ezln il 1 gennaio scorso. Marcos ha dapprima rifiutato l'appello rivoltogli dal Prd affinché le organizzazioni aderenti all'"Altra Campagna" si unissero all'"Alianza Por el Bien de Todos", e poi ha invitato apertamente tutti i perredisti intervenuti alle riunioni dell' "Altra Campagna" a non parteciparvi più perché non era il loro posto. Gli attacchi sistematici che l'Ezln rivolge a Lopez Obrador hanno suscitato un ampio dibattito anche su La Jornada, dove si è aperta una vivace discussione tra gli intellettuali. Uno degli ultimi commenti sull'"Altra Campagna", firmato da Guillermo Almeyra, avanza delle critiche verso l'Ezln. Lo scopo principale delle prossime elezioni dovrebbe essere quello di evitare il trionfo dei candidati della destra radicale, e il rischio dell'"Altra Campagna" potrebbe essere quello di un astensionismo che spalancherebbe le porte al male peggiore, il cosiddetto Prian (cioè la vittoria di uno dei candidati dei partiti della destra, il Pri, oppure il Pan).
D'altra parte, però, non si può nemmeno biasimare la legittima sfiducia di Marcos verso il Prd, sia per i famigerati fatti di Zinancantan (dove gli zapatisti furono attaccati dai perredisti), sia per la presenza nello staff di Lopez Obrador di Arturo Nuñez, corresponsabile della strage di Acteal del 1997 e adesso suo stretto collaboratore. Non a caso in questa circostanza l'Ezln ha colto l'occasione per ricordare che "nella trincea da questa parte (cioè dell'"Altra Campagna") ci sono i popoli indios, le donne, i contadini derubati, i lavoratori, i maestri, gli studenti. Nell'altra trincea ci sono i grandi proprietari, il Pri, il Pan, il Prd. E fino ad ora nella nostra trincea hanno gettato le acque sporche delle loro fogne, inquinamento, morte e distruzione. In questa trincea stiamo resistendo. Il Messico dal basso è l'unica possibilità che il paese ha di sopravvivere".
Inoltre la delegazione zapatista giunta in Tabasco ha denunciato la presenza di poliziotti in borghese e informatori del candidato del Pri Madrazo a scopo provocatorio. Anche al candidato del Pri (partito per settanta anni al potere in Messico prima della vittoria di Vicente Fox) non sono mancate pesanti accuse. In effetti è stato sotto il Pri di Zedillo prima e di Salinas de Gortari poi che le comunità zapatiste hanno dovuto subire il periodo più duro della loro esistenza, ed è in quel periodo che la corruzione, ha ricordato Marcos, ha toccato i massimi livelli, tanto da definire il Pri "un partito di ladri e di corrotti".
Le parole di Marcos hanno ottenuto l'appoggio e l'approvazione soprattutto da parte dei campesinos, che hanno sottolineato come non ci sia stato nessun cambiamento anche quando un municipio è passato dal governo del Pri a quello del Prd. Alla comunità tabasqueña Marcos ha descritto le principali peculiarità dell'autogoverno delle comunità zapatiste, proponendo inoltre una nuova legge secondo la quale "i governanti non percepiscano uno stipendio o guadagnino la metà di un contadino, e vediamo se imparano a preoccuparsi che ci siano fognature, buone scuole, ospedali". La carovana zapatista non ha risparmiato nemmeno il governo Fox (e non poteva essere diversamente visto che al momento del suo insediamento aveva promesso che avrebbe risolto la questione del Chiapas in quindici minuti) e il suo delfino Calderon, candidato presidenziale panista. L'Ezln ha escluso ogni possibilità di dialogo con l’attuale governo se non affronterà seriamente la questione dei prigionieri politici zapatisti (promessa disattesa all'inizio del mandato di Fox insieme alla mancata applicazione degli accordi di San Andres), in particolare dei tabasqueñi Perez vasquez e Perez Gutierrez, dietro alla cui detenzione stanno lo stesso Madrazo (ex governatore priista in Tabasco) e Ruiz Fierro, personaggio riconosciuto come mandante del massacro di Acteal.
Nel frattempo, parallela all'"Altra Campagna", prosegue anche la discussione dei messicani: il viaggio di Marcos per tutto il paese riuscirà a creare le condizioni favorevoli per "la nascita di una base organizzativa e politica per poter forzare la mano ad un eventuale candidato capitalista moderato (Lopez Obrador) eletto dalla maggioranza popolare, esigendo il rispetto delle promesse fatte?", si chiede La Jornada.
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