Nicaragua: protesta a Managua degli ex lavoratori della canna da zucchero
Mentre l'intero paese e in modo particolare la capitale Managua, sono investiti da una profonda crisi per gli scioperi a oltranza dei settori medico-sanitario, giudiziario e dei trasporti, più di un centinaio di ex lavoratori della canna da zucchero (cañeros), ammalati di Insufficienza Renale Cronica (IRC) e un consistente gruppo di vedove, hanno protestato invadendo i locali della sede centrale dell'Istituto della Previdenza Sociale (INSS) a Managua.
Tutti i presenti formavano parte della Asociación Nicaraguense de Afectados por Insuficiencia Renal Crónica "Domingo Téllez" (Anairc), l'organizzazione che ha partecipato, insieme ai bananeros ammalati per il pesticida Nemagón, alla "Marcha sin Retorno" dello scorso anno e che è rimasta nella capitale per più di 8 mesi, firmando importanti accordi con il Governo e la Asamblea Nacional.
La protesta pacifica è iniziata verso le 10 di mattina, quando i cañeros sono entrati all'interno dei locali del Inss chiedendo di essere ricevuti dalla massima carica dell'istituzione, la Dott.ssa Edda Callejas, per poter discutere sulle numerose anomalie che si stanno verificando nella succursale del Inss di Chichigalpa, zona dove si concentrano le principali piantagioni di canna da zucchero e la produzione di zucchero e rhum.
Per decine di anni, i lavoratori della canna da zucchero dell'Ingenio San Antonio, proprietà della famiglia Pellas, una delle più potenti del Nicaragua, sono stati esposti al contagio dei pesticidi lanciati sulle piantagioni.
Secondo i racconti dei cañeros, i fiumi e il manto acquifero del Ingenio sono stati inquinati in modo irreparabile e ciò ha provocato una vera e propria epidemia di Insufficienza Renale Cronica, che ha portato alla morte 1383 persone (una media di 46 morti al mese) e alla presenza, oggi, di migliaia di ammalati che sono stati licenziati dall'impresa e che sopravvivono nella miseria.
Sempre secondo i cañeros, non appena l'Ingenio San Antonio ha iniziato a rendersi conto della presenza di più di 3 mila ammalati di IRC, ha immediatamente sfollato le centinaia di famiglie che vivevano nei pressi delle piantagioni di caña ed ha iniziato a praticare esami clinici alle persone che si presentavano per partecipare alla zafra (raccolta della caña) ed a quelli che avevano un impiego fisso.
L'impresa ha quindi iniziato a rifiutare il lavoro o a licenziare in tronco tutte quelle persone che risultavano con una Creatinina superiore al 1,2 (il valore massimo della Creatinina, che indica la funzionalità dei reni, dovrebbe essere inferiore al 1), invitandole a recarsi agli uffici del Inss per chiedere il pensionamento.
Uno dei punti principali degli accordi, firmati con il Governo lo scorso mese di maggio, è la concessione di pensioni per tutti gli ammalati e per le vedove, dato che la Legge 456 identifica la IRC come malattia professionale.
Nonostante un inizio positivo, la situazione è andata via via peggiorando.
I cañeros, assessorati da vari organismi della società civile nicaraguense, hanno più volte denunciato grosse anomalie che sconfinano nella truffa e nella corruzione, additando la succursale del Inss di Chichigalpa.
L'impressionante lista di anomalie comprende la negazione delle pensioni a ex lavoratori e vedove per non contare con le 750 settimane di contributi o non aver compiuto ancora i 60 anni (requisiti per ottenere la pensione di anzianità), nonostante questo non abbia nulla a che fare con una pensione per malattia professionale.
In molto altri casi si sono scoperte persone che secondo l'INSS avrebbero già ricevuto la pensione, mentre gli assegni venivano ritirati da sconosciuti, falsificando le firme od altri casi in cui la pensione viene concessa a un deceduto e viene ritirata all'insaputa del beneficiario.
Ma le anomalie non finiscono qui.
Le risoluzioni del Inss assegnano pensioni molto più basse di quelle previste e sono stati emessi assegni falsi per un importo minore del previsto, mentre la parte mancante viene ritirata, sempre da sconosciuti, con un assegno valido.
I cañeros hanno quindi denunciato, anche sui mezzi di informazione, che nella Succursale di Chichigalpa esisterebbe una aperta manipolazione della base dati e il coinvolgimento diretto di vari funzionari che si starebbero arricchendo con le loro pensioni, in aperta violazione alla legge e agli accordi firmati con il Governo.
Durante la protesta, i locali dell'Inss sono stati tappezzati di volantini che denunciavano la corruzione a Chichigalpa e le vedove si sono sedute all'entrata accendendo candele, mentre i loro delegati venivano ricevuti dal Vicegerente delle Pensioni dell Inss Centrale.
Dopo più di due ore di discussione e trattative, le parti si sono accordate per recarsi nei prossimi giorni alla succursale di Chichigalpa e verificare in loco cosa stia succedendo.
I cañeros si sono impegnati a presentare una serie di casi che si stanno presentando e dopo la visita, verrà steso un documento che verrà presentato alla Direttrice del Inss.
Parallelamente continua la negoziazione con la Commissione Interistituzionale del Governo e con la Asamblea Nacional.
Ancora in sospeso resta la riforma di alcuni articoli della Legge 456, che permetterebbe ai cañeros di denunciare l'Ingenio San Antonio per i gravi danni provocati a migliaia di persone e la possibilità di ricevere un indennizzo e di definire, una volta per tutte, che gli aventi diritto alle pensioni per "malattia professionale" sono tutti gli ex lavoratori della caña e non solo quelli che hanno lavorato direttamente nei campi (l'acqua inquinata con pesticidi ha fatto ammalare le persone che lavoravano in tutti i settori
dell'Ingenio).
Con il Governo, invece, resta ancora da concretizzare la verifica ed analisi delle acque presenti nel Ingenio e tutto l'aspetto della concessione delle pensioni da parte del Inss.
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