Latina

La decisione fa seguito all'incontro tra Evo Morales e Fidel Castro, in occasione del recente tour internazione del presidente boliviano

Bolivia: lotta all'analfabetismo con il sostegno di Cuba

Verrà utilizzato il metodo pedagocico "Yo, sí puedo"
13 marzo 2006
Diego Brugnoni (http://webrebelde.blogosfere.it)

La notizia è di qualche giorno fa, ma talmente bella da meritare d'essere rilanciata.
Anche perché qui, in Italia, quante volte si è parlato della Operación Milagro? Eppure non s'è mancato di raccontare il "Miracle Workers", uno dei tanti reality nordamericani (ma in questa balordaggine non c'è discroso di specificità territoriale che regga) pronto a vendere la cura di gravi malattie oculari.
Quante volte hanno parlato del metodo cubano Yo, sí puedo o dei 25.000 medici dell'Isla Grande impegnati in attività umanitarie in tutto il mondo?
Invece, quante volte si è puntato il dito contro Cuba, rilanciando magari l'annuale rapporto sui diritti umani nel mondo firmato - con slealtà - "Stati Uniti d'America"?

Ma lasciando alle spalle le quotidiane ipocrisie: in Bolivia è partito per volontà del presidente eletto Evo Morales un coraggioso programma di alfabetizzazione, il cui obiettivo è sradicare l'analfabetismo entro il 2008.
Per vincere la sfida verrà utilizzato il metodo pedagogico "Yo, sí puedo", ideato a Cuba dalla pedagoga Leonela Relys e già risultato vincente in alcuni paesi dell'America Latina: dopo tre anni di serrato impiego del rivoluzionario metodo cubano, il Venezuela è "territorio libero da analfabetismo" - secondo paese dell'area dopo Cuba - dallo scorso 28 ottobre (trasformato in “Giorno Nazionale dell’Alfabetizzazione”); e non c'è solo il Venezuela di Chàvez tra i paesi che adottano il programma, ma anche (in ordine sparso) Argentina, Repubblica Dominicana, Brasile, Perù, Paraguay, Ecuador, Honduras, Granada, Nicaragua, Nuova Zelanda, Mozambico, Nigeria, Guinea Bissau, Timor Est e Messico.

Il successo di "Yo, sí puedo" sta forse nella sua semplicità: è infatti un metodo alfanumerico, economico e flessibile, che punta ad eliminare l'analfabetismo in tempi rapidi contando sulla diffusa conoscenza dei numeri (anche grazie al supporto di immagini e video).

Nel breve periodo, l'obiettivo di Evo Morales e Félix Patzi (Ministro dell'Alfabetizzazione e dell'Educazione) è di insegnare a leggere e scrivere a un milione e duecentomila boliviani (il 13.3%) entro poco più di un anno. Traguardo raggiungibile solo con l'impegno di numerosi volontari, oltre ai 140 insegnati cubani pronti a fornire il necessario sostegno; da Cuba arriveranno anche 2.000 batterie solari per far funzionare televisori e registratori nelle zone dove l'energia elettrica non arriva.

Certo, non mancheranno le difficoltà - come ha sottolineato la stessa Leonela Relys - considerando le diversità etniche e linguistiche del paese andino. Lo studio sarà comunque graduale, partendo dallo spagnolo per poi interessare - a partire da luglio e agosto - le quattro lingue native (aymara, quechua, guaraní e chiquitano). Il programma, dopo un periodo pilota, partirà ufficialmente il 20 marzo.

La chiamano Alternativa Bolivariana per l'America.

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