Argentina: Sì a la vida, no a las papeleras
"Si tratta di un problema ambientale che riguarda tutto il paese e non soltanto la provincia di Entre Rios o la città di Gualeguaychù", e ancora: "Ci dicono che l'impatto delle cartiere (le cosiddette "papeleras") sarà minimo, però non ci danno le informazioni adeguate". Sono queste alcune delle dichiarazioni rilasciate dal presidente argentino Kirchner che, in occasione dell'incontro con i governatori delle province argentine svoltosi a Gualeguaychù, è tornato a chiedere con forza al suo omologo uruguayano Vasquez di non procedere nella costruzione delle cartiere che la finlandese Botnia e la spagnola Ence stanno invece proseguendo sulla riva orientale del fiume Uruguay.
Pur essendo disponibile a lasciare uno spazio di dialogo con Montevideo, in realtà sembra che il governo argentino abbia già scelto di proseguire nella sua opposizione intransigente verso le due multinazionali, accusate di creare danni irreparabili all'ecosistema con la scusa di creare nuovi posti di lavoro ad un costo altissimo, quello dell'inquinamento, del degrado ambientale e del rischio della salute dei lavoratori. "Nessuno può invocare la sovranità assoluta per l'uso di un bene che non è interamente proprio", ha spiegato Kirchner alludendo agli accordi bilateraliper la salvaguardia di entrambe le sponde del fiume sulla base del "Trattato del Rio Uruguay" firmato da ambedue i paesi nel 1975.
La crisi tra i due paesi sembra essere tutt'altro che risolta, poiché, secondo il governo argentino, Tabaré Vasquez ha autorizzato la presenza di Ence e Botnia senza preoccuparsi minimamente dei danni ambientali che avrebbe provocato e senza consultare la Casa Rosada, ha insistito Kirchner, aggiungendo la sua voce a quella di tutti i presenti a Gualeguaychù che gridavano "Si a la vida, no a las papeleras".
Alcuni giorni fa Uruguay e Argentina si sono mossi per vie legali quasi contemporaneamente. L'Argentina, tramite il suo ambasciatore in Olanda ha denunciato l'Uruguay alla Corte Internazionale di Giustizia dell'Aja "per la costruzione unilaterale e illecita delle cartiere nella città uruguayana di Fray Bentos senza aver preventivamente chiesto il permesso e violando così il trattato bilaterale sul fiume Uruguay", mentre Montevideo ha risposto reclamando l'immediato intervento dell'Osa a causa del blocco degli ambientalisti che impedisce il passaggio delle persone e delle merci a Gualeguaychù e Fray Bentos violando così le leggi del Mercosur.
L'assemblea cittadina per ora ha sospeso i blocchi che impedivano l'accesso a Gualeguaychù in seguito alla denuncia presentata dall'Argentina all'Aja, ma non è escluso che riprendano nel caso in cui Kirchner ceda alle pressioni uruguayane. Kirchner inoltre deve fare i conti anche con i governatori delle province che saranno maggiormente interessate da eventuali disastri ambientali nel caso in cui la costruzione delle cartiere prosegua: "Siamo soddisfatti di aver risvegliato l'interesse del governo su questo problema, però abbiamo il timore che le cartiere entrino ugualmente in funzione", hanno dichiarato di fronte alle 35 mila persone riunite a Gualeguaychù per il discorso di Kirchner.
Adesso saranno la Corte dell'Aja e l'Osa i prossimi protagonisti che entreranno nel conflitto delle papeleras.
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