Chiapas: Le potenziali San Salvador Atenco in Messico sono più di duecento
Ha scritto Hernandez Navarro su La Jornada che le potenziali San Salvador Atenco in Messico sono più di duecento. Tra queste potrebbe essere di certo inserito il municipio di Motozintla, dove gli abitanti delle comunità rurali, colpite a suo tempo dall'uragano Stan, chiedevano la pulitura degli alvei dei fiumi (in particolare l'alveo del Belisario) in vista dell'inizio della stagione delle piogge, la ricostruzione del ponte Maravillas (la cui opera procede molto a rilento), l'ampliamento delle reti di acqua e energia elettrica, il miglioramento della rete stradale. Le proteste rivolte contro il governatore del Chiapas Mendiguchia, condotte in modo pacifico dalla popolazione, sono state represse violentemente dalla polizia. Ai manifestanti che avevano bloccato la strada Huixtla-Motozintla, la polizia ha risposto con manganellate e gas lacrimogeni, tanto da sollevare la protesta delle ong che lavorano nella zona. In particolare Oxfam, ong inglese che sta conducendo degli studi sulle condizioni del territorio chiapaneco dopo il passaggio dell'uragano Stam, ha denunciato "la repressione del governo dello stato contro questi manifestanti", chiedendo inoltre "l'integrità e la sicurezza della popolazione" e facendo proprie le richieste della comunità soprattutto in merito alla pulizia dell'alveo dei fiumi.
La risposta del governatore del Chiapas però non sembra essere stata molto conciliante poiché ha dichiarato che non tollererà più le proteste dei disastrati dall'uragano Stan ed ha ribadito la sua linea dura di sgombero di tutti coloro che protestano e bloccano le strade sostenedo che manifestazioni di questo tipo "sono manipolate a fini politici", forse alludendo all'Altra Campagna condotta dagli zapatisti e spingendosi fino a parlare di "inquinamento politico" delle voci della protesta.
Che la situazione in Messico sia esplosiva lo confermano le numerose denunce di associazioni e organizzazioni non governative. Human Rights Watch è tornata sulla repressione di San Salvador Atenco contro il Fronte Popolare in Difesa della Terra accusando la polizia di "aver agito con eccessivo uso della forza contro la popolazione", mentre Amnesty International ha sollecitato indagini immediate sugli abusi, le torture e le violenze commesse contro gli atequensi e anche nei confronti di alcuni stranieri che si trovavano a San Salvador Atenco per appoggiare l'Altra Campagna.
Anche gli zapatisti non sono certo rimasti a guardare: Marcos ha proposto una manifestazione per liberare i detenuti in seguito agli scontri con la polizia, occupandosi in particolare di denunciare gli abusi commessi contro le donne arrestate. Inoltre l'Ezln e le organizzazioni aderenti all'Altra Campagna hanno deciso di promuovere un evento culturale per raccogliere fondi che possano coprire le cauzioni delle donne detenute. Di fronte all'appoggio dei due candidati presidenziali della destra all'azione della polizia (Calderon del Pan e Madrazo del Pri) e alla posizione ambigua tenuta dal canidato del centrosinistra Lopez Obrador, Marcos ha spiegato che "se continua così il 2 luglio si voterà sotto stato d'assedio militare", e ha appoggiato la denuncia degli abitanti della comunità di Tecamac (non lontana da San Salvador Atenco) che, per farli desistere dalla loro mobilitazione in difesa dell'acqua, sono stati improvvisamente ricoperti di provviste alimentari finanziate dai partiti per evitare il ripetersi delle rivolte della popolazione. Nel corso dell'Incontro Nazionale per definire le Strategie di Difesa Giuridica della Lotta Sociale si è denunciato come la repressione e l'impunità siano state garantite dalle leggi vigenti. "Regolamentare la violenza e la repressione" è l'obiettivo dello autorità dello stato, hanno sostenuto le associazioni che si occupano della difesa dei diritti umani. Sempre Marcos, infine, dopo aver sospeso l'Altra Campagna e dichiarato l'allerta rossa, ha invitato tutti gli aderenti all'Altra a dare vita ad una giornata di mobilitazioni pacifiche che travalichi i confini del Messico per chiedere la liberazione dei detenuti, molti dei quali del Fronte Popolare in Difesa della Terra.
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