Latina

El Ultimo Supremo, storia della dittatura di Alfredo Stroessner – Prima parte

Il golpe del maggio del 1954 e la nascita della dittatura di Alfredo Stressner. I primi anni di una lunga dittatura poco conosciuta.
5 giugno 2006
stefano battain

El Ultimo Supremo, storia della dittatura di Alfredo Stroessner – Prima parte

Il golpe del ’54 e la nascita della dittatura.
Forse non tutti sanno che uno dei dittatori più duraturi del ventesimo secolo nacque il 3 novembre 1912 ad Encarnaçion, sulle rive del placido Rio Paranà, nel sud del Paraguay. Alfredo Stroessner, detto “ El Rubio” per i suoi capelli biondi che tradivano la sua chiara origine tedesca, fu il padrone assoluto e incontrastato del Paraguay per ben 35 anni. Arrivò al potere con un golpe militare nel maggio del 1954, verrà spodestato con un golpe militare capeggiato dall’ amico e consuocero Andrés Rodriguez Pedrotti nel febbraio del 1989. Questa non è la storia della solita dittatura militare sudamericana, questa è la storia di “ una semidivinità nata dall’ inconscio collettivo, di un essere immacolato ed infallibile […] che secondo la propaganda ufficiale era la reincarnazione dei padri della patria, un essere al di là e al di sopra della legge” come lo ha definito Bernardo Neri Farina, noto giornalista paraguaiano, nel suo saggio sul lungo periodo della dittatura intitolato “El Ultimo Supremo” .
Il 31 maggio del 1951, a soli 39 anni, Stroessner fu nominato comandate in capo delle Forze Armate dall’allora Presidente della Repubblica, Chavez. El Rubio aveva bruciato le tappe, a neanche quarant’ anni aveva raggiunto il massimo grado della carriera militare come desiderava il padre Hugo. In ambito militare Stroessner era rispettato ammirato per la sua intelligenza, autorevolezza, laboriosità e razionalità. I suoi detrattori sostengono che giunse a quella carica per la sua grande capacità di gestire intrighi e cospirazioni ma per trasformarsi nel padrone incontrastato di un’ intera nazione le sue qualità personali non sarebbero bastate, aveva bisogno di una situazione politica favorevole e di una scintilla scatenante.

La situazione politico-economica prima del golpe. Come in ogni processo storico i fattori che portarono alla dittatura di Stroessner furono molteplici. Innanzitutto bisogna considerare che un paese piccolo e povero come il Paraguay, in piena guerra fredda era solamente una pedina sulla scacchiera internazionale della partita fra USA e Unione Sovietica. Fin dal 1942 iniziarono ad arrivare dollari per cercare di dare stabilità al paese e prevenire un’ eventuale presa di potere dei “barbudos” comunisti. Fra il ’42 e il ’52 gli Stati Uniti versarono nelle casse del Paraguay più di 6 milioni di dollari. Nel 1951 il Paraguay ottenne un prestito di 5 milioni dei dollari dalla Banca Mondiale, organismo all’ interno del quale gli Stati Uniti esercitavano un ruolo egemone. Oltre ad essere nell’ orbita d’ influenza statunitense, il Paraguay subiva pressioni esterne dalla vicina Argentina di Juan Domingo Peron e del Brasile di Getulio Vargas. Economicamente la situazione era pessima, per pagare i debiti di uno Stato debole ed instabile non si trovò altra soluzione che aumentare l’ emissione di moneta contante, causando una forte svalutazione con un conseguente incremento dell’ inflazione, l’ economia del paese era allo sbando e anche gli investitori stranieri, spaventati dalla situazione, ritirarono ingenti somme di denaro dalle già magre casse del Paraguay.
Nel marzo 1947 le tensioni sfociarono in una cruenta ma breve guerra civile che ebbe come risultato di portare al potere il partito Colorado, ininterrottamente al governo fino ai giorni nostri.
La situazione politica precipitò nel gennaio del 1954 quando il Presidente della Repubblica Chaves fu costretto a cambiare alcuni dei ministri più importanti del suo governo per le pressioni dei militari e delle forze dell’ opposizione. Nonostante le modifiche non riuscì ad ottenere la fiducia degli alti papaveri dell’ esercito, presupposto irrinunciabile per la stabilità e la durata di qualsiasi governo dell’ America Latina del ventesimo secolo.
La scintilla e il golpe. La situazione si polarizzò sempre più, da una parte il reparto della cavalleria, comandata dal tenente colonnello Ferreira, e la polizia fedeli al Presidente della Repubblica ; dall’ altra la fanteria, fedele a Stroessner, comandante in capo delle Forze Armate, e quindi superiore di Ferreira. La tensione crebbe fino al 3 maggio 1954 quando Ferreira, scavalcando l’autorità di Stroessner, fece arrestare il maggiore della cavalleria Virgilio Candia, a capo del terzo reggimento di cavalleria, senza comunicarlo preventivamente al suo comandante in capo. Il Presidente della Repubblica Chaves controfirmò la richiesta di arresto permettendo a Ferreira di bypassare l’ autorità di Stroessner, il quale non tollerò l’ oltraggio ricevuto. Dapprima fece arrestare Ferreira con l’accusa di alto tradimento, poi, alle ore 20 del 4 maggio, diede ordine al quarantesimo battaglione di fanteria di marciare verso il palazzo del Presidente della Repubblica. Seguirono sanguinosi scontri a fuoco nel centro di Asunçion. Il Presidente della Repubblica Chaves, rifugiatosi nel Collegio Militare, venne arrestato quella notte stessa. Dal 5 all’8 maggio del ’54 il Paraguay,visse momenti molto difficili, al limite della guerra civile e senza Presidente della Repubblica. La dirigenza del partito Colorado era paralizzata e non riusciva a nominare un successore. La soluzione fu la nomina di un governo fantoccio presieduto da Tòmas Romero Pereira, con il compito di traghettare il Paraguay verso le elezioni politiche, già programmate per il luglio di quello stesso anno. Elezioni chiaramente monopartitiche e con un vincitore già designato, l’ ormai ex comandante in capo delle Forze Armate Alfredo Stroessner che assunse formalmente l’ incarico il 15 agosto 1954, nel rispetto delle regole costituzionali. L’ unico Capo di Stato straniero presente alla cerimonia era Juan Domingo Peron, iniziava la lunga e cupa avventura stronista.

Il Paraguay negli anni ’50. Nel momento in cui Stroessner prende il potere, il Paraguay è uno Stato decisamente arretrato, alcuni fatti e dati parlano da soli. Il Paraguay aveva un milione e mezzo di abitanti distribuiti su 406.752 chilometri quadrati, circa le dimensioni della Germania. La sua capitale, Asunçion, era l’unico insediamento urbano degno di tale nome ma era anche l’ unica capitale del America Latina che non aveva ancora l’ acqua corrente nelle proprie case. Le prime 8.000 case avranno l’ allacciamento all’ acquedotto nell’ agosto del 1959. Mancavano totalmente le infrastrutture, solo 1.215 chilometri di strade, di cui solamente 87 asfaltati. Le ferrovie totalmente assenti e nessun tipo di produzione industriale su larga scala. Asunçion era un groviglio di strade e case cresciute senza pianificazione, una città caotica e disordinata, senza un vero e proprio centro. La luce elettrica non arrivava in tutte le case, le auto erano pochissime, i frigoriferi e i condizionatori un lusso per pochi, in un paese dove d’estate si raggiungo regolarmente i 45 gradi questo si trasformava anche in un problema igienico e sanitario. Il panorama urbano era dominato da mucche, maiali e asini con relativi escrementi utilizzati per il riscaldamento domestico. La vegetazione abbonda negli interstizi urbani dove trovano terreno fertile anche sciami di zanzare portatrici di malaria e altre malattie come la febbre gialla e la dengue.
La prima cosa da fare per riuscire a controllare un paese del genere è riorganizzarlo e costruire le prime vie di comunicazione, così nei primi anni della dittatura di Stroessner nacquero le prime strade statali ben asfaltate che collegavano le città più importanti, tutte situate nella zona meridionale ma anche la lunghissima strada statale Trans-Chaco, con lo scopo di integrare la vastissima regione arida che occupa la parte nord-occidentale del paese. Fino a quel momento considerata un mondo a parte, popolata da poverissimi indigeni guaranì e benestanti allevatori Mennoniti di origine tedesca.
Dal punto di vista dell’ agricoltura Stroessner decise di puntare soprattutto sul cotone e la soia, ottimi prodotti da esportazione. Finanziariamente il Paraguay si aprì agli investimenti stranieri: Stati Uniti, Brasile, Germania e Giappone contribuirono a finanziare i grandi progetti di opere pubbliche, come la famosa diga di Itaipù, la diga idroelettrica più grande del mondo. Nonostante gli investimenti il settore industriale non decollerà mai, in gran parte per la corruzione e l’ incapacità dei ministri dell’ economia scelti da Stroessner.

La dittatura prende forma. Da subito Stroessner si presentò come l’uomo forte, l’ unico in grado di pacificare un paese diviso, nervoso, povero ed instabile. La frase “Stroessner sa comandare” era il ritornello ripetuto in continuazione dai suoi estimatori, il risultato del suo comando fu la rapida cristallizzazione dell’ anarchica, vivace e caotica società paraguaiana attraverso un atteggiamento apertamente conservatore che favoriva l’immobilismo sociale, condannava la libera iniziativa individuale con una conseguente perdita di ogni senso critico e capacità di libero pensiero autonomo. Come ogni dittatore riuscì abilmente a far coincidere il concetto di patria con la sua persona, criticare Stroessner, significava criticare la patria e quindi essere tacciati di antipatriottismo. Con un’ abile propaganda instillò nella mente del suo popolo la paura che se non ci fosse stato lui sarebbero andati al potere i liberali o addirittura i barbudos comunisti. Dal punto di vista dei mezzi di comunicazione rigorosamente nelle sue mani, tutto ciò che accadeva fuori dal Paraguay semplicemente non esisteva, il paese era impermeabile alle critiche che piovevano dall’estero, chiusura autarchica e impenetrabile, il paese era sigillato.
Con scarsa originalità ma con entusiasmanti discorsi populistici assicurò stabilità politica, pace, progresso e prosperità al popolo paraguaiano. Effettivamente un certo grado di sviluppo economico si notò, alcuni, suoi amici, si arricchirono e furono realizzate moltissime opere di pubblica utilità ma a che prezzo? Si delineò immediatamente il profilo disumano, repressivo e autarchico della dittatura stronista che introdusse nel paese una cultura politica corrotta, corruttrice e amorale che lascerà segni indelebili nella società civile e nel modo di agire di tutta la classe politica. Il sistema corruttivo diventò l’ unica legge che regolava la vita politica paraguaiana, abitudine ancora ben radicata anche nel Paraguay dei giorni nostri purtroppo.
Una delle prime mosse repressive fu l’ epurazione interna al suo stesso partito con l’ eliminazione sistematica di chiunque potesse rappresentare un pericolo per il suo potere. I nemici interni vennero imprigionati e le giovani leve del partito vennero mandate in esilio. Anche l’ esercito venne ripulito dagli ufficiali considerati poco affidabili. Le due facce della dittatura, inesorabile nell’ epurazione degli oppositori, amabile e generoso con chi gli dimostrava la propria fedeltà, non mancò di distribuire privilegi economici alla sua cerchia di amici più stretti. La parola Stato venne svuotata da ogni significato, il Paraguay fu considerato un mero bottino di guerra conquistato sul campo, da spartire diligentemente fra i vincitori.
Subito Stroessner capì l’ importanza di avere una legittimazione politica, seppur fittizia, accentrò nelle sue mani il controllo della linea politica del partito Colorado, per 35 anni unico partito paraguaiano in maniera da no lasciare spazio ad eventuali nuovi leader emergenti. Considerò altresì importanti i rituali politici, perciò indisse regolarmente elezioni-farsa, chiamate comizi quinquennali, alle quali si presentava come candidato unico. Una sorta di routine, che aveva come fulcro la figura di Stroessner.
Il suo controllo del paese col tempo diventò molto esteso e molto ben organizzato sul territorio, poteva contare su migliaia di informatori, chiamati pyrague: giornalisti, dipendenti pubblici, docenti ma anche lavapiatti, camerieri, domestiche, giardinieri, musicisti, studenti, lustrascarpe, autisti e addirittura prostitute divennero ben presto gli occhi, le orecchie e il naso di Stroessner nel paese, nulla gli sfuggiva. Inoltre negli anni ’50 la neonata dittatura si trasformò in un paradiso per gli ex gerarchi nazisti in fuga dall’ Europa. Questo è solo l’ inizio, come vedremo, negli anni ’60 e ’70 al culmine del suo potere, il dittatore si servirà di tutti gli strumenti necessari per esercitare la sua coercizione sul paese: la delazione, gli interrogatori, la detenzione arbitraria e la tortura degli oppositori politici, veri o falsi che fossero diventarono il pane quotidiano della vita dei paraguaiani fino ad arrivare a desaparecidos che tuttora gridano giustizia.

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