Latina

Brasile : appello in favore di una comunità del MST

I sem tierra dell'accampamento Patria libera nella località di Correia Pinto stanno subendo minacce di morte e atti di violenza da parte dei fazenderos in vista del processo che il Supremo Tribunale Federale sta istrundo per stabilire la proprietà di una terra abbandonata che i sem tierra vogliono coltivare:
ecco l'appello lanciato da Maria Soave del Centro di Difesa dei Diritti Umani suor Jandira Bettoni (mariasoave@ibest.com.br) con il racconto di quanto subito da due membri della comunità.
7 giugno 2006

Tutte le societá che si definiscono moderne, o addirittura pos moderne cercano sempre di declinare leggi che esplicitino il paradigma fondamentale del diritto alla proprietá privata.
Tutte le societá cosí dette “pan-moderne”esibiscono nei loro testi costutuzionali il diritto di tutti gli esseri umani di possedere cose.
Questo mi sembra indiscutibile e certo, come il sole a mezzogiorno, senza ombre di dubbi. Ho peró anche la certezza che l’opinione pubblica mondiale non considererebbe moderna una societá che nel suo linguaggio, sia esso giuridico o simbolico,o nel suo meta-linguaggio di pratiche nascoste o manifeste, consideri legale, etico e giusto il diritto di possedere i corpi di altri esseri umani.
La societá moderna e occidentale considera costituzionale possedere cose e terre, ma considera orribile possedere persone.
Il Brasile fa parte dell’elenco di queste societá suppostamente moderne.
Il Brasile difende, per legge, il diritto alla proprietá privata delle terre, beni e cose.
In questa societá moderna chiamata Brasile non dovrebbe perció ammettersi la possibilitá che qualcuno consideri come sua proprietá e possedimento il corpo di un’altra persona umana.
In questa terra di modernitá e capitalismo é possibile immaginare un contenzioso giuridico in funzione dei possedimenti di terre, beni e cose. Mi sembra peró chiara, come la luce del sole a mezzogiorno, l’impossibilitá sicché di ipotizzare, in questi tempi di modernitá, tecnologia , capitalismo, libertá e democrazia un contenzioso giuridico a riguardo della proprietá del corpo di una persona umana.
L’obiettiva scienza empirica, nata in tempi moderni da maestri della statura filosofica di Cartesio, ci insegna che, per istaurare ipotesi, che, in seguito, potranno essere avveriguate attraverso delle tesi, si rende necessario osservare attentamente la realtá.
Mercoledí scorso due esseri umani sono andati alla ricerca di legname per scaldarsi e di pinoli del pino araucaria per poter sfamare le loro famiglie.
I due essseri umani sono entrati un una terra che é di supposta proprietá , tra altri, di Celso Rosa. , anche se non formalmente perché é oggetto di contenzioso presso il Superiore Tribunale Federale.
Mercoledí scorso, perció, due esseri umani sono entrati nell’ipotetica proprietá di altri esseri umani.
Come giá sappiamo, in un paese moderno e democratico come é il nostro,la terra puó essere considerata una cosa, un bene comprabile e vendibile, oggetto di violenza e stupro con veleni e diserbanti chimici dell’agrobusinnes.
Il nostro é un paese moderno e democratico, fondato sul sacro diritto alla proprietá privata!
I due esseri umani che mercoledí scorso, alla ricerca di legname per scaldarsi e di pinoli per sfamarsi, hanno minacciato, con la loro azione sovversiva e terroristica di sopravvivenza, il supposto diritto alla proprietá della terra di supposti proprietari.
Inquanto raccoglievano legname e pinoli, i due esseri umani sono stati attaccati da altri quattro esseri umani. Non erano, i quattro, i supposti proprietari della terra. Erano i funzionari del fazendero che controllavano la terra. Funzionari, questi, non armati di parole e di accoglienza come dovrebbero essere gli esseri umani con altri esseri umani che cercano qualcosa di cosí elementare per la sopravvivenza...legname, pinoli, acqua pulita da bere...
No, le armi erano pistole e coltelli.
I due esseri umani, terroristi alla ricerca di legname sono stati violentemente fatti prigionieri sotto le armi da fuoco.
Uno dei due esseri umani era Paulo César, insegnate elementare dell’accampamento, 20 anni.
Era uscito dalla sua tenda dopo aver, come ogni giorno,insegnato ai bimbi l’importanza dell’arte di saper leggere e scrivere.Paulo César, insegnante elementare che vive sotto una tenda di plastica nera non semplicemente per insegnare ai bimbi l’arte di saper leggere le parole, ma per insegnar loro a leggere ed interpretare la realtá. Per insegnare alle nuove generazioni a saper nominare e de-costruire la realtá, alla ricerca della costruzione, collettiva questa,di una societá giusta, fraterna e senza esclusioni.
Paulo César, insegnante elementare che vive sotto una tenda di plastica nera, ai confini di una fazenda senza produzione. Paulo César che si impegna per la costruzione comunitaria de di classe di “un altro mondo possibile”.
Un essere umano ha messo la lama del coltello nella gola di questo insegnante elementare. Pericolosi, questi dell’MST, pericolosi anche quando sono alla ricerca di legname per riscaldare la tenda di plastica nera o di acqua affinché i bambini non muoiano di diarreia.
Pericolose queste persone che insegnano a vedere il mondo con altri occhi: gli occhi della giustizia e della condivisione.
L’essere umano con il coltello ha passato la lama nella gola del pericoloso integrante dell’MST, pericoloso perché alla ricerca di legname e pinoli.
Pericoloso perché in ricerca di giustizia e di sogno di terra per tutte le persone che in essa lavorano veramente, che la rispettano e la ringraziano per il cibo di ogni giorno.
Per l’essere umano con il coltello, probabilmente abituato a non pensare a riguardo del diritto dei poveri della terra e della terra dei poveri, l’uomo che cercava legname, pinoli e sogno di terra per tutte le persone, doveva morire.Passó la lama del coltello e, ricordandosi con macabro orgoglio l’azione crudele e antica dei “cacciatori di indios”, gli taglió l’orecchio.
Cosí facevano persone come Martino fino alla metá del secolo passato, nelle nostre regioni dei pini araucaria. Cosí faceva martino per disfarsi di altri “pericolosi”di quel tempo, di altri che vivevano semplicemente di pinoli, di legna per scaldarsi, di acqua pura delle fonti e del grande e generoso abbraccio della madre terra, una madre che non poteva essere comprata o venduta, una madre che per la quale valeva la pena lottare fino alla fine.
Martino, cacciatore di indigeni, pagato dai potenti del tempo. Martino che ammazzava i popoli indigeni delle nostre regioni a fil di spada e, per dimostrare la dimensione numerica del massacro e per poter ricever per capite, tagliava le orecchie di questi esseri umani. Martino “bugreiro”cosí lo chiamavano. Cacciatore di bugres, forma dispregiativa, di chi non riconosce l’umanitá dei popoli indigeni.
Osservo la realtá della nostra regione e sorge in me senza pausa una domanda. Tutte el societá che si dicono moderne o addirittura pos moderne, cercano di declinare leggi che rendano esplicito il paradigma fondamentale del diritto alla proprietá privata.
Tutte le societá pan moderne esibiscono nelle loro costituzioni il diritto degli esseri umani a possedere le cose. Peró ho certezza che l’opinione pubblica mondiale non considererebbe moderna ed evoluta una societá che nel suo linguaggio, sia questo giuridico o simbolico, o nel suo meta- linguaggio, di pratiche nascoste o manifeste,consideri legale e giusto il diritto alla proprietá dei corpi di altri esseri umani.
Ma questo non é successo quando, mercoledí scorso, un essere umano ha tagliato il corpo di un altro essere umano e ne ha fatto, di questo, sua proprietá.
La societá moderna occidentale considera costituzionale possedere cose e terre, ma considera spregievole possedere persone. Peró, mercoledí scorso un essere umano,nella pretesa difesa di un diritto costituzionale non ancora stabilito dalla legge processuale,ha posseduto violentemente il corpo di un altro essere umano. Ha fatto di questo corpo sua proprietá, sotto la forza della lama di un coltello.
Il Brasile fa parte di queste societá suppostamente moderne.
Il Brasile difende, per legge, il diritto alla proprietá privata di terre, beni e cose. In questa societá moderna chiamata Brasile non dovrebbe ammettersi la possibilitá che qualcuno consideri di sua proprietá il corpo di un’altra persona. Peró mercoledí scorso, sotto la forza delle armi e dei coltelli, esseri umani si sono appropriati del corpo di un altro essere umano e lo hanno tagliato.
In questa terra di modernitá e capitalismo é possibile immaginare un contenzioso giuridico in funzione della proprietá della terra, dei beni e delle cose. Peró ci sembra chiaro come la luce del sole a mezzogiorno l’improponibilitá dell’ipotesi, in tempi di modernitá, tecnologia e capitalismo, di un contenzioso a rispetto della proprietá del corpo di un’altra persona umana.
Questo é ció che é accaduto in piena luce del giorno democratico, moderno e capitalista di questo Paese, ai margini dell’autostrada 116 nella localitá di Correia Pinto.
Nella piena luce della Patria, chissá un giorno anche Matria,un essere umano con un coltello ha passato la lama sul collo di un altro essere umano e la lama non ha aiutato ( benedetta la forza divina che non aiuta i potenti e i seguaci della morte!)
Quell’essere umano ha amputato l’orecchio di Paulo Cesar, insegnante elementare dell’accampamento dell’MST di Correia Pinto.
Commissaria Stela Maris, nome dolce della prima stella che appare all’imbrunire e che si spegne per ultima all’albeggiare per potersi prendere cura del buio dei poveri, mi dica, dove incontreremo la reintegrazione di proprietá del corpo dell’insegnante Paulo Cesar?
Signori Promotori e Giudici di questa Patria, chissá un giorno anche Matria dove incontreremo il diritto inalienabile di proprietá di ogni essere umano del suo proprio corpo? Unica , nuda, veritiera, fondamentale e fondante proprietá che il Creatore ci ha lasciato? Di chi é il corpo dell’insegnante Paulo Cesar? Di chie é il corpo che é il suo orecchio? Chi si prenderá cura dell’anima che é corpo, che é anima e che ha il suo luogo anche nell’orecchio di un uomo che, correndo dietro ai sogni, alla giustizia ed alla condivisione, stava raccogliendo legname e pinoli?
Chi si prenderá cura del corpo degli impoveriti della terra?
É una domanda, questa, dalla quale lo Stato democratico, nella sua costitutiva funzione sociale, non puó fuggire: di chi é il corpo? E di chi é il corpo dei poveri?

Ecco il testo dell'appello in portoghese e italiano

Nós abaixo assinados e as entidades de defesa dos Direitos Humanos que representamos REPUDIAMOS os atos de tortura e tentativa de homicídio ocorridos no dia 31 de maio contra militantes do MST, entre os quais o professor da escola do acampamento “Pátria Livre” em Correia Pinto, Santa Catarina, Brasil.
Pedimos urgentemente o estabelecimento de inquérito policial como também a resolução do contencioso de desapropriação das terras junto ao Supremo Tribunal Federal (Processo n 54210000657/2004/62 Aires Rafaelli e outros)

Noi sottoscritti insieme alle organizzazioni e associazioni di difesa dei Diritti Umani che rappresentiamo, RIPUDIAMO gli atti di tortura e tentativo di omicidio avvenuti il giorno 31 di maggio contra i militanti del Movimento dei Senza Terra (MST), tra cui l’insegnante della scuola elementare dell’accampamento “Patria libera”nella cittadina di Correia Pinto, Santa Catarina, Brasile.
Chiediamo urgentemente un’indagine della polizia civile e anche la risoluzione del processo di disappropriazione della terra limitrofa all’accampamento che sará giudicata in questo mese presso il Supremo Tribunale Federale (Processo n. 54210000657/2004/62 Aires Rafaelli e altri)

1. Delegada Stela Maris Antunes Rosa ( dpstela@ssp.sc.gov.br ) fax 0055-49-32431244 ( pedir o sinal)
2. Juiz Ricardo Alexandre Fiúza ( cpinto@tj.sc.gov.br ) fax 0055-49-32431000 ( pedir o sinal)
3. Promotor George André Franzoni Gill ( cpinto@tj.sc.gov.br ) fax 0055-49-32431000( pedir o sinal)
4. Governador Eduardo Pinho Moreira ( governador@scc.sc.gov.br )
5. Francisco Küster Scr. Des. Regional (sdr-lages@lgs.sdr.sc.gov.br)
6. Presidência do INCRA ( presidência@incra.gov.br)
7. OAB Lages ( oablages4@yahoo.com.br )
8. Prefeito De Correia Pinto- Claudio Roberto Ziliotto ( gabinetecp@yahoo.com.br ) Fax 0055-49-32431150(pedir o sinal)
9.GABINETE MINISTRO SEPÚLVEDA PERTENCE Chefe de Gabinete Regina Maria Parente Vives (reginamv@stf.gov.br) Oficial de Gabinete Marcus Gil Barbosa Dias (marcus@stf.gov.br) Telefone: 32174101 Fax: 0055-61-32174129
Gabinete Ministra Ellen Grace Presidente do Supremo Tribunal Federal
Assessor Especial da Presidência Ângelo Tabet (angelotabet@stf.gov.br)
Fax 0055-61-32174249 Assessor-Chefe da Presidência Vilmar Nery Lourenço (VilmarN@stf.gov.br)
10.Secretariado diocesano de pastoral ( secretariadolages@yahoo.com.br ) fax 0055-49-32224204
11.Centro de Defesa dos Direitos Humanos Lages ( cdhc@uniplac.net ) fax 0055-49-32224031
12. CPT nacional ( cptnac@cultura.com.br )
13. CPT –SC ( cptsc@cnbbsul4.org.br )
14 .MST nacional ( semterra@mst.org.br )

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