Nicaragua: gli obiettivi di sviluppo del millennio e il FMI
NICARAGUA, GLI OBIETTIVI DI SVILUPPO DEL MILLENNIO E IL FMI"
1. La famosa "Dichiarazione del Millennio" venne sottoscritta unanimemente dai 189 stati membri delle Nazioni Unite alla fine del "Vertice del Millennio", celebrato a New York in settembre del 2000. Gli stati membri si impegnarono a non risparmiare energie per liberare tutti gli uomini, donne e bambini dalle deplorevoli ed inumane condizioni di estrema povertà.
2. La dichiarazione incorporò l'elenco degli otto "Obiettivi di Sviluppo del Millennio" (ODM). Gli ODM incorporano a loro volta 18 mete con tempi prestabiliti per raggiungerle.
Questi Obiettivi si concepiscono come impegni concreti per ottenere la riduzione della povertà nelle sue differenti dimensioni (povertà nelle entrate economiche, fame, malattie, mancanza di un'abitazione adeguata, esclusione) e contemporaneamente, promuovono l'equità di genere, l'educazione e la sostenibilità ambientale.
3. Risulta evidente l'importanza di raggiungere questi Obiettivi per un paese come il Nicaragua.
4. Il Nicaragua è tra i paesi più poveri dell'America Latina (solo dopo Haiti, Bolivia e Honduras). Nonostante ciò, in Nicaragua esistono livelli di "povertà nelle entrate economiche" della popolazione superiori a quello che si riflette nelle statistiche del reddito procapite.
In effetti, il Nicaragua mostra indici molto maggiori di Honduras e Bolivia rispetto alla popolazione che sopravvive con meno di 2 o 1 dollaro al giorno.
5. Mentre il 79,9 per cento della popolazione nicaraguense sopravvive con meno di 2 dollari al giorno e il 45 per cento con meno di 1 dollaro, in Bolivia la prima percentuale raggiunge solo il 34.3 per cento e la seconda il 14,4 per cento.
Questa apprezzabile differenza tra gli indici di povertà di entrambi i paesi risponde al fatto che i livelli di povertà della popolazione non dipendono solo dal livello dell'entrata media procapite del paese, ma anche dalla distribuzione diseguale di ricchezza.
6. Un altro dato importante del Nicaragua è che la popolazione infantile, secondo l'UNICEF, rappresenta il 51 per cento della popolazione. Dato che la popolazione infantile è maggiormente presente nelle famiglie con minori entrate, questo significa che è uno dei settori più colpiti dalla povertà.
Quattro di ogni dieci abitanti del Nicaragua è in età scolare e ciò implica che l'Istruzione dovrebbe costituire una priorità fondamentale per la società nicaraguense.
7. Al contrario, il Nicaragua mostra indici di arretratezza molto elevati nel campo dell'Istruzione rispetto alla media latinoamericana e perfino rispetto a paesi che vivono le stesse condizioni di povertà, come si nota per esempio se paragoniamo gli indicatori del Nicaragua con quelli della Bolivia.
8. Mentre il tasso di scolarità primaria netta in Nicaragua raggiunge il 80,3 per cento nel 2005 (un livello simile alla media di paesi che nel mondo sono due volte più poveri del Nicaragua), in Bolivia questo indicatore raggiunge il 95 per cento.
9. Il tasso di scolarità secondaria netta del Nicaragua (i giovani che arrivano alle scuole superiori) è del 41 per cento ed è simile a quello del Mozambico, un paese con un'entrata procapite inferiore del 40 per cento a quella del Nicaragua, mentre quello della Bolivia è del 71 per cento.
10. È in questo settore (l'Istruzione secondaria) che il Nicaragua mostra gli indici più alti di arretratezza e ciò si ripercuote pesantemente sui livelli, tra i peggiori del continente, di formazione e professionalità della forza lavoro.
11. Questo creerà nel futuro una forza lavoro scarsamente qualificata e in queste condizioni il Nicaragua dovrà affrontare un'economia globale che abbandonerà i paesi e le persone che non siano riuscite a sviluppare una capacità basilare di assimilazione di conoscenze e tecnologia. Questo spiega perché la maggior parte dei giovani nicaraguensi manifestano il loro desiderio di andarsene dal paese.
12. Un paese i cui la maggior parte dei giovani non hanno la possibilità di accedere ad un'istruzione di qualità e quindi a un impiego con salari dignitosi, rende più profondo il processo di decomposizione sociale e di rottura dei legami di solidarietà e coesione sociale.
13. L'arretratezza dell'Istruzione nel paese si spiega in gran parte per lo scarso investimento che il Nicaragua fa sul capitale umano. La spesa sociale del Nicaragua nel 2002-2003 è stata di 68 dollari pro capite, poco più della metà di quella dell'Honduras (126 dollari procapite) e la metà di quella della Bolivia (136 dollari).
Nel 1990 tale spesa era il 104 per cento di quella della Bolivia (oggi il 50 per cento) e il 69 per cento di quella dell'Honduras (oggi il 54 per cento).
14. La Spesa per l'Istruzione Pubblica del Nicaragua ha raggiunto il 4,3 per cento del PIL nel 2006, mentre in Bolivia raggiunge il 7,1 per cento e in Honduras il 7 per cento.
Lo Zimbabwe, un paese africano che è quasi due volte più povero di Nicaragua in base al reddito procapite, destina alla Spesa per l'Istruzione il 7,6 per cento.
15. Il Nicaragua, per la prima volta nella sua storia, si trova oggi a dover affrontare questi problemi.
16. Durante gli anni 90, il paese non era nelle condizioni di investire in capitale umano in quanto il settore pubblico doveva destinare gran parte delle sue risorse alla copertura del Debito Estero (circa il 51 per cento delle sue entrate, calcolate in solo 455 milioni di dollari l'anno).
17. Con le cancellazioni del Debito Estero ottenute con la "Iniziativa HIPC", il paese nel 2001 ha invece destinato meno del 9 per cento alla copertura di tale Debito, mentre ha raddoppiato le proprie entrate (quasi 900 milioni di dollari).
È importante rimarcare come il Nicaragua sia il paese con il maggior apporto da parte della cooperazione internazionale (580 milioni di dollari nel 2002).
18. Nonostante questo, abbiamo già visto come l'investimento sull'Istruzione si sia addirittura dimezzato rispetto a paesi più poveri come Bolivia ed Honduras.
19. Il principale ostacolo per il Nicaragua nell'aumentare l'investimento in capitale umano e raggiungere gli Obiettivi del Millennio, è la perdita quasi assoluta in materia di sovranità fiscale rispetto al Fondo Monetario Internazionale (FMI).
20. Infatti, per poter aumentare la spesa per l'Istruzione fino ai livelli richiesti, il governo dovrebbe spingere la Spesa al di sopra dei "tetti massimi" e rigidi imposti dal FMI ed utilizzare le risorse liberate dalla cancellazione del Debito Estero con l'Iniziativa HIPC. Ma ciò non viene permesso dagli accordi con il FMI.
21. Il problema è che il FMI dà la priorità assoluta alla "sacra" copertura del Debito Interno ed all'accumulazione di riserve monetarie internazionali del Banco Central de Nicaragua (BCN).
22. Bisogna inoltre tenere presente che questo Debito Interno, molto ridotto in passato, ha raggiunto attualmente livelli smisurati ed assorbe quasi tutte le risorse che si liberano grazie all'Iniziativa HIPC, destinate in teoria ad integrare la copertura della Spesa Sociale.
23. Oggi la Spesa totale del Governo è di appena 1.200 milioni di dollari e voler mantenere Riserve internazionali per 800 milioni di dollari implica un costo esagerato.
Se per esempio il prossimo anno le importazioni aumenteranno del 20 per cento, cosa probabile grazie alla politica di apertura del governo, per mantenere la stessa percentuale di relazione tra importazioni e Riserve imposta dal FMI, queste ultime dovranno aumentare di 160 milioni di dollari e lo si farà spostando risorse del governo che equivalgono all'intero bilancio del Ministero dell'Istruzione.
24. In questo modo, tutta la politica di Bilancio viene finalizzata alla generazione di eccedenze finanziarie per pagare il Debito Interno e aumentare le Riserve, invece di utilizzarle per le priorità fondamentali degli abitanti di un paese così povero.
25. La priorità assoluta che il FMI dà alla copertura del "sacro" Debito Interno è ancora più assurda se si considera che ne conosce perfettamente l'origine certamente poco "sacra" e perfino illegale e di conseguenza, le risorse che rimangono disponibili affinché il Settore Pubblico compia i suo impegni nei confronti della popolazione, sono solo il "residuo" di quanto utilizza per coprire il Debito Interno.
26. I risultati di questa politica governativa e dell'impedimento da parte del FMI di utilizzare le risorse per rispettare gli Obiettivi del Millennio (ODM) ha gravi ripercussioni.
Il tasso netto di scolarità primaria scenderà dall'80 al 71 per cento nel 2015, il tasso di mortalità materna è aumentato dall'87 per cento al 96 per cento. La copertura della vaccinazione infantile si è deteriorata.
Si stima che, di questo passo, più del 50 per cento delle mete degli ODM non potranno realizzarsi.
27. Recentemente, il FMI ha introdotto nuove condizioni che potrebbero compromettere ulteriormente il compimento delle mete nazionali in materia di Istruzione e Sanità. Le nuove condizioni stabiliscono che la massa salariale del governo dovrà mantenersi "congelata", in termini reali, ai suoi livelli attuali.
Tuttavia, il compimento degli ODM relativi all'Istruzione, degli "Accordi di Dakar" sull'Educazione per tutti e delle mete nazionali in questo campo, richiede di poter contare su un sufficiente numero di maestri qualificati e ben remunerati e quindi un'espansione della "massa salariale."
28. Il suo congelamento significa non poter contare con un Bilancio adeguato per contattare, ogni anno, il numero di maestri richiesto. D'altra parte, il fatto che il loro salario sia la metà di quanto serva oggi per sopravvivere in Nicaragua, fa sì che questo lavoro venga accettato solo da personale di bassa qualità professionale. Il risultato è un'Istruzione di bassa qualità e lo stesso accade nella Sanità.
29. Attualmente, peggiorando le cose, il Gruppo di Donanti Internazionali che apportano per completare il Bilancio della Repubblica (Unione Europea, Finlandia, Germania, Olanda, Norvegia, Svizzera, Svezia, Regno Unito e Banca Mondiale) ha condizionato i suoi "aiuti" all'esistenza e rispetto di un Programma con il FMI. Questa è diventata l'arma fondamentale su cui fa affidamento lo stesso FMI per imporre le sue condizioni al Nicaragua.
30. È interessante segnalare che questi donatori esigono, da una parte, che il Nicaragua faccia gli sforzi richiesti per raggiungere gli ODM, e dall'altra parte, che rispetti rigorosamente le condizioni imposte dal FMI. Questo colloca il paese in una situazione quasi schizofrenica.
La logica sembrerebbe indicare, al contrario, che la cosa più giusta sarebbe chiedere che i Programmi con il FMI, che condizionano in maniera ferrea l'intera politica economica e sociale dei nostri paesi, avesse come obiettivo centrale quello di contribuire a raggiungere, a qualsiasi costo, gli Obiettivi del Millennio, per i quali si sono impegnati a voce tutti i Capi di Stato che integrano le Nazioni Unite.
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