Latina

Lopez Obrador: spariti milioni di voti

Conta preventiva Il candidato del centrosinistra: contro il verdetto darò battaglia
5 luglio 2006
Roberto Zanini
Fonte: Il Manifesto (http://www.ilmanifesto.it)

Non ci sta, il candidato di centrosinistra Lopez Obrador: «Sono spariti tre milioni di voti», dice, e si ferma a un passo dall'accusare le istituzioni di frode. L'Istituto elettorale ha concluso la conta preventiva, e contro tutti i sondaggi fatti negli ultimi sei mesi il candidato della destra Felipe Calderon sta un punto sopra Obrador. Un punto vuol dire circa 400mila voti, ma ci sono ottocentomila nulle, i tre milioni di voti spariti («sono voti contestati, vedremo», spiega l'Ife), e una massa di - chiamiamole - anomalie. Una la esibisce lo stesso Obrador davanti alle tv: è la foto del registro finale di un seggio, ci sono 188 voti per il Prd, ma sulla pagina internet dell'istituto elettorale lo stesso seggio ne assegna solo 88 al partito di centrosinistra. Qualcuno si è mangiato una cifra. Lo chiamano «robo de hormigas», furto delle formiche: dieci voti qui, cento lì e el peje, come chiamano l'uomo che ha guidato l'opposizione, finisce fritto.
Appeso a questo punto di differenza, alla leggera e poco credibile supremazia ufficiale di Calderon, il Messico sprofonda in quello che un commentatore, Luis Hernandez Navarro, definisce «colpo di stato tecnico». Una notte di proiezioni elettorali drogate, strapotere delle televisioni tutte orientate a destra, denaro pubblico versato su ordinazione, efficiente campagna della paura e divisione verticale del paese, col nord più ricco che vota a destra e il sud più povero che vota a sinistra. Insomma un nuovo 1988, anno in cui il candidato di sinistra Cardenas fu derubato da un provvidenzale blackout del sistema elettorale.
Quella volta Cuauthemoc Cardenas si arrese molto presto, per non portare il paese - disse - alla guerra civile. Ma Lopez Obrador è molto diverso dal figlio del vecchio generale Cardenas che nazionalizzò il petrolio. E' un capopopolo, e gode di un apparato organizzativo che allora non esisteva. Tocca a lui, se ne ha la forza, decidere se scegliere lo scontro sociale o fermarsi a quello politico. E gia lo stratega del partito, Camacho Solis, annuncia che si potrebbe ricorrere alla piazza «se tutte le istanze istituzionali risultassero superate».
Il meccanismo elettorale prevede che oggi l'Istituto elettorale cominci il conteggio fisico dei voti, esaminando i registri seggio per seggio e - se ci fossero contestazioni - scheda per scheda. Può metterci giorni. I risultati si possono impugnare e lo saranno. Quindi toccherà al Tribunale elettorale federale esaminare le impugnazioni. Il tribunale parrebbe più decente dell'Istituto elettorale, che ha giocato pesante per tutta la notte delle elezioni, ma le istituzioni messicane non brillano per trasparenza.
Nel frattempo quel monumento alla politica messicana che è il Partido revolucionario istitucional ha smesso di contrattare il suo appoggio e ha deciso di buttarsi a destra. Un pugno di governatori ha obbligato con le cattive il candidato priista Madrazo a riconoscere pubblicamente «la correttezza del processo elettorale e l'impossibilità che cambi il risultato».
Vinca chi vinca, una crisi di rappresentanza è già aperta. Calderon ha preso 14 milioni di voti e Obrador 13 milioni e rotti più quelli che riuscirà a ripescare in tribunale. Su 71 milioni di elettori. A governare la decima economia del pianeta dovrebbe essere qualcosa di più che circa un quinto dell'elettorato.

Articoli correlati

  • Chiapas: compiono 30 anni le Brigate Civili di Osservazione sui Diritti Umani
    Latina
    Da San Cristobal de las Casas, una importante celebrazione nel centro di diritti umani "FrayBa"

    Chiapas: compiono 30 anni le Brigate Civili di Osservazione sui Diritti Umani

    Le storiche Brigate Civili di Osservazione sui Diritti Umani, che hanno visto decine di migliaia di partecipanti dal 1995 ad oggi, compiono trent'anni. Una breve contestualizzazione storica - e le sfide per il futuro.
    2 marzo 2025 - Pietro Anania
  • Messico, tre aderenti all'organizzazione sindacale indigenista UCIZONI uccisi in un'imboscata
    Latina
    La violenza torna a colpire le organizzazioni agrarie indigene: tre morti

    Messico, tre aderenti all'organizzazione sindacale indigenista UCIZONI uccisi in un'imboscata

    Si inasprisce la tensione sociale a San Juan Mazatlán, Oaxaca, negli stessi giorni in cui si moltiplicano le iniziative in ricordo dell'attivista agrario ed ecologista Samir Flores Soberanes, ucciso nel 2019. Il movimento agrario indigeno zapatista (MAIZ) chiede attenzione internazionale.
    14 febbraio 2025 - Pietro Anania
  • Gli incontri zapatisti: resistenza e ribellione globale
    Latina
    Un articolo di Pietro Anania dal Messico

    Gli incontri zapatisti: resistenza e ribellione globale

    In Chiapas, il movimento zapatista celebra 31 anni di lotta per l’autonomia con riflessioni sui beni comuni e la nonviolenza. Emerge la capacità del movimento zapatista di mantenere vivo un progetto politico basato sull’autonomia e sulla gestione collettiva delle terre.
    9 gennaio 2025 - Redazione PeaceLink
  • Chiapas: padre Marcelo Pérez, un omicidio annunciato
    Latina
    Il sacerdote tsotsil è stato assassinato il 20 ottobre scorso dalla criminalità organizzata

    Chiapas: padre Marcelo Pérez, un omicidio annunciato

    Ispirato dalla Teologia della Liberazione, da sempre schierato a fianco degli oppressi e delle comunità indigene e contadine, aveva denunciato il legame tra narcotraffico e istituzioni e denunciato più volte paramilitari e multinazionali estrattiviste.
    26 ottobre 2024 - David Lifodi
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.30 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)