Latina

Rapporto sul lavoro minorile in centro America

Centro America: Intervita ricorda che ci sono 2,4 milioni di bambini lavoratori, di cui il 43,5% non frequenta la scuola
3 agosto 2006
Fondazione Intervida (ONG di Sviluppo Integrale con status consultivo speciale presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC))

Sono 2,4 milioni i minori fra i 5 e i 17 anni che lavorano in Centro America e Repubblica Domenicana. Il 40% di questi bambini lavora al di sotto dell’età minima consentita dalla legge dei Paesi in cui vivono(15 anni in Costa Rica e 14 negli altri Paesi dell’area). Il dato più significativo che emerge è quello relativo all’astensionismo scolastico: il 43,5% dei bambini lavoratori non frequenta la scuola, mentre fra i bambini che non lavorano l’astensionismo scende al 16% (dati raccolti dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro). Questo evidenzia quanto il lavoro minorile si ripercuota sul futuro dei bambini.
Anche nei Paesi dove Intervita lavora, questo fenomeno mantiene proporzioni gravi. Ad esempio, il Guatemala ha uno dei tassi più alti della regione, con quasi un milione di bambini lavoratori, a seguire il Nicaragua con circa 250.000 bambini e El Salvador, dove il lavoro minorile coinvolge 222.000 bambini fra i 5 ei 17 anni. Parlando sempre di minori, con l’aumentare dell’età cresce la percentuale di bambini che lavorano: fra i 5 e i 9 anni è il 10,8%, fra i 10 e i 14 arriva al 43,8, mentre fra i 15 e i 17 tocca addirittura il 45,5%. Si tratta in maggioranza di bambini maschi, con un’incidenza superiore nelle zone rurali, più povere e isolate. Si stima che la metà dei minori lavoratori in Guatemala, Nicaragua e El Salvador sia occupata in agricoltura, con una media di 34 ore di lavoro ogni settimana.
Circa l’80% dell’occupazione minorile in Centro America (che, ricordiamo, riguarda 2,4 milioni di bambini) ricade in una forma di lavoro minorile da contrastare attivamente, non solo per l’età dei bambini coinvolti e per il numero di ore di lavoro a cui sono sottoposti, ma anche per le ricadute che questo fenomeno ha sull’educazione dei piccoli, sulla salute e sul loro sviluppo fisico e mentale.
Se esiste una correlazione fra lavoro minorile e analfabetismo, ne esiste una altrettanto forte fra lavoro minorile e povertà. Nella maggior parte dei casi, i padri spingono i figli a lavorare perché contribuiscano all’economia della famiglia, considerando questo molto più importante della loro istruzione. Il lavoro minorile va anche di pari passo con grandi divari in termini di reddito. Ad esempio, in El Salvador e Guatemala, la ricchezza si concentra nelle mani del 10% della popolazione, che ha un reddito di 30 volte superiore al 10% più povero della popolazione. In Nicaragua, la situazione è ancora peggiore: il 10% più ricco ha un reddito di 70 volte superiore rispetto alla fascia più povera.
Bambini al lavoro
In Guatemala, Intervita si è impegnata in numerose iniziative per combattere il lavoro minorile, come la “Campagna Nazionale per la Ratifica della Convenzione 182”, messa a punto dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro nel 2003. In Guatemala e El Salvador si lavora per far conoscere i diritti dell’infanzia fra genitori, insegnanti e fra i bambini stessi. Allo stesso tempo, Intervita aiuta i bambini e le loro famiglie per incentivarli a riconoscere il ruolo della scuola e far sì che i genitori si impegnino perché i figli possano ricevere un’istruzione. Fra le diverse iniziative, la creazione di borse di studio e la fornitura del materiale scolastico ai bambini, così che non rappresenti una spesa per le famiglie.
In Guatemala, il progetto Intervita contro l’abbandono scolastico sta aiutando circa 334.000 alunni. Allo stesso tempo, per i genitori è stato attivato un programma di informazione sull’importanza del diritto all’istruzione che coinvolge 26.400 famiglie.
In El Salvador bambini, insegnanti e famiglie sono protagonisti del progetto “Diritti e Responsabilità dell’Infanzia”. In 45 scuole si lavora con 7.461 insegnanti perché trattino questo argomento in modo semplice e giocoso con i bambini, seguendo le tracce della Convenzione per i Diritti del Bambino delle Nazioni Unite. A questo proposito, un evento speciale del 2006 è stata la partecipazione dei bambini stessi alla stesura di articoli sull’argomento per il più diffuso giornale del Paese.

Note: Chi è Intervita?

L’Associazione Intervita è presente in Italia dal 1999 e ha sede a Milano. E’ un’Organizzazione Non Governativa per la cooperazione allo sviluppo, aconfessionale, apartitica e totalmente indipendente. Il suo obiettivo é quello di migliorare le condizioni di vita di migliaia di bambini e di famiglie che vivono nelle zone più povere del pianeta.

Intervita fa parte di INWA – Intervida World Alliance, un network di organizzazioni con sedi in diversi paesi del Nord (Spagna, Stati Uniti, Francia, Giappone) e del sud del Mondo (Perú, Bolivia, Guatemala, El Salvador, Nicaragua, Ecuador, India, Bangladesh, Filippine e Mali).
Nei paesi del sud del Mondo Inwa realizza progetti di sviluppo integrato a beneficio di oltre tre milioni di persone grazie al sostegno di 420.000 famiglie europee.

DATI INTERVITA
• 61.000 sostenitori in Italia
• 62.000 bambini sostenuti
• 6 Paesi di intervento: Bolivia, El Salvador, Guatemala, India, Perù e Mali
• 32 terras (territori di azione solidale) finanziate

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