Latina

Nicaragua, Grande marcia contro le politiche del FMI

Migliaia di persone da tutto il paese
28 ottobre 2006
Giorgio Trucchi

Migliaia di nicaraguensi hanno percorso le strade di Managua, esigendo alle Istituzioni nazionali, l'applicazione di politiche dirette a rendere più flessibili le condizioni poste al paese dal Fondo Monetario Internazionale (FMI), liberando in questo modo le risorse necessarie per i settori che continuano a vivere con meno di due dollari al giorno (circa l'80 per cento della popolazione).
I primi autobus, provenienti da tutti i Dipartimenti, sono arrivati alle prime ore della mattina e migliaia di persone hanno invaso l'Avenida Bolivar, una delle arterie più importanti della capitale. 
Durante il percorso la gente continuava ad integrarsi alla marcia, fino a formare un'enorme fiumana in cui si notava la massiccia partecipazione di giovani nicaraguensi, preoccupati per il futuro del loro paese. Nicaragua, manifestazione contro il FMI


 
La marcia è stata organizzata dalla Coordinadora Civil, con il proposito di sostenere l'Agenda Cittadina "Il Nicaragua che vogliamo", in cui si affrontano punti molto importanti ed urgenti come la richiesta di risorse del Bilancio della Repubblica per migliorare l'accesso e la qualità dell'istruzione, della sanità, delle abitazioni. Viene richiesta, inoltre, l'approvazione di leggi fondamentali come la Legge Generale dell'Acqua, quella sulle Pari Opportunità, sull'Accesso all'Informazione Pubblica, la Legge sulla Promozione della Produzione e Ristrutturazione del Debito Interno.
 
Attualmente, esistono più di 25 condizionalità che riducono gli investimenti per l'Istruzione e la Sanità  e vengono negoziate di nascosto a cambio di prestiti al Governo, senza prendere in considerazione il parere dei cittadini. Questi accordi ampliano ulteriormente il divario tra ricchi e poveri e nessuno è a conoscenza dei loro contenuti. Si vedono solo i loro drammatici effetti sulla popolazione.
 
Queste condizionalità impongono, tra l'altro, il congelamento dei salari del personale dei settori Istruzione e Sanità, il passaggio di nuove funzioni ai Comuni ed il relativo congelamento dei trasferimenti finanziari, la revisione della Costituzione del paese per quanto riguarda le percentuali del Bilancio della Repubblica da destinare alle Università e ai Comuni, le riforme alla Legge di Responsabilità Fiscale, fissare un tetto massimo per la Spesa Pubblica, l'utilizzo di fondi derivanti dai condoni sul Debito Estero per il pagamento del Debito Interno e l'aumento periodico delle tariffe dei servizi basilari, attualmente controllati da imprese private, come è il caso dell'energia elettrica la cui distribuzione è controllata dalla multinazionale spagnola Unión Fenosa.
 
La Lista Informativa "Nicaragua y más" ha seguito la marcia ed ha conversato con Georgina Muñoz, Rappresentante della Coordinadora Civil. 
 
Come valutate questa marcia? 
"È la prima marcia cittadina che la Coordinadora Civil sta organizzando per dire un NO deciso alle condizionalità imposte dal FMI. È una dimostrazione civica del potere cittadino, ma è anche una dimostrazione che sorge da una coscienza critica, costruttiva, propositiva e cosciente del perché stiamo marciando. 
Questa marcia rinchiude in sé l'Agenda Cittadina "Il Nicaragua che vogliamo", la quale sarà possibile solo se si saprà negoziare col FMI. 
Per sviluppare un paese c'è bisogno di risorse e queste risorse le hanno gli Organismi finanziari internazionali, attraverso gli accordi e i trattati.
Per questo motivo stiamo rendendo pubbliche le richieste della cittadinanza e cioè la Salute, l'Istruzione, l'autonomia dei Comuni, l'autonomia universitaria, un NO secco alla privatizzazione dei servizi basilari, una politica fiscale realmente progressiva, che permettano di raggiungere lo sviluppo che desideriamo.  
 
Avete già fatto un calcolo di quanta gente sta marciando?
Erano più di 14 mila le persone disposte a partecipare alla marcia. Stanno arrivando da tutti i Dipartimenti dal paese e sembra che ci sia stata una grande partecipazione. 
È la dimostrazione che la Coordinadora Civil continua ad essere autonoma ed indipendente, perché questa marcia non ha il colore di un determinato partito politico. Potete osservare che qui non ci sono slogan di partiti politici, non ci sono candidati alle prossime elezioni, ma è la gente comune, difendendo i propri diritti cittadini. 
 
Quali sono i prossimi passi in questa campagna contro le condizionalità del FMI?   
A febbraio prevediamo di andare a Washington per presentare ufficialmente le proposte che abbiamo reso pubbliche come Coordinadora Civil e inoltre, negoziare direttamente con il nuovo Governo.
Ci proponiamo tre azioni. La prima è un dialogo politico ampio che permetta di ascoltare le proposte della società civile. La seconda è che queste proposte siano incorporate nelle politiche pubbliche, nelle strategie per la Riduzione della Povertà e nel Piano Nazionale di Sviluppo (PND), che attualmente non risponde ai nostri bisogni. Il terzo elemento è esigere capacità di negoziazione di fronte a questi Organismi. 
 
Ieri c'è stato un presidio di fronte alla Asamblea Nacional, che è durato tutta la notte, per protestare contro l'intenzione dei deputati di eliminare l'articolo del Codice Penale che permette l'aborto terapeutico, nel caso in cui sia a rischio la vita della futura madre. Questa richiesta di mantenere la figura dell'aborto terapeutico in Nicaragua è parte di questa marcia? 
La Red de Mujeres contra la Violencia, che è una delle principali promotrici di questa protesta per mantenere la figura dell'aborto terapeutico, ci accompagna e porta questo tema all'interno della marcia".  
 
La marcia è poi giunta nelle vicinanze della Asamblea Nacional, dove vari membri delle organizzazioni della società civile hanno preso la parola, ribadendo le gravi ripercussioni che le condizionalità del FMI stanno avendo sulla popolazione nicaraguense. 
 
Attualmente, la Coordinadora Civil, insieme ad Oxfam Intermón e a molte altre organizzazioni a livello mondiale, stanno sviluppando una forte Campagna attraverso l'invio di lettere di protesta al FMI e continua la raccolta di firme in tutto il territorio nicaraguense, affinché le Istituzioni nazionali prendano in considerazione le richieste della cittadinanza.
 

Note: Per chi fosse interessato ad inviare una lettera di protesta, può visitare la pagina web www.ccer.org.ni 
 
© (Testo e Foto Giorgio Trucchi  - Ass. Italia-Nicaragua gtrucchi@itanica.org )

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